tag:blogger.com,1999:blog-89112366158291013162024-03-13T02:25:05.066+01:00Geologia e Cucina<hr><center>Pane e Martello</center><hr color="#000000" size="4">Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/10963869528946135845noreply@blogger.comBlogger33125tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-27900788756052697072021-09-01T08:00:00.010+02:002021-09-01T08:00:00.224+02:00Monte Purga. Il video.<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://youtu.be/prmLE76ueHM" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" target="_blank"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="2023" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-zhXtOlm2w3E/YSXjopPx14I/AAAAAAAABLU/Brzx7FpUZ_w_uHYOroO2OgQie6V4WqWcwCLcBGAsYHQ/w632-h640/20210723_170327-tagliata.jpg" width="632" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il Monte Purga</td></tr></tbody></table><p style="text-align: justify;"><i>Sulla scia del successo dell'<a href="https://geologiaecucina.blogspot.com/2021/08/bigoli-e-vulcani-il-monte-purga.html" target="_blank">articolo precedente</a> che ha visto molti curiosi e appassionati, anche locali, avvicinarsi alla Purga di Durlo con nuovi occhi (sorpresi infatti delle origini vulcaniche di questo monte che domina il piccolo ma vivo paese di Durlo) pubblichiamo questo approfondimento video di Matteo Capellaro. </i></p><p style="text-align: justify;">Con due amici, ho misurato quella che io definisco una colata lavica che si è solidificata piuttosto repentinamente in un ambiente sottomarino tra i 40 e i 50 milioni di anni fa. Ci sarebbero molti aspetti da approfondire anche con l'utilizzo di strumentazione non in mio possesso, per la datazione della roccia basaltica e il movimento che ha dato origine all'attuale blocco roccioso che presenta un'unghia frontale di 10 metri alto 12 e con una lunghezza complessiva di circa 25 metri. </p><p style="text-align: justify;">La sua forma suggerisce un carattere effusivo di questo vulcano, ma sono conclusioni di fatto solo di tipo accademico in quanto manca uno studio geologico approfondito sulla Purga di Durlo. </p><p style="text-align: justify;">Spero che si possa fare luce dando una risposta chiara all'origine e alla storia geologica di questi luoghi che trovano il loro apice paesaggistico nel complesso gruppo delle Piccole Dolomiti, che con le loro pareti verticali di calcari rossi e dolomitici regalano una fascino magico a questi luoghi. </p><p style="text-align: justify;">Conoscere la storia aprirebbe non solo a nuovi scenari e spunti utili per un turismo selezionato curioso e attento, ma creerebbe, a mio parere, anche un modello scientifico da cui prendere spunto per ricostruzioni geocronologiche in altre parti del mondo. </p><p> Matteo Capellaro </p><p><br /></p>
<div style="text-align: center;"><iframe allow="accelerometer; autoplay; clipboard-write; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/prmLE76ueHM" title="YouTube video player" width="560"></iframe></div>Geologia e Cucinahttp://www.blogger.com/profile/14004686818063137595noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-18128523226450704112021-08-07T12:30:00.009+02:002021-08-25T08:36:43.146+02:00Bigoli e Vulcani. Il Monte Purga.<p><span style="font-family: inherit;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-zgvjJWnpFdw/YQ1frsJQfkI/AAAAAAAABKo/Pwpl46V3_sIgAbnWnJi41bmQSoGx62aKwCLcBGAsYHQ/s960/232245439_998224647682532_5021815258451752338_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="528" src="https://1.bp.blogspot.com/-zgvjJWnpFdw/YQ1frsJQfkI/AAAAAAAABKo/Pwpl46V3_sIgAbnWnJi41bmQSoGx62aKwCLcBGAsYHQ/s16000/232245439_998224647682532_5021815258451752338_n.jpg" /></a></span></div><i style="text-align: justify;"><p><i><span style="font-family: inherit; font-size: 15.84px;">Con il mese di agosto anche </span><b style="font-family: inherit; font-size: 15.84px;">Geologia e Cucina</b><span style="font-family: inherit; font-size: 15.84px;"> si prende una piccola pausa estiva e riapre con piacere le porte alle collaborazioni. Oggi è la volta di </span><b style="font-family: inherit; font-size: 15.84px;">Matteo Capellaro</b><span style="font-family: inherit; font-size: 15.84px;">, geologo e sommelier, che porta avanti un'agenzia di consulenze enogastronomiche "</span><span style="color: #050505; text-align: start; white-space: pre-wrap;"><span style="background-color: white; font-family: inherit;">Matteo Capellaro. Fine Wines Selection</span></span>". </i></p><p style="font-family: inherit; font-size: 15.84px;"><i><span style="font-family: inherit;">Per saperne di più su come nasce la sua passione c'è <a href="http://degedin.blogspot.com/p/chi-sono.html" style="color: #d17c17; text-decoration-line: none;" target="_blank">una breve descrizione della sua storia nel blog</a>.</span></i></p></i><p></p><div style="background-color: white; font-size: 15.84px; text-align: justify;"><i><span style="font-family: inherit;">Con questo post appassionante ringraziamo Matteo e auguriamo un buon agosto a tutti.<span><a name='more'></a></span></span></i></div><div style="background-color: white; font-size: 15.84px; text-align: justify;"><br /></div><p align="center" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">BIGOLI E VULCANI</span></p>
<p align="center" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
M.TE PURGA</p>
<p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: inherit;">
Tutto ebbe inizio da un piatto di Bigoli al Cimbro.
</span></p>
<p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: inherit;">
Forse l'organizzazione di un viaggio di scoperta nasce da un'emozione
che anima la curiosità. Spesso si è portati, come per me in questo
caso, da un semplice piatto di pasta, a nutrire il desiderio di
andare a cercare una risposta a certe domande. Una tra tutte che per
mesi mi ha ronzato in testa: "Matteo, a cosa è servito dedicare
un anno della tua vita a collaborare con un ristorante di razza in
Valpolicella per poi assistere impotente alla sua chiusura
definitiva?"</span></p>
<p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: inherit;">
Ci misi sei mesi circa a darmi una risposta, analizzando il detto di
Galilei secondo cui dietro a ogni problema di nasconde
un'opportunità: un bel dì, riprendendo in mano un menù del
ristorante, scorrendo righe colme di straordinarie e succulente
bontà, mi resi conto che se per i Bigoli sapevo delle loro origini
venete seicentesche, di una pasta ruvida realizzata con varie
tipologie di farina acqua e sale, del Cimbro non sapevo granché e
non avevo mai approfondito la sua storia.</span></p>
<p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-kzHvfkxpAuI/YQ1fRGNsSBI/AAAAAAAABKc/rZ_DtCmGYvsqylIyxOqqgDmQvHSPkrWxgCLcBGAsYHQ/s2048/IMG-20210720-WA0016.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1152" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-kzHvfkxpAuI/YQ1fRGNsSBI/AAAAAAAABKc/rZ_DtCmGYvsqylIyxOqqgDmQvHSPkrWxgCLcBGAsYHQ/w360-h640/IMG-20210720-WA0016.jpeg" width="360" /></a></div><span style="font-family: inherit; text-align: left;"><p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: inherit; text-align: left;">E fu una scoperta dopo l'altra. La storia dei Cimbri, da cui appunto
l'omonimo formaggio vaccino, che con il suo gusto deciso quasi
piccante di lunga stagionatura, ricorda il carattere di chi lo
produceva: un popolo germanico che si stanziò nei Monti Lessini per
concessione del Vescovo di Verona nel 1287, boscaioli che diventarono
agricoltori e allevatori sfruttando i pascoli ivi presenti. Pascoli
ricchi di un'ampia varietà di erbe tipiche di terreni calcarei e
basaltici di media quota: salvia, sambuco, calendula, ortica,
melissa, finocchio, malva, paglia d'avena, foglia di noce, capaci di
fornire alle mucche e in seguito al latte e formaggio innumerevoli
varietà di gusto e sentori. </span><i style="font-family: inherit; text-align: left;">Attualmente il Cimbro è un
formaggio a pasta semicotta, senza occhiatura, di forma cilindrica e
con la rara caratteristica di essere di lunga stagionatura
nonostante sia fatto con latte intero. Le forme non sono molto
grandi, non superano il diametro di 18/20 cm con uno scalzo
leggermente convesso che di circa 10 cm. Ha un sapore deciso,
gradevole e persistente, leggermente piccante per via della
stagionatura ed è caratterizzato al palato da un continuo evolversi
di sensazioni.</i></p></span><p></p>
<p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
<span><i><span style="font-family: inherit;">I Cimbri, nei secoli, si sono integrati con la popolazione che
abitava questi luoghi e a Giazza (Fraz. Di Selva di Progno, Val
d'Illasi) purtroppo soltanto pochi anziani sanno parlare il cimbro, è
una </span>minoranza<span style="font-family: inherit;"> linguistica che sta scomparendo.</span></i></span></p>
<p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-Rk11Pr8iWKQ/YQ1e7aH7bqI/AAAAAAAABKQ/eLRatXXR0IY3r8EvoFlUmoMEJn0_fvuygCLcBGAsYHQ/s1080/Screenshot_20210803-185030_Instagram.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1073" data-original-width="1080" height="636" src="https://1.bp.blogspot.com/-Rk11Pr8iWKQ/YQ1e7aH7bqI/AAAAAAAABKQ/eLRatXXR0IY3r8EvoFlUmoMEJn0_fvuygCLcBGAsYHQ/w640-h636/Screenshot_20210803-185030_Instagram.jpg" width="640" /></a></div><span style="font-family: inherit; text-align: left;"><p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: inherit; text-align: left;">Attraverso i miei occhi da studioso appassionato di geologia mi resi
conto, inoltre, dell'alternanza di forme geomorfologiche nettamente
differenti tra loro dell'alta </span><span style="font-family: inherit; text-align: left;">ValChiampo in corrispondenza del
paese di Durlo e del contesto circostante fatto di calcari. Valicando
infatti le varie dorsali delle valli che si avvicendano verso est
partendo dalla Valpolicella, attraversando la zona del Soave, sede
tra l'altro di una famosa Bigoleria, mi ritrovai in quella del Metodo
Classico Durello dell'amico Sandro (azienda agricola De Bruno) e vidi
sedimenti vulcanici fino ad allora solo letti attraverso la
mineralità gusto-olfattiva di certi Soave caratterizzati da grandi
intensità, da beve fresche verticali e mai veramente toccato con
mano.</span></p></span><p></p>
<p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: inherit;">
Ma ancora non l'avevo visto il pezzo forte, il motivo per cui mi
pongo molte domande, quello che definisco il principe dei vulcani
spenti finora incontrati: il Monte Purga di Durlo.
</span></p>
<p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-OKuhRx3ALEU/YQ1fd2I7eSI/AAAAAAAABKg/ezIij4gYud0DywQmYSqLhvjCEll2Oh9bACLcBGAsYHQ/s2048/20210723_170327.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1152" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-OKuhRx3ALEU/YQ1fd2I7eSI/AAAAAAAABKg/ezIij4gYud0DywQmYSqLhvjCEll2Oh9bACLcBGAsYHQ/w360-h640/20210723_170327.jpg" width="360" /></a></div><span style="font-family: inherit; text-align: left;"><p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: inherit; text-align: left;"><br /></span></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">Si presenta come un cono regolare ricoperto da un bosco di faggi e si
trova a dividere l'alta ValChiampo in due vallette molto strette ma
profonde, la Val del Poneche e quella del Corbiolo che terminano in
un quasi perfetto semicerchio di rilievi montuosi. La stranezza
infatti della geomorfologia vede un dorsale erbosa, su sui appoggia
un cono di dimensioni più contenute, dipartire dalla Purga a mo di
spartiacque a forma di T, sul cui braccio di destra dando le spalle
al Purga è possibile osservare all'interno di un pascolo piuttosto
esteso delle sandwaves, testimonianze della presenza di un
ambiente di risacca dell'Oceano della Tetide e un altro piccolo cono
coperto di vegetazione.</span></div></span><p></p><p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-V27SlXj6I4Q/YQ1exCeASZI/AAAAAAAABKI/OVmZ9L-gXYcIRwaODVyVfUlXJCqsg_PagCLcBGAsYHQ/s2048/20210723_164959.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1152" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-V27SlXj6I4Q/YQ1exCeASZI/AAAAAAAABKI/OVmZ9L-gXYcIRwaODVyVfUlXJCqsg_PagCLcBGAsYHQ/w360-h640/20210723_164959.jpg" width="360" /></a></div><p></p><p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: inherit;">Salendo a piedi attraverso il sentiero che dalla piazza centrale di
Durlo si addentra nel bosco di faggi del Purga si iniziano a vedere
delle rocce basaltiche ormai ingiallite dall'azione degli agenti
atmosferici e colpisce l'attenzione la presenza di una colata lavica
perfettamente conservata Arrivando nella parte apicale non si
rilevano tracce del camino vulcanico, ma colpisce la presenza delle
fondamenta di un'antica torre, uno scavo artificiale al posto di uno
naturale, che stranezza!
</span></p><p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-T2vRqF4Oks8/YQ584NgMmyI/AAAAAAAABK0/bcvPGMb2ZjcRz1LYX8jIOV_r1bDQNLqQACLcBGAsYHQ/s2048/20210717_143043.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1152" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-T2vRqF4Oks8/YQ584NgMmyI/AAAAAAAABK0/bcvPGMb2ZjcRz1LYX8jIOV_r1bDQNLqQACLcBGAsYHQ/w360-h640/20210717_143043.jpg" width="360" /></a></div><span style="font-family: inherit; text-align: left;"><p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: inherit; text-align: left;">Le domande che mi pongo e che restano senza risposta: cosa può avere
provocato la cessazione dell'attività vulcanica qui? Come è
possibile che non ci sia letteratura geologica sul Purga di Durlo
quando è una perla dal punto di vista paesaggistico e un perfetto
mini vulcano? Come è possibile che non costituisca attrazione
turistica o di un turismo scientifico una colata lavica in perfetto
stato di conservazione? C'è un qualche collegamento storico -
scientifico tra il Purga di Durlo e i Colli Euganei e le altre forme
di antica attività vulcanica in Veneto?</span></p></span><p></p>
<p align="center" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: inherit;">
BOLCA</span></p>
<p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: inherit;">
Sulla base di questi rilevamenti mi resi conto di essermi dimenticato
di studiare il contesto e mi incamminai verso il vicino paese di
Bolca, sede di un Museo dei Fossili, famoso in tutto il mondo per la
qualità dei ritrovamenti non solo marini ma anche terrestri e per la
presenza della Pesciaia, dove è possibile, con caschetto, martello e
scalpello improvvisarsi paleontologi sotto la guida attenta di
personale qualificato.
</span></p>
<p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
<span><i><span style="font-family: inherit;">"Il museo è rimasto come all'inizio della sua fondazione
avvenuta nel 1971, fatta eccezione per la sala al piano superiore più
moderna, poco male mi piace leggere: scopro dalle didascalie quella
che conosciamo attualmente come alta ValChiampo era in origine circa
50 milioni di anni fa un ambiente di risacca, una sorta di ambiente
marino tropicale, immaginiamolo costituito da isole e lagune e
caratterizzato da un fondale di limi e sedimenti fini ricchi di vita
animale e vegetale. Sono stati </span>rinvenuti<span style="font-family: inherit;"> però fossili di pesci che
potevano vivere in acque basse, acque dolci ma anche in acque marine
più profonde e sulla terraferma, testimoniati da animali, insetti e
piante terrestri. Si trattava, ragionando sulla base dei
ritrovamenti, di un ambiente caratterizzato periodicamente da eventi
di natura catastrofica tempeste, tornadi, che scaricavano nel bacino
di sedimentazione ingenti quantità di detriti provenienti dalla
scogliera, al termine dei quali si ripristinavano le precedenti
condizioni di tranquillità favorendo il processo di deposito e di
fossilizzazione. Questo spiega come mai sono stati rinvenuti pesci
che sono morti a centinaia di km di distanza e sono poi stati portati
nel bacino dagli eventi atmosferici. </span></i>
</span></p>
<p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;"><i>Inoltre in quel periodo, e in quello immediatamente successivo,
leggo che l'area della ValChiampo è stata interessata anche da
un'attività vulcanica più o meno intensa legata alla presenza di
alcune faglie profonde. E qui finisce purtroppo la testimonianza
storica presente e gentilmente fornita da un cartello informativo
posto all'ingresso della Pesciaia di Bolca dal Museo Naturale
Regionale della Lessinia".</i></span></p><p align="justify" class="western" lang="zxx" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-zqOTsovM80Y/YQ1eim7T1aI/AAAAAAAABKE/BhVQ_IqwRzAs1CPLAN4Px2tIycoOJVzRACLcBGAsYHQ/s2048/20210726_154633.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1152" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-zqOTsovM80Y/YQ1eim7T1aI/AAAAAAAABKE/BhVQ_IqwRzAs1CPLAN4Px2tIycoOJVzRACLcBGAsYHQ/w360-h640/20210726_154633.jpg" width="360" /></a></div><p></p>
<p align="center" class="western" lang="zxx" style="font-style: normal; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: inherit;">
CONCLUSIONI</span></p>
<p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
<i><span style="font-family: inherit;">La cronistoria di Bolca, del succedersi degli eventi e anche di
cosa possa aver causato 50 milioni di anni fa la moria di così tanti
pesci sul fondale marino, il tutto in un contesto vulcanico credo sia
estremamente suggestivo e appassionante. La nostra natura di geologi
è di lettori scientifici di paesaggi, di colti guastafeste che in
contesti dove gli altri esprimono il loro stupore, siamo sempre
spinti a dover dare la dimostrazione della genesi, della storia,
della continua evoluzione e del perchè. Credo sia una forma d'arte:
dove altri vedono una montagna sapere che esiste il concetto, non la
parola, esistono strati, corrugamenti, metamorfismo. Ci fa essere
sempre partecipi protagonisti di quello che stiamo guardando e non
smetteremo mai di crederci sono convinto. Non nascondo che mi
piacerebbe condividere con appassionati e geologi la geomorfologia
presente nell'alta ValChiampo, sarebbe utile infatti valutare
insieme e costruire il succedersi degli eventi.</span></i></p>
<p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;"><i>Da una piatto di Bigoli al Cimbro con una spolverata di Tartufo
Nero dei Lessini siamo arrivati fino a qua, la mia prima domanda è
stata ampiamente risposta, vi aspetto qui a dare una risposta a
quelle ancora aperte magari davanti a un buon calice di Durello e un
Baccalà alla Vicentina. </i>
</span></p>
<p align="justify" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
</p>
<p align="right" class="western" lang="zxx" style="margin-bottom: 0cm;">
<i>Matteo Capellaro</i></p>Geologia e Cucinahttp://www.blogger.com/profile/14004686818063137595noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-50187439601290616322017-03-15T07:30:00.000+01:002018-04-13T12:44:02.215+02:00Lecce, PIETRA miliare dello Street Food<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-4hVRv7xeI5s/WMfuuuEWlMI/AAAAAAAABbQ/pnUP0EBl5oYvXlqtVZvYiDy3zaDsWOlmgCLcB/s1600/20160911_095127.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://3.bp.blogspot.com/-4hVRv7xeI5s/WMfuuuEWlMI/AAAAAAAABbQ/pnUP0EBl5oYvXlqtVZvYiDy3zaDsWOlmgCLcB/s640/20160911_095127.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Scriviamolo subito, senza
arrivare in fondo al post: <b>Lecce </b>è un capolavoro.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La sua unicità si percepisce in
ogni angolo, ma trova la sua consacrazione nella centralità monumentale di
Piazza Sant’Oronzo: un palcoscenico a cielo aperto, dove è possibile gustare
una preziosa pausa praticamente sugli spalti di un Anfiteatro romano. A memoria
non esiste scenario di maggiore fascino scenografico.<br />
<a name='more'></a><o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non solo la piazza principale: a
connotare le strade, i rivestimenti e i palazzi di quella che è una delle culle
indiscusse del Barocco italiano è senza dubbio un materiale, la cui origine
geologica si perde nel Miocene.<br />
La “pietra leccese” la trovi praticamente ovunque.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sono le caratteristiche fisiche e
meccaniche di questa calcarenite organogena e fortemente fossilifera, foggiata dall’abilità
non di artisti rinomati, ma spesso di umili scalpellini, ad aver permesso la
creazione di vere e proprie opere d’arte, che arricchiscono la città salentina.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-MeRdtpPnsZs/WMfwut9eiMI/AAAAAAAABbk/lIlb8BRxyuEKoBK4QZMqkVtZyQhK6kQBgCLcB/s1600/20160911_100352.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="459" src="https://4.bp.blogspot.com/-MeRdtpPnsZs/WMfwut9eiMI/AAAAAAAABbk/lIlb8BRxyuEKoBK4QZMqkVtZyQhK6kQBgCLcB/s640/20160911_100352.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sulla estrazione delle “pietre” è
cresciuta una buona parte della economia locale; intorno a questo materiale un
caleidoscopio di manifatture straordinarie, di aneddoti, di versatili
classificazioni e nomenclature bizzarre. Si conoscono, per esempio, la
varietà <i>Leccisu (l’originale), Piromafo, Cucuzzara (cioè
tosta, dura), Bianca, Dolce, Saponara e Gagginara, la
Nera</i>, che spesso si trova sul fondo dei giacimenti, più rara e pregiata.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Le aree di estrazione, oltre
Lecce, sono Maglie e la zona di Gallipoli, altri territori in cui, non a caso,
il <b>Barocco </b>è fortemente rappresentato. La pietra, per la sua natura, assume una
spropositata lavorabilità, consentendo la creazione di quelle forme circolari
proprie dello stile architettonico, che si svincola dal concetto della semplice
“squadratura“ in blocchi, tipica degli altri materiali da costruzione.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-vU15zdcQzpU/WMfv8lbF6PI/AAAAAAAABbc/ZEZFmmAUcVAw1sX3_pFSkSbyHI8KGJpOQCLcB/s1600/DSC_9069.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://3.bp.blogspot.com/-vU15zdcQzpU/WMfv8lbF6PI/AAAAAAAABbc/ZEZFmmAUcVAw1sX3_pFSkSbyHI8KGJpOQCLcB/s640/DSC_9069.JPG" width="424" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Tra le tecniche più antiche che
permettevano alla pietra leccese, fortemente porosa e ricca di umidità, di
conservare e migliorare le proprie caratteristiche di durabilità, c’era quella
di saturare i conci appena estratti nel latte: la roccia veniva spugnata o
immersa completamente nel liquido in modo da far penetrare il <b>lattosio</b>, che
avrebbe creato una sorta di strato impermeabile.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il contraltare della lavorabilità
di questo materiale è comunque la sua estrema delicatezza alla aggressione da
parte degli agenti esterni: le superfici a vista risultano spesso cariate e
comunque colpite da un inesorabile deterioramento, tanto che sono in esame
alcune tecniche innovative per la sua conservazione. Una tra queste è stata
recentemente messa a punto <a href="http://www.restoalsud.it/2015/03/la-rivoluzione-della-pietra-leccese-ideata-da-tre-ricercatrici/" target="_blank">da tre giovani ricercatrici in ingegneria dei materiali</a>
che hanno proposto un agente protettivo ibrido organico-inorganico, nano
strutturato e fotopolimerizzabile da applicare sui manufatti.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-CnKlriES8Ek/WMfx2_DCTUI/AAAAAAAABbw/6jfk00VdL5wcRrDWRNy0II8jm-dOK1wIACLcB/s1600/20160910_111528.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://1.bp.blogspot.com/-CnKlriES8Ek/WMfx2_DCTUI/AAAAAAAABbw/6jfk00VdL5wcRrDWRNy0II8jm-dOK1wIACLcB/s640/20160910_111528.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Spesso confusa con la pietra
leccese è il <b>Carparo</b>, calcarenite gialla, tencace, di difficile lavorabilità e
per questo nettamente diversa. Detta localmente “tufo”, termine improprio in
quanto tipico delle litologie di genesi vulcanica, come spesso abbiamo
accennato in questo blog. La sua estrema porosità, condizionata dalla presenza
della calcite che ne lega gli elementi, è evidenziata dalla “grana” ed il suo
fascino è accentuato dal tipico effetto “anticato”, dovuto alla presenza di
infiorescenze e licheni che la ricoprono, specie in condizioni di elevata
umidità ed esposizione ai venti ed alla salsedine marina.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La settecentesca chiesa madre di
Alessano (LE), riportata nella foto, rappresenta uno degli esempi
architettonici più noti.<o:p></o:p><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-TTHzyFhCQm0/WMkFntpWilI/AAAAAAAABcs/gYE2fPt3SDUhCw7E28DLwKjd465rs_TZQCLcB/s1600/Chiesa_di_Alessano_Madre.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://3.bp.blogspot.com/-TTHzyFhCQm0/WMkFntpWilI/AAAAAAAABcs/gYE2fPt3SDUhCw7E28DLwKjd465rs_TZQCLcB/s400/Chiesa_di_Alessano_Madre.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="font-size: 12.8px;">
Chiesa Madre di Alessano - Fonte Wikipedia</div>
<div style="font-size: 12.8px;">
Di Lupiae - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=12737204</div>
</td></tr>
</tbody></table>
Il <i>carparo</i> con caratteristiche più pregiate viene estratto
principalmente nelle <i>cave Mater Gratiae</i>, ubicate tra <a href="http://www.nelsalento.com/guide/alezio.html"><span style="text-decoration-line: none;">Alezio</span></a> e <a href="http://www.nelsalento.com/guide/gallipoli.html"><span style="text-decoration-line: none;">Gallipoli</span></a>.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ma cosa vale un viaggio a Lecce,
anche solo di un fine settimana, oltre il godere delle sue meraviglie
architettoniche? Sicuramente la simpatia dei suoi abitanti, l’offerta elevata
nell’accoglienza turistica, ma, non ultimo, il fatto di poter essere eletta
come una delle pietre miliari dello <b>street food nostrano </b>tradizionale e di
qualità.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Lecce vanta una innumerevole serie
di locali, bar, forni o semplici banchi all’aperto, in cui è possibile gustare
“ognibendiddio” di cibo da strada. Guidati da una delle pubblicazioni di
riferimento del settore, <a href="http://geologiaecucina.blogspot.it/2016/07/street-food-con-guida-2017-roba-da.html" target="_blank">di cui abbiamo parlato in un precedente post</a> e dal giusto spirito geologico, ne abbiamo
assaggiate di tutti i colori.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-FlGtiH-YKDY/WMf1M-8GrOI/AAAAAAAABcM/B3Xlb95QOYsvqMNxDaNfdFCmz9N5tX_oACLcB/s1600/20160910_134234.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://3.bp.blogspot.com/-FlGtiH-YKDY/WMf1M-8GrOI/AAAAAAAABcM/B3Xlb95QOYsvqMNxDaNfdFCmz9N5tX_oACLcB/s400/20160910_134234.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dalla <b>Piadina Salentina</b>, con olio
extravergine e non strutto, alla mitica <b>Puccia</b>, tipico prodotto da forno farcito,
senza dimenticare un caffe con il <b>Pasticciotto</b>, dolce
fatto di contese e dispute sulla sua patria di nascita, che sembrerebbe essere Galatina,
qualche chilometro più a sud.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-Pl1z3MjUpiM/WMf3FWDmBaI/AAAAAAAABcU/R9SrJeUTQFYAUoXrQvzf1aHDzL1rEXk9QCLcB/s1600/20160909_212950.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://2.bp.blogspot.com/-Pl1z3MjUpiM/WMf3FWDmBaI/AAAAAAAABcU/R9SrJeUTQFYAUoXrQvzf1aHDzL1rEXk9QCLcB/s400/20160909_212950.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Come non bussare poi alle
fornitissime pasticcerie che sfornano la <b>Cotognata</b>, dolce di tradizione
contadina legato alla lavorazione delle mele cotogne, senza prima non aver
assaporato il <b>Rustico Salentino</b>, buono per tutte le stagioni con il suo ripieno
di besciamella e pomodoro. Se resta ancora un po’ di spazio, sempre prima del
dolce, un <b>Panino coi pezzetti</b> non può mancare: i pezzetti sono quelli di carne
di cavallo e la preparazione, tradizionalmente realizzata con la “pignata” in
terracotta, è completata da <span style="color: #3f302b;">olio di oliva, carota,
sedano e cipolla. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #3f302b;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-Zwlwc9opBf8/WMf0qARsL_I/AAAAAAAABcE/3ib0gg4TdFcbjat7RZbvRsRr05lvWl_PQCLcB/s1600/20160910_132629.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><b><img border="0" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-Zwlwc9opBf8/WMf0qARsL_I/AAAAAAAABcE/3ib0gg4TdFcbjat7RZbvRsRr05lvWl_PQCLcB/s320/20160910_132629.jpg" width="240" /></b></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #3f302b;">La
splendida Lecce, per mille motivi legati anche alla <b>Geologia </b>ed alla <b>Cucina</b>, non
può mancare ad una visita appassionata e gastronomicamente edificante!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #3f302b;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="color: #3f302b;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14147344958359152185noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-24468980273303396302017-02-15T15:00:00.000+01:002017-03-15T14:38:38.629+01:00Trasparenza e seduzione di una sabbia silicea.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-fFhD6OvzElo/WKQn2kXOk6I/AAAAAAAAA88/Q3aad6YIlVQO72X_beS7n3Ai9u3QYBRMgCLcB/s1600/FOTO%2B1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://3.bp.blogspot.com/-fFhD6OvzElo/WKQn2kXOk6I/AAAAAAAAA88/Q3aad6YIlVQO72X_beS7n3Ai9u3QYBRMgCLcB/s640/FOTO%2B1.jpg" width="526" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<span style="text-align: justify;">1726 è un numero non particolarmente evocativo. Espresso in gradi Celsius, però, rappresenta la temperatura di fusione, indicativa, di uno dei componenti più abbondanti sul nostro pianeta: la Silice. </span><br />
<div style="text-align: justify;">
Questa sostanza, come sinteticamente viene chiamato il biossido di silicio (SiO2), a guardar bene pare si trovi ovunque: abrasivo nei dentifrici, semiconduttore in elettronica, isolante ceramico nello Shuttle, inerte per la dinamite, refrattario nei forni, separatore nella cromatografia, miglioratore della tenuta sul bagnato negli pneumatici e molto altro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Di Silice è composta buona parte delle rocce terrestri, lo scheletro delle spugne e delle diatomee, come pure l’impalcatura di molti cereali e della canna da zucchero.<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Ne esistono una quindicina di forme come solido cristallino, la più nota è il quarzo, ma si può presentare in stato fibroso, come nell’amianto, in stato di gel o colloidale. Il suo reticolo tetraedrico, rappresentato sotto in una delle numerose immagini presenti su web, resta uno degli incubi di varie generazioni di geologi alle prese con la chimica, la mineralogia e la petrografia.</div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-27imceLHpMg/WKQmCqbgVHI/AAAAAAAAA8M/DO49FNlXOa0OoU94hb_CwjhQXa8xh3ZqQCLcB/s1600/FOTO%2B3.gif" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-27imceLHpMg/WKQmCqbgVHI/AAAAAAAAA8M/DO49FNlXOa0OoU94hb_CwjhQXa8xh3ZqQCLcB/s400/FOTO%2B3.gif" width="366" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">tetraedro di Silice</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Al di là dei freddi campi delle scienze e della tecnologia, la Silice esprime uno dei suoi volti più romantici nella trasparenza seduttiva di uno degli oggetti fondamentali della cucina planetaria: il vetro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Da semplice utensile ad oggetto di culto, il vetro rappresenta da sempre uno dei materiali fondamentali nel campo della cottura e della conservazione dei cibi, per la sua durabilità, resistenza al calore, versatilità nelle forme, recuperabilità e per le sue caratteristiche inerti, tali cioè da non alterare, quanto meno sotto l’aspetto organolettico, le sostanze alimentari.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il “vetro silice” nasce nel momento in cui le sabbie silicee arrivano alla temperatura di fusione, dando luogo ad un solido amorfo molto viscoso, della consistenza del miele liquido. Per abbassare la temperatura di lavorazione, comunque elevatissima, si introducono componenti che ne modificano il reticolo, come il sodio, il potassio, il piombo, che vengono definiti “fondenti”. Altre sostanze vengono aggiunte per aumentare resistenza, durabilità e lavorabilità.</div>
<div style="text-align: justify;">
E’ più difficile definire un vetro dal punto di vista scientifico che merceologico, in quanto le sue proprietà sono state più volte modificate e migliorate per le applicazioni più disparate.</div>
<div style="text-align: justify;">
In natura si forma per raffreddamento rapido dei magmi ricchi in silice, dando origine alle ossidiane, o vetri vulcanici, come quello della foto sottostante (fonte Wikipedia).</div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-7H4d2MAz2Y4/WKQmKop_O7I/AAAAAAAAA8Q/gw6NbDl-4dAhrgqhzCWF1zGkzIfkRo8kwCLcB/s1600/FOTO%2B2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-7H4d2MAz2Y4/WKQmKop_O7I/AAAAAAAAA8Q/gw6NbDl-4dAhrgqhzCWF1zGkzIfkRo8kwCLcB/s400/FOTO%2B2.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">ossidiana</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Tra i vetri industriali, una delle classificazioni più elementari fa distinguere il VETRO COMUNE, trasparente e usato per finestre, specchi o bottiglie, eventualmente colorato con ossidi di ferro o altre sostanze, Il VETRO NEUTRO, impiegato nell’industria farmaceutica, il VETRO ATERMICO O PYREX resistente al calore, il VETRO OTTICO, con totale assenza di difetti, usato per lenti, il VETRO FOTOCROMATICO con sali d’argento che lo rendono scuro se colpito da luce di forte intensità, il VETRO TEMPRATO che ha grande resistenza e durezza date dal rapido raffreddamento (tempra) e lo SPECCHIO, con ricoprimento di strati metallici poi protetti con vernici.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nell’immaginario comune tuttavia, la purezza di un vetro è racchiusa in un solo termine, il CRISTALLO. </div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-of7dVfcdAoI/WKQmSP5cnGI/AAAAAAAAA8U/53VPjvAdW8otEWbCDsHCsB4KcHWlCOFJwCLcB/s1600/FOTO%2B4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://4.bp.blogspot.com/-of7dVfcdAoI/WKQmSP5cnGI/AAAAAAAAA8U/53VPjvAdW8otEWbCDsHCsB4KcHWlCOFJwCLcB/s400/FOTO%2B4.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<span style="text-align: justify;">Cristallo è l’eleganza di un calice colmato vino di bianco o di rosso, dalle curve pronunciate e dalle forme suadenti.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
Cristallo è, per certi versi, l’unico destino possibile di alcuni di quei vini che, per caratteristiche uniche, risultano quasi non abbinabili ai cibi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cristallo è brillantezza, trasparenza e sonorità metallica.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-ySuJz28VlCY/WKQmWaGAfZI/AAAAAAAAA8Y/bk8T1jT1JJAvuWU2_uIPIICf81Jiqd6VQCLcB/s1600/FOTO%2B5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://4.bp.blogspot.com/-ySuJz28VlCY/WKQmWaGAfZI/AAAAAAAAA8Y/bk8T1jT1JJAvuWU2_uIPIICf81Jiqd6VQCLcB/s400/FOTO%2B5.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<span style="text-align: justify;">Ma cos’è che rende il vetro un “cristallo”? </span><br />
<div style="text-align: justify;">
Fondamentalmente l’utilizzo, oltre alle sabbie silicee, degli ossidi di piombo. I Vetri al piombo (come dovrebbero essere correttamente denominati i cristalli) sono caratterizzati da estrema brillantezza, elevato indice di rifrazione per la luce, bassa temperatura di rammollimento, lavorabilità alle mole (effetto swarowski, intaglio e incisione). </div>
<div style="text-align: justify;">
Vengono suddivisi in Cristalli pesanti, dove l’ossido di piombo è maggiore del 30%, in Mezzi cristalli, con quantità inferiori di ossidi e l’aggiunta di bario e zinco, e in Cristalli di Boemia, sodico-calcio-potassici, privi di impurità e con buona brillantezza.</div>
<div style="text-align: justify;">
E quale modo migliore per godere di queste meraviglie, se non quello di attraversare il Tirolo austriaco fino a raggiungere la bellissima Kufstein, solcata dal fiume Inn e dominata dalla splendida ed imponente fortezza medievale?</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-MwJZCe773sg/WKQmbhg9gLI/AAAAAAAAA8c/FxDmnz060XoQ-wkwinONdsInlduLry1WQCLcB/s1600/FOTO%2B6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://1.bp.blogspot.com/-MwJZCe773sg/WKQmbhg9gLI/AAAAAAAAA8c/FxDmnz060XoQ-wkwinONdsInlduLry1WQCLcB/s400/FOTO%2B6.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<span style="text-align: justify;">Questa cittadina ospita, quasi a ridosso del centro cittadino, uno dei templi riconosciuti della cristalleria planetaria, la Riedel.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
Visitare questo luogo è, innanzi tutto, una esperienza sensoriale, che si affronta con un cammino guidato ed interattivo, attraverso il quale viene ripercorso l’universo del bicchiere, la sua importanza determinante nella degustazione e la storia del marchio, indiscusso leader mondiale del settore.</div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-tttxs58e1b0/WKQmiAFFUvI/AAAAAAAAA8k/ky7QbeVEbSg6ImHJESRFpcuT67Wj4wbEACLcB/s1600/FOTO%2B7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://2.bp.blogspot.com/-tttxs58e1b0/WKQmiAFFUvI/AAAAAAAAA8k/ky7QbeVEbSg6ImHJESRFpcuT67Wj4wbEACLcB/s400/FOTO%2B7.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il giardino della Riedel</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Il centro della fabbrica è nelle aree di produzione, una vera e propria “fucina degli dei” efficiente anche nei giorni festivi, nella manifattura di quelli che diverranno oggetti tra i più preziosi nelle tavole di tutto il mondo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una passerella sospesa permette al visitatore di osservare, dall’alto, i momenti della realizzazione, dalla fusione alla soffiatura a mano, in particolare dei bicchieri di tutte le fogge e dimensioni.</div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/--dd1LmE4FRI/WKQmmfrFL6I/AAAAAAAAA8o/ZMwoKHxzPEQENMQw37r8CSYbFa1YMH3ZwCLcB/s1600/FOTO%2B8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://4.bp.blogspot.com/--dd1LmE4FRI/WKQmmfrFL6I/AAAAAAAAA8o/ZMwoKHxzPEQENMQw37r8CSYbFa1YMH3ZwCLcB/s400/FOTO%2B8.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">fabbrica</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Cristalli che nascono da fusione di una sabbia silicea derivante dallo smantellamento e dalla erosione di chissà quale rilievo, originatosi nel passato geologico, che prende nuove forme plasmate dalla capacità degli abilissimi maestri vetrai, che si alternano senza soluzione di continuità nelle loro postazioni di lavoro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il percorso si chiude nello stupefacente negozio aperto al pubblico, con adiacente Outlet che, visti i prezzi di vendita ordinari, consente comunque di portare a casa deliziosi souvenir. </div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-wf_YRTWD2rk/WKQmrEBeyOI/AAAAAAAAA8s/bWy5fbryAa8xlz7unfE4yz5rZnqaxqeuwCLcB/s1600/FOTO%2B9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://2.bp.blogspot.com/-wf_YRTWD2rk/WKQmrEBeyOI/AAAAAAAAA8s/bWy5fbryAa8xlz7unfE4yz5rZnqaxqeuwCLcB/s400/FOTO%2B9.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il negozio</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Tutto l’impianto è comunque godibile per una visita accurata, che può occupare una buona mattinata all’interno del proprio percorso vacanziero, su una delle strade più spettacolari della regione alpina che porta, oltre il confine, fino a Monaco di Baviera. Buona visita !</div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-2nyk81AcNzI/WKQmv-EF0VI/AAAAAAAAA80/kFZHUNvygrUuSEiJvF3IzmYjou9w9rX8ACLcB/s1600/FOTO%2B10.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-2nyk81AcNzI/WKQmv-EF0VI/AAAAAAAAA80/kFZHUNvygrUuSEiJvF3IzmYjou9w9rX8ACLcB/s400/FOTO%2B10.jpg" width="300" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">biliardino</td></tr>
</tbody></table>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14147344958359152185noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-90619717412533566392016-10-20T07:00:00.000+02:002016-10-28T13:35:53.388+02:00Il razionalismo materico del Mercato Centrale di Roma Termini.<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-civXmMb_GJo/WAeBuBZ2Z6I/AAAAAAAABRI/rHqWPbLchMAm1TblsjymvgLifHxXwpFPACLcB/s1600/mercato_09.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="358" src="https://3.bp.blogspot.com/-civXmMb_GJo/WAeBuBZ2Z6I/AAAAAAAABRI/rHqWPbLchMAm1TblsjymvgLifHxXwpFPACLcB/s640/mercato_09.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Si è fatto un gran parlare, tra addetti ai lavori e non, del nuovo concept che ha aperto i battenti il 5 ottobre a Roma Termini: si tratta del <b>Mercato Centrale Roma </b>che, come si legge nel comunicato stampa, <i>diventa una destinazione del gusto da vivere</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una serie di <b>botteghe</b>, allineate nell'<b>ala Mazzoniana</b> della stazione, sul fianco di <b>Via Giolitti</b>, uno spazio amabilmente progettato negli anni '30 dall'architetto Angiolo Mazzoni.<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
La squadra di tutto rispetto, con il meglio degli "artigiani" romani del cibo: si va da Gabriele Bonci, l'imperatore della pizza nella Capitale, alle carni di Roberto Liberati, al mitico Trapizzino di Stefano Calegari, passando per i fritti di Martino Bellicampi di Pastella, i funghi di Gabriele La Rocca da Oriolo Romano, le paste fresche di Egidio Michelis e i carciofi di Alessandro Conti, storica bottega di Campo de' Fiori e Luca Veralli con i gelati e semifreddi di Cremilla.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-kUFumhMKzJk/WAeB1LxUBAI/AAAAAAAABRM/Xy5nlg3qqp42V_rXjXrbODQiLFFCywa_wCLcB/s1600/mercato_02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://2.bp.blogspot.com/-kUFumhMKzJk/WAeB1LxUBAI/AAAAAAAABRM/Xy5nlg3qqp42V_rXjXrbODQiLFFCywa_wCLcB/s400/mercato_02.jpg" width="300" /></a></div>
<br />
Da fuori regione arrivano Pierangelo Fanti, che venderà cioccolato Steiner e fiori recisi, Beppe Giovale, affinatore di formaggi, Marcella Bianchi con le proposte vegetariane e vegane, l'hamburgher di chianina di Enrico Lagorio, le specialità siciliane di Carmelo Pannocchietti di Arà e la pizza spicchiata di Romualdo Rizzuti.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'area bar rientra nella Capitale con il Caffé di Franco Mondi di MondiCaffé, mentre al piano superiore la grande "dispensa" affidata alla bottega La Tradizione di Salvatore de Gennaro da Vico Equense.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ciliegina sulla torta il ristorante, guidato da Oliver Glowing, chef stellato che propone piatti della tradizione romana.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-UcFCwayYqAA/WAeDfGWfgXI/AAAAAAAABRk/h5nfulCAI1wMl0EYgaXKvcKbxPn50AJdACLcB/s1600/mercato_05.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://4.bp.blogspot.com/-UcFCwayYqAA/WAeDfGWfgXI/AAAAAAAABRk/h5nfulCAI1wMl0EYgaXKvcKbxPn50AJdACLcB/s400/mercato_05.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Questo ben di Dio affascina gli avventori con un vero e proprio percorso del gusto, alla portata di tutti <b>dalle 7 alla mezzanotte</b> permettendo finalmente la fruizione degli spazi della stazione con un orario lungo. Ma un fascino che non dovrebbe sfuggire a chi passerà al Mercato Centrale anche solo il tempo di attesa del treno è quello della <b>architettura </b>di questo fianco della Stazione Termini, parallelo ai binari "alti" di Roma Termini, notoriamente dedicati al traffico verso la direttrice tirrenica e l'Aeroporto di Fiumicino. </div>
<div style="text-align: justify;">
L’<b>Ala Mazzonian</b>a, tutelata dalla Soprintendenza per i Beni Culturali, razionalizzò l’edificio laterale di via Giolitti, lungo oltre 300 metri e alto quasi 30 metri: Fu progettato per accogliere i principali servizi ai viaggiatori, con altissime volte in mattoncini a cui fanno da contrasto marmi pregiati.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-U_D7qFwTtW8/WAeB7o2TCrI/AAAAAAAABRQ/0VSE50eq6WU2_vdwDgHwTalN9XlaHghAwCLcB/s1600/mercato_04.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://4.bp.blogspot.com/-U_D7qFwTtW8/WAeB7o2TCrI/AAAAAAAABRQ/0VSE50eq6WU2_vdwDgHwTalN9XlaHghAwCLcB/s640/mercato_04.jpg" width="480" /></a></div>
<br />
La <b>Cappa </b>ospitava il ristorante di stazione, con pareti e pilastri in lastre di <b>Marmo </b>ed una vera e propria cappa da cucina (da qui il nome) rivestita anch'essa in marmo, con misure di tutto rispetto; 10 metri di altezza, 15 di lunghezza per una larghezza di 4.<br />
Recentemente ripristinata dopo essere stata destinata ad Air Terminal e magazzino, ospita ora il <b>Mercato Centrale Roma </b>nella monumentalità dei suoi locali.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-uUqxTTuTvis/WAeCBY_yfrI/AAAAAAAABRU/OALNQvcunj4cun14NgRn4XKLSeUKJueYwCLcB/s1600/mercato_06.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://2.bp.blogspot.com/-uUqxTTuTvis/WAeCBY_yfrI/AAAAAAAABRU/OALNQvcunj4cun14NgRn4XKLSeUKJueYwCLcB/s640/mercato_06.jpg" width="480" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
La pietra utilizzata dall'architetto Mazzoni viene commercialmente denominata <b>Breccia Medicea</b> o <b>Breccia di Serravezza</b>, dalla località omonima da cui veniva storicamente estratta, sita sul Monte Corchia nelle Alpi Apuane. Da Serravezza, le attività estrattive si sono successivamente spostate nella località di Stazzema, distante una decina di chilometri verso est.<br />
E' una pietra ornamentale di grande fascino, che genera forti contrasti di colore proprio per le sue origini geologiche, Per la descrizione troviamo aiuto nel database della <a href="http://www.isprambiente.gov.it/it/museo/collezioni/collezioni-litomineralogiche/lito-reperti/breccia-di-serravezza" target="_blank">collezione litomineralogica dell'</a><b><a href="http://www.isprambiente.gov.it/it/museo/collezioni/collezioni-litomineralogiche/lito-reperti/breccia-di-serravezza" target="_blank">Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)</a>,</b> da cui sono tratte le notizie qui sotto.<br />
La Breccia Medicea è una pietra ornamentale caratterizzata da un fondo rosso-violaceo o nero, contenente macchie (clasti) di colore assai variabile: bianco, rosa, rosso, verde chiaro o grigio, aventi forma spigolosa, spesso allungata con tendenza all'iso-orientazione, e dimensioni da millimetriche a centimetriche. Sono presenti anche venature di colore grigiastro, larghe da alcuni millimetri a pochi centimetri, ad andamento irregolare.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-co8zP5JXAjE/WAeCJuRBeDI/AAAAAAAABRY/wU_AZS9nZSYsCNVbX9CC2zhanJhBsdLHACLcB/s1600/mercato_10.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://3.bp.blogspot.com/-co8zP5JXAjE/WAeCJuRBeDI/AAAAAAAABRY/wU_AZS9nZSYsCNVbX9CC2zhanJhBsdLHACLcB/s640/mercato_10.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Questa pietra possiede notevole eterogeneità nell'aspetto, non solo passando da un sito estrattivo all'altro ma anche all'interno della stessa cava. Per questo motivo, con il perdurare della coltivazione nelle diverse epoche, si sono succedute varietà del litotipo dall'aspetto anche notevolmente differente. La denominazione di Breccia di Serravezza o Serravezza antica (dall'omonima località di cavatura) può essere utilizzata per indicare i tipi estratti ed impiegati in epoca romana.<br />
La denominazione di Breccia Medicea, invece, può essere utilizzata per indicare i tipi estratti ed impiegati in epoca rinascimentale (quando le cave erano sotto la podestà della famiglia Medici di Firenze). La Breccia Medicea possiede un fondo violetto contenente macchie gialle, rosse, verdi o grigie, di dimensioni da millimetriche a centimetriche.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-vxNilVIxpAo/WAeCP9173QI/AAAAAAAABRc/0DzVDJdXwtUpGwXdWdyBBfXLhr9fngVXQCLcB/s1600/mercato_03.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-vxNilVIxpAo/WAeCP9173QI/AAAAAAAABRc/0DzVDJdXwtUpGwXdWdyBBfXLhr9fngVXQCLcB/s400/mercato_03.jpg" width="300" /></a></div>
<br />
Sotto l'aspetto petrografico, la Breccia di Serravezza è una <b>breccia tettonica</b> (roccia sedimentaria clastica), <b>successivamente sottoposta a metamorfismo di basso grado</b>. Il litotipo originario, a composizione prevalentemente carbonatica, ha quindi subito una debole ricristallizzazione, con tendenza all'iso-orientazione dei clasti. I clasti hanno composizione prevalentemente calcitica e subordinatamente dolomitica. Il cemento contiene clorite, ematite (da cui derivano le colorazioni sui toni del rosso-violaceo) e sostanze carboniose (da cui derivano le colorazioni sui toni del nero). Altri costituenti mineralogici accessori sono quarzo e pirite. Oltre al carbonato di calcio e magnesio, quindi, la roccia contiene anche silice e allumina.<br />
<br />
Visitare il Mercato Centrale può essere una ottima occasione per ammirare questa unicità architettonica, solleticando il palato con le bontà che ospita al suo interno.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-qX2srkVm3qg/WAeCazVimvI/AAAAAAAABRg/8ZuQAnIzmCIXwHAUuVHAd3ZomO1I37CcwCLcB/s1600/mercato_08.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://2.bp.blogspot.com/-qX2srkVm3qg/WAeCazVimvI/AAAAAAAABRg/8ZuQAnIzmCIXwHAUuVHAd3ZomO1I37CcwCLcB/s400/mercato_08.jpg" width="300" /></a></div>
</div>
Geologia e Cucinahttp://www.blogger.com/profile/14004686818063137595noreply@blogger.com0Roma Termini, Piazza dei Cinquecento, 1, 00185 Roma, Italia41.900927300000014 12.50226029999998916.378892800000013 -28.80633370000001 67.42296180000001 53.810854299999988tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-52815749443179265062016-10-10T17:00:00.000+02:002016-10-19T20:52:59.544+02:00 Settimana del Pianeta Terra, dal 16 al 23 ottobre tornano i “Geoeventi” in tutta Italia.<div style="text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-PrHDi7HM6xw/V_qSMtI-2-I/AAAAAAAAA7M/HxulsciA9i8T5_mDjdVLz4OXr39EHldhwCLcB/s1600/Nemi1.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="480" src="https://1.bp.blogspot.com/-PrHDi7HM6xw/V_qSMtI-2-I/AAAAAAAAA7M/HxulsciA9i8T5_mDjdVLz4OXr39EHldhwCLcB/s640/Nemi1.JPG" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">foto <span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="font-family: inherit; font-size: xx-small;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: xx-small;">Press
Play</span></span></span></span></span></span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Torna
per il quarto anno la <b>Settimana del Pianeta Terra</b>, il Festival
nazionale della Scienza che quest’anno coinvolger<span lang="fr-FR">à
</span>con <b>313 </b>“<span lang="nl-NL"><b>Geoeventi</b></span>”
oltre 230 diverse localit<span lang="fr-FR">à</span>, enti di
ricerca, associazioni, universit<span lang="fr-FR">à, evento di cui <a href="http://geologiaecucina.blogspot.it/2016/06/settimana-del-pianeta-terra-2016-stay.html" target="_blank">avevamo già raccontato nei mesi scorsi su Geologia e Cucina</a></span>.<br />
<br />
Obiettivo degli organizzatori: avvicinare adulti e ragazzi alle Geoscienze e promuovere
le risorse naturali più spettacolari e poco conosciute del Paese.
<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Sette
giorni di manifestazioni in tutta Italia</b> e decine di migliaia di
persone coinvolte: torna per il quarto anno la “<b>Settimana del
Pianeta Terra</b>”, il Festival della Scienza che <b>dal 16 al 23
ottobre 2016</b> trasformer<span lang="fr-FR">à </span>le citt<span lang="fr-FR">à
</span>italiane in laboratori a cielo aperto.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Obiettivo
del Festival è avvicinare adulti e ragazzi alle Geoscienze,
trasmettendo l'entusiasmo per la ricerca e la scoperta scientifica.
Per farlo, oltre 230 località italiane per una intera settimana
verranno animate dai “Geoeventi” organizzati da università e
scuole, enti di ricerca, enti locali, associazioni culturali e
scientifiche, parchi e musei, mondo professionale. Dalle escursioni
alle visite guidate, dai laboratori didattici e sperimentali alle
attività musicali, passando per conferenze, workshop e spettacoli:
la “Settimana del Pianeta Terra” offrirà eventi adatti a tutti,
valorizzando il patrimonio geologico italiano e mettendo a
disposizione l’offerta naturalistica del Paese, fatta di montagne e
ghiacciai, grandi laghi, fiumi, colline, coste e paesaggi marini,
isole, vulcani. Il festival intende infatti promuovere un turismo
culturale, sensibile ai valori ambientali, diffuso su tutto il
territorio italiano.</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-gD-ODN5CXb8/V_qRDJpJO9I/AAAAAAAAA68/dzCSU1UjTaIJuVffJUc-TWpNUAotsQh-gCLcB/s1600/iv%2Bsettimana%2Bpianeta%2Bterra.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="226" src="https://1.bp.blogspot.com/-gD-ODN5CXb8/V_qRDJpJO9I/AAAAAAAAA68/dzCSU1UjTaIJuVffJUc-TWpNUAotsQh-gCLcB/s400/iv%2Bsettimana%2Bpianeta%2Bterra.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Con i Geoeventi saranno messe in risalto le
risorse naturali più spettacolari e poco conosciute che spesso,
senza saperlo, si nascondono proprio a due passi da casa.
</div>
<div style="text-align: justify;">
Con
i Geoeventi sar<span lang="fr-FR">à </span>possibile <b>vestire i
panni del </b>“<b>Geologo per un giorno”</b> con escursioni per
conoscere dal vivo come il geologo raccoglie i dati da Gaia e ne trae
una miniera di informazioni per la ricostruzione degli ambienti del
passato. <b>Saranno raccontate le mille sfaccettature del territorio
italiano</b>: dal Nord al Sud si racconteranno i vulcani, anche
attraverso la poesia e la pittura, i laghi e le lagune, le frane e le
loro cause. Un occhio di riguardo sar<span lang="fr-FR">à </span>rivolto
alla <b>Basilicata e a Matera </b>con una giornata che presenterà al
grande pubblico le peculiarit<span lang="fr-FR">à </span>geologiche
della regione, attraverso un viaggio che dal capoluogo lucano
condurr<span lang="fr-FR">à </span>fino alla Capitale Europea della
Cultura per il 2019.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Territorio
e arte: alla scoperta dei paesaggi della Gioconda</b>
</div>
<div style="text-align: justify;">
In
quanti sanno che il panorama alle spalle della Gioconda esiste ed è
ancora oggi riconoscibile? Si trova tra Toscana, Marche, Umbria e
Romagna e a svelarlo sarà proprio uno dei Geoeventi della Settimana
della Terra, in grado di unire la scoperta del territorio e
dell’ambiente a quella dell’arte. Anche la letteratura sarà
protagonista con un emozionante viaggio tra le solfare della Sicilia
e la storia di Ciaula scopre la luna, capolavoro di Luigi Pirandello.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Nei
laboratori in cui si studiano i terremoti
</b></div>
<div style="text-align: justify;">
I
terremoti sono purtroppo spesso di attualità nel nostro Paese, per
questo è molto importante studiare con attenzione i movimenti e gli
eventi sismici che si registrano nel sottosuolo italiano per capirne
meglio i meccanismi. Tra gli eventi dedicati a questi fenomeni per la
Settimana del Pianeta Terra, c'è quello del Centro Ricerche
Sismologiche dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geologia
Sperimentale di Udine, che dedicherà incontri e visite guidate ai
laboratori dove operano i sismologi e gli esperti del centro, per
dare la possibilità di conoscere da vicino il loro lavoro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>
Dalla
Terra...alla Luna in un Geoevento</b>
Viaggiare
nello spazio e nel tempo fino a 300 milioni di anni fa: non è
fantascienza ma la geo-escursione organizzata sulle Alpi Carniche che
porterà i più avventurosi a scoprire depositi
sedimentari fossiliferi che 300 milioni di anni fa si accumulavano in
uno straordinario scenario fatto di fiumi, delta e mari bassi. Nel
Parco Nazionale dell’Aspromonte si incontra invece un Geosito tra i
più particolari in Italia, quello della grande Frana Colella, di
rilevanza europea ed internazionale: costituisce infatti uno dei più
estesi fenomeni franosi d’Europa, in rocce
cristallino-metamorfiche.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Alla
scoperta delle zolfatare marchigiane</b>Chiuse
ormai da oltre mezzo secolo, rimane solo il ricordo delle miniere di
zolfo delle Marche e di un distretto minerario di importanza mondiale
che, dopo la Sicilia, era il maggiore del Paese. L'industria
solfifera italiana, che per secoli detenne il monopolio mondiale, ora
però non esiste più.
Ma
come e quando si è formato lo zolfo nelle Marche? Come si estraeva?
Che uso se ne fa? A queste ed ad altre domande si cercherà di dare
una risposta con attività interattive e un “caffè scientifico”
con intermezzi letterari e musicali sul tema, al Museo della Scienza
di Camerino (MC).<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-d9v9f4nL5s4/V_qQ4gMXMiI/AAAAAAAAA64/-lUcVXOJ6vIJm6ShB6CQQWBhwkojLXswwCEw/s1600/geoeventi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-d9v9f4nL5s4/V_qQ4gMXMiI/AAAAAAAAA64/-lUcVXOJ6vIJm6ShB6CQQWBhwkojLXswwCEw/s400/geoeventi.jpg" width="286" /></a></div>
Sabato 22 ottobre 2016 con l'aiuto degli amici della <a href="http://www.prolocosantangeloromano.it/" target="_blank">ProLoco</a> e del <a href="http://www.comune.santangeloromano.rm.it/hh/index.php" target="_blank">Comune</a> di Sant'Angelo Romano, di <a href="http://www.isprambiente.gov.it/it" target="_blank">Ispra</a> (che quest'anno ha dato il patrocinio alla manifestazione e che organizza ben tre eventi), insieme a <a href="http://www.liceoguidonia.it/doc/CV_GIARDINI.pdf" target="_blank">Marco Giardini</a>,
paleo ed archeobotanico presso l'Università La Sapienza di Roma,
vogliamo replicare il successo dello scorso anno, narrando le
meraviglie carsiche dei Monti Cornicolani, a nord est di Roma, tra le
quali spicca il Pozzo del Merro, la cavità carsica allagata più profonda
del mondo (-392 metri). </div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-hfif5Qd12cM/V_qRXrCYxyI/AAAAAAAAA7A/q0B0ds-HozYuCuiwaoivkPnFDhGUcHHhwCLcB/s1600/0001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-hfif5Qd12cM/V_qRXrCYxyI/AAAAAAAAA7A/q0B0ds-HozYuCuiwaoivkPnFDhGUcHHhwCLcB/s400/0001.jpg" width="282" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per presentare la manifestazione <a href="http://www.settimanaterra.org/" target="_blank">La Settimana del Pianeta Terra</a> ha organizzato due <b>tour </b>con l'intento di dare un assaggio di quello che saranno gli eventi in programma dal 16 al 23 ottobre su tutto il territorio italiano.<br />
Il primo si è svolto in Valle d'Aosta. Nel secondo abbiamo partecipato anche noi. Guidati dall'associazione <a href="https://www.facebook.com/associazionegeonatura/?fref=ts" target="_blank">GeoNatura </a>e con l'assistenza delle Guide del <a href="http://www.parcocastelliromani.it/" target="_blank">Parco Regionale dei Castelli Romani,</a> e accompagnati dagli organizzatori i professori <a href="https://www.facebook.com/rodolfo.coccioni?fref=ts" target="_blank">Rodolfo Cocconi</a> e <a href="http://sciter.unipv.eu/site/home/persone/scheda720002972.html" target="_blank">Silvio Seno</a>, sono stati visitati i centri di Nemi con l'omonimo lago e Castel Gandolfo affacciato anch'esso sul lago da cui prende il nome.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-mCesGrubqVA/V_qR118jd_I/AAAAAAAAA7E/KMKhFeTwZ1AdERuFOqoDVDIsgjxAC_7XgCLcB/s1600/Castel%2BGandolfo4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="266" src="https://3.bp.blogspot.com/-mCesGrubqVA/V_qR118jd_I/AAAAAAAAA7E/KMKhFeTwZ1AdERuFOqoDVDIsgjxAC_7XgCLcB/s400/Castel%2BGandolfo4.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">foto <span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="font-family: inherit; font-size: xx-small;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: xx-small;">Press
Play</span></span></span></span></span></span></td></tr>
</tbody></table>
E' stata poi la volta di Tusculum,<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-OxqGAdOD30I/V_qSf7__P7I/AAAAAAAAA7U/trGZEagUyucoQB9T-oph99VUBxXgC-lDwCLcB/s1600/Tuscolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="266" src="https://4.bp.blogspot.com/-OxqGAdOD30I/V_qSf7__P7I/AAAAAAAAA7U/trGZEagUyucoQB9T-oph99VUBxXgC-lDwCLcB/s400/Tuscolo.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">foto <span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="font-family: inherit; font-size: xx-small;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: xx-small;">Press
Play</span></span></span></span></span></span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
antica città romana, di cui tra l'altro è ancora conservato il bellissimo teatro e da dove si gode una vista unica sull'intero edificio vulcanico.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-4JqobLjKtoo/V_qR_NPnRcI/AAAAAAAAA7I/4__XE7hR78AMXZ1WKajI13ZFRIfL_mUKQCLcB/s1600/CastelGandolfo%2Blago.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://4.bp.blogspot.com/-4JqobLjKtoo/V_qR_NPnRcI/AAAAAAAAA7I/4__XE7hR78AMXZ1WKajI13ZFRIfL_mUKQCLcB/s400/CastelGandolfo%2Blago.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">foto <span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="font-family: inherit; font-size: xx-small;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: xx-small;">Press
Play</span></span></span></span></span></span></td></tr>
</tbody></table>
La visita si è conclusa a Monte Porzio Catone con la visita al <a href="http://www.monteporziocatonemusei.it/?page_id=34" target="_blank">Museo Diffuso del vino</a>, costituito da tre sale ospitate in ambienti destinati alla lavorazione e alla conservazione del vino, i cosiddetti tinelli, dove è stato illustrato lo stretto legame tra produzione vinicola in tutte le sue fasi dalla coltivazione alla distribuzione e gli stretti legami con il territorio.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-TnZeDzF7BGs/V_qSxM3xWvI/AAAAAAAAA7Y/qbz_P88pGLMq7sQszNtFjt_AV-0-7p-WACLcB/s1600/Museo%2Bdiffuso%2Bdel%2Bvino5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="266" src="https://4.bp.blogspot.com/-TnZeDzF7BGs/V_qSxM3xWvI/AAAAAAAAA7Y/qbz_P88pGLMq7sQszNtFjt_AV-0-7p-WACLcB/s400/Museo%2Bdiffuso%2Bdel%2Bvino5.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">foto <span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="font-family: inherit; font-size: xx-small;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: xx-small;">Press
Play</span></span></span></span></span></span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Ultimissima tappa la visita di un'azienda vitivinicola con l'illustrazione del percorso produttivo con un assaggio di vini e prodotti enogastronomici locali.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-6qSMWKThAiE/V_qS3puv2HI/AAAAAAAAA7c/9jl0A82XCWwls0wRgIoolNFztgx98d49wCLcB/s1600/Vigneti%2B-%2BAzienda%2BLa%2BCerquetta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="266" src="https://1.bp.blogspot.com/-6qSMWKThAiE/V_qS3puv2HI/AAAAAAAAA7c/9jl0A82XCWwls0wRgIoolNFztgx98d49wCLcB/s400/Vigneti%2B-%2BAzienda%2BLa%2BCerquetta.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;">foto <span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="font-family: inherit; font-size: xx-small;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: xx-small;">Press
Play</span></span></span></span></span></span></td></tr>
</tbody></table>
</div>
<br />
<a href="https://www.facebook.com/media/set/?set=a.652099721614612.1073741835.550042315153687&type=1&l=ef4b5a3d1a" target="_blank">Tutte le foto del tour fatte da Gelogia e Cucina</a> sono sulla nostra <a href="https://www.facebook.com/geologiaecucina/" target="_blank">pagina Facebook</a>:
<br />
<div align="JUSTIFY" style="background: transparent none repeat scroll 0% 0%; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><a href="https://www.facebook.com/media/set/?set=a.652099721614612.1073741835.550042315153687&type=1&l=ef4b5a3d1a" target="_blank">QUI</a></span></span></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="background: transparent none repeat scroll 0% 0%; font-style: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: xx-small;"><b>Maggiori
informazioni su</b></span></span></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="background: transparent none repeat scroll 0% 0%; font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: xx-small;">Sito:
www.settimanaterra.org</span></span></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="background: transparent none repeat scroll 0% 0%; font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: xx-small;">Facebook:
Settimana del Pianeta Terra</span></span></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="background: transparent none repeat scroll 0% 0%; font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: xx-small;">Twitter:
@SettimanaTerra</span></span></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="background: transparent none repeat scroll 0% 0%; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><br /></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="background: transparent none repeat scroll 0% 0%; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><br /></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="background: transparent none repeat scroll 0% 0%; font-style: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: xx-small;"><b>Ufficio
stampa Settimana del Pianeta Terra:</b></span></span></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="background: transparent none repeat scroll 0% 0%; font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: xx-small;">Press
Play | Comunicazione e pubbliche relazioni | www.agenziapressplay.it</span></span></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="background: transparent none repeat scroll 0% 0%; font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: xx-small;">Alessandro
Tibaldeschi | +39 333 6692430 | ale@agenziapressplay.it</span></span></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="background: transparent none repeat scroll 0% 0%; font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: xx-small;">Vanna
Sedda | +39 347 8930210 | vanna@agenziapressplay.it</span></span></span></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" lang="it-IT" style="background: transparent none repeat scroll 0% 0%; font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><span style="font-family: "times new roman" , serif;"><span style="font-size: xx-small;">Giorgia
Fanari | +39 327 7906403 | giorgia@agenziapressplay.it</span></span></span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit; font-size: small;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;"><br /></span></span></span></div>
<div align="LEFT" lang="it-IT" style="background: transparent; font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 100%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; page-break-after: auto; page-break-before: auto; page-break-inside: auto; text-decoration: none; widows: 2;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Gl__7RhfQwY/V_qQ4nTFfTI/AAAAAAAAA60/fXPS4sCRhrADQQ8-qSRaRmtmOvpEXhigwCEw/s1600/sito%2Bsettimana%2Bpianeta%2Bterra.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="158" src="https://1.bp.blogspot.com/-Gl__7RhfQwY/V_qQ4nTFfTI/AAAAAAAAA60/fXPS4sCRhrADQQ8-qSRaRmtmOvpEXhigwCEw/s640/sito%2Bsettimana%2Bpianeta%2Bterra.jpg" width="640" /></a></div>
<br /></div>
Geologia e Cucinahttp://www.blogger.com/profile/14004686818063137595noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-82334424902489726742016-09-22T07:00:00.000+02:002016-10-09T18:38:38.944+02:00Les escargots. Fossili, cucina, non amore ed inganni.<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 30pt; text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-ZsKhBMyOUfg/V-LqYmtX9CI/AAAAAAAABPY/rSd-vk39lUEsxitGBKnENHVTR28w7ZY6QCLcB/s1600/20160302_130439.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="384" src="https://3.bp.blogspot.com/-ZsKhBMyOUfg/V-LqYmtX9CI/AAAAAAAABPY/rSd-vk39lUEsxitGBKnENHVTR28w7ZY6QCLcB/s640/20160302_130439.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="background-color: white; text-align: justify; text-indent: 18.9333px;"><span style="font-family: inherit; font-size: x-small;">ammoniti fossili di cioccolato dello chef-pasticcere <b><a href="http://www.andreadebellis.it/" style="color: #d37600; text-decoration: none;" target="_blank">Andrea De Bellis</a></b></span></span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 18pt;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit; font-size: 18pt;">Les escargots</span><br />
<i><span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">Fossili, cucina, non amore e inganni</span></i></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: center;">
<i><span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">(F.M.*)</span></i><br />
<span style="font-family: inherit;"><i><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;"><br /></span></i>
<i><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;"><br /></span></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 2pt 9cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">Lei: Io dico che nessun uomo era meglio di te che oggi sei così vecchio, ma oggi nessuno è meglio di quel bel ragazzo.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 2pt 9cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">Lui: Quel che adesso sono io, lui sarà domani.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 2pt 9cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">Lei: Che importa, tu non puoi tornare ad essere quello che eri, il ragazzo lo voglio adesso, te ti ho voluto un tempo.<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 2pt 9cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">Marziale<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"></span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">Quel che il cameriere aveva da dire l’ha detto. Il piatto è perfetto, le lumache cucinate con gusto e sobrietà, molto semplici, chef soddisfatto. Il vino, un bianco con sentori di mandorla, l’ha scelto e suggerito lui, sull’etichetta il volto di una sirena, colori pastello, sembra l’ultima scena della Butterfly. Gli occhi di lei a un certo punto si sono velati, lui non ci ha fatto caso anche se il cameriere ha cercato, invano, di scuotere l’uomo, con garbo per la verità, ma questo gli è sembrato una semplice cortesia, uno stare attento al cambio di posate. In testa, pensa il cameriere, deve avere qualcos’altro. Sul tavolo c’è un libro, copertina azzurra. Ha visto, tra le tende tirate e la luce soffusa, che lei gliel’ha porto con qualche imbarazzo e lui con qualche disagio ha aperto la prima di copertina: <i>“…per quanto t’ho amato, desiderato, voluto…</i>”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">Il cameriere pensa, deve dirlo a sua moglie, che non dovrà più cambiare gli occhiali anche se solo una lente dato che l’altr’occhio oramai è solo un ricordo lontano, perché quel che ha letto lo ha letto da abbastanza distante, e sì che la scrittura di lei è nitida, ampia e coraggiosa, sembra un profumo. E il profumo, si sa, è dove sta il profumo stesso e non nel naso, se sta vicino è vicino, tuttavia se non voglio sentirlo non posso, pensa il cameriere, ma tu guarda che complicazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">Ma il signore, chissà perché, prende quel dono con sufficienza, si vede che ha altro per la testa. Il piatto di lumache ha smesso di fumare, gli occhiali di lui adesso sono sul tavolo e le loro mani si incrociano. Belli quegli occhiali, pensa il cameriere, un po’ da vecchio ma, del resto, non sono vecchio anch’io? Vediamo come va a finire.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">Lo sguardo triste di lei, come dispiace al cameriere quello sguardo. Lui ha invece posato sul tavolo e spinto verso di lei un cuore di granito, un piccolo cuore dai riflessi d’argento, ha preso un cubetto di ghiaccio dal secchiello e lo posa sopra, bagnata è adesso la pietra e subito riflessi hanno cominciato a vibrare, le mani si sono intrecciate ancora di più ma, non sfugge al cameriere, nervose e stanche come qualcuno che non riesce a capire o si sforza di essere presente. Fuori piove. La terza di copertina quella no, proprio non riesce a leggera. Il ghiaccio fonde…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">...l’odierai quando, seduto sul divano, tremerà di freddo per la febbre che non gli passa, e sì che sono già dieci giorni che trema e non si vede luce, e sì che ha beccato un bel malanno quella sera, che pioggia!, discussioni a parte, non siete riusciti a trovare un taxi per tornare a casa dopo il ristorante, quel ristorante con il cameriere cortese, quello che ha suggerito, un ricordo lontano, il vino bianco con sentore di mandorla.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">E ancora la cena, escargots, simili a conchiglie fossili, di quelle che hanno un tempo raccolto in spiaggia, quella del loro primo abbraccio, un cuore levigato dal mare, il granito delle strette convinzioni, l’oro del sole, un epigramma, quello che sono stati un tempo, amici, amori e altre storie.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">E sì che, invece di aspettare, si sono incamminati, lei con la sua bella giacca e lui a coprirle il capo con un ombrello che a malapena ombra un braccio, il suo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">E sì che quando è arrivato il taxi quasi non vi voleva far sedere tanto zuppi eravate ma contenti di aver camminato sotto la pioggia con un vento teso che rigava il volto, il suo bel volto sorridente. E le mani? Ognuno per sé.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">E in tasca il cuore di pietra – ma dov’è andato a finire? L’ho preso? L’ho perso? – ricordate vero, lucido di lucidi minerali, non tiepido ma nemmeno freddo, fuso del tutto il ghiaccio. Il cameriere ha ribadito la ricetta, crema di burro, il sapore deciso del prezzemolo – mai amato il prezzemolo lei – i riflessi giallo oro di un fossile d’altri tempi, helix felix e Marziale in sottofondo, ogni tanto lo leggono, ricordi d’un tempo passato: gli uomini vecchi che fanno la fila con le mogli giovani e il nubiano, quell’omone alto e prezioso che scenderà nell’arena contro il reziario, io quello voglio, dice la donna. Il libro sul tavolo, copertina azzurra, per quanto t’ho amato mio caro la terza pagina è bianca.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">Torniamo a loro.<o:p></o:p></span><br />
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt; text-indent: 14.2pt;">E sì che, venendo a casa e sceso dal taxi, il vecchio, perché è un vecchio, avevate dubbi? Aveva qualche dubbio il cameriere con la vista d’aquila, occhio solo?, ha starnutito, ma che vuoi che sia le ha detto, erano così felici, e abbracciati: a casa. E le mani, bagnate, si sono intrecciate più a lungo e i palmi asciugati più in fretta quando, entrati: spogliati. Qualcuno l’ha detto? Ha sentito qualcuno?</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">E sì che da subito ha avuto freddo, un freddo passato di mano in mano e chissà, umido com’era, quale quarzo si è trasformato in lazurite, il verde dei suoi occhi?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">E sì che da subito l’uomo ha percepito il suo disagio quando la doccia bollente quasi non finiva mai perché, lo sapeva, doveva stare sotto il getto più a lungo possibile per ovattare il freddo che aveva dentro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">E lei invece, dolce ragazza, era lì ad aspettare che smettesse perché anche lei aveva freddo nelle ossa. Il luccichio della lumaca, fossile in oro puro sta sul verde panno della memoria.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">E sì che il freddo, che l’uomo aveva, ha cominciato a farlo tremare e da subito ha bevuto quel liquore che le aveva portato e che da subito l’ha confortato infiammando lo stomaco. Ma è stanco, come solo i vecchi lo sono perché i vecchi sono tali solo quando lo diventano e lui lo è da tempo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">E le lenzuola sono ghiacce e a poco è servito il calore di lei al suo fianco che stretta l’ha abbracciato e subito ha sentito che aveva voglia ma il freddo fa dire parole sconnesse, tremare il fiato. E, è vero, il calore, il calore del suo corpo gli è servito invece, gli ha fatto bene e si è addormentato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt; text-indent: 14.2pt;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt; text-indent: 14.2pt;">E sì che ho sognato quasi da sveglio e mi è sembrato nel sogno, che nella realtà percepisco come vivo, il disagio che ho notato in lei si sta lentamente trasformando, direi impercettibilmente, un po’ per il sonno che sonno non è ma insonnia trasfigurata in sogno, in un sentimento meno fluido, qualcosa che assomiglia al sorriso forzato che ha lei quando ad un tratto, svegliandomi in preda a chissà quale angoscia, mi ha chiesto se è tutto a posto, se lo chef è contento dell’escargot e che, mi raccomando, non metta per favore il prezzemolo che quello non mi piace. Certo, ho pensato, noi vediamo quello che vogliamo vedere pur sapendo quello che sappiamo. Serve a questo il sogno? Io sono solo un cameriere, uno che guarda e aspetta, dona conforto alle persone, suggerisce un buon vino e, indiscretamente, legge da lontano qualcosa che sta scritto, agile nella forma e forte nel contenuto, gli occhiali non devo più cambiarli, anche se quelli del vecchio mi piacciono, economia di scala che mia moglie apprezzerà molto anche se devo cambiare una sola lente.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt; text-indent: 14.2pt;"><br /></span>
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt; text-indent: 14.2pt;">E sì che il vecchio, appena sveglio, ha visto gli angoli delle sua bellissima bocca scendere in un soffio, un niente.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">E sì che gli ha ricordato l’impegno del fine settimana, con certi amici non si sa più dove, una vacanza organizzata da tempo, adesso sì che ricorda. Impossibile da spiegare, in tutta evidenza l’incolpevolezza del caso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">E invece no, tutto è scritto e detto e fatto. Ma come sia possibile che solo dopo qualche giorno, giorni avvolti in un grigio pensiero come grigia sta diventando la luce in questo tramonto autunnale, e grigi i loro sguardi, come sia possibile che quasi più niente di benevolo abbiano da dirsi, e grigia è l’atmosfera che avvolge la stanza nonostante abbia smesso di piovere da un pezzo e il sole, causa proprio di questo grigiore, ancora non riesce a fendere l’aria, ma come è possibile?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">E sì che forse lui non ha inteso, oppure ha capito davvero che la colpa è, usiamo un piccolo innocuo eufemismo, diciamo molto grande, la colpa è di essere vecchio, ecco, l’ha detto. E pertanto tutto si dilata, si diluisce, il tempo si allunga. E la colpa, già, non viene percepita come condizione naturale, uno stato di fatto che c’è e non potrebbe essere eliminata, l’anagrafica impietosa, feroce ma essenziale, reale, immanente, quella che ti permette di completare un carattere, per quanto complesso sia. Diviene tutt’a un tratto il tempo, un tempo che ha una età per quanto il tempo, come sappiamo, il tempo non ha un’età ma un ritmo costante coerente con i battiti dell’anima, quella cui il tempo si attacca e stacca a seconda dell’umore, stava per dire <i>amore</i> ma è un imbecille e dunque non lo dice.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">E sì, dunque è vero lei hai percepito questa sua rilassatezza e avrebbe voluto dirgli cose proprio gradevoli, se solo lui fosse stato meno imbecille e avesse detto <i>ti amo</i>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">E per quanto lei l’avesse amato, per quanto affetto avesse avuto, d’un tratto gli dirà che nessun uomo era meglio di lui che adesso è così vecchio, ma oggi, sempre gli dirà, nessuno è meglio di quel bel ragazzo che ha visto in libreria, quel locale antico dove gli ha comprato il suo regalo di compleanno, un bel libro dalla copertina azzurra, Marziale mi pare, quel giovane uomo che gli ha perfino suggerito il ristorante dove andare a cena per festeggiare, quello dove un cameriere con un occhio solo li avrebbe serviti come un padre attento e premuroso, un predatore di epigrafi e dediche.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">Il pensiero di uno sfiorare di mani, uno sguardo leggero, un segno d’intesa, carta assorbente per un cuore liquido.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraph" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 2pt 32.2pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;">-<span style="font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;">Quel che adesso sei tu, lui sarà domani.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">Gli dice leggendo il poeta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 2pt 32.2pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;">-<span style="font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;">Tu dici?<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 2pt 32.2pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;">-<span style="font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;">Chi può dirlo, ma che importanza ha, tu non puoi tornare ad essere quello che eri, sei vecchio e basta, ne hai colpa?<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 2pt 32.2pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;">-<span style="font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;">Sì.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 2pt 14.2pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">Che ti combina il tempo! Anche colpe non tue, ma tant’è, pensa distratto il cameriere, ma proprio questo devono leggere in estremo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 2pt 32.2pt; text-align: justify; text-indent: -18pt;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;">-<span style="font-stretch: normal; line-height: normal;"> </span></span><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;">Il ragazzo lo voglio adesso, a te ti ho voluto un tempo. Adesso, mi dispiace – in realtà no, non mi dispiace affatto – non ti voglio più.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="line-height: normal; margin: 0cm 0cm 2pt 32.2pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">Exit Marziale e così sia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;">Lento sale dalla cucina l’odore schiaffo dell’escargot, fossile puro nella testa di un altro, quello che ha preso il suo posto nel cuore, che neanche sa che vuol dire fossile, quello che diventerà nuovo uomo accanto a lei, il ragazzo della libreria, quello che neanche sa che il profumo è lì che aspetta e non sta nella lingua che incolla alle labbra perché è lì il sapore non dov’è davvero, nel cielo di un ricordo. Ma il ragazzo, che vuoi che ne sappia, è un ragazzo. E a lei, che vuoi che importi.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;"><span style="font-family: inherit;">Il cameriere li ha visti andar via, il braccio del vecchio a cingere le spalle di lei che non sembrano accoglierlo anzi, uno scarto ed è già fuori sotto la pioggia. E sì che si sono incamminati, lei con la sua bella giacca e lui a coprirle il capo con un ombrello cha a malapena ombra un braccio, il suo.</span><span style="font-family: "garamond" , serif; font-size: 13pt;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;"><span style="font-family: inherit;">Solo per un momento, sulla porta, le mani si sfiorano. Sul tavolo briciole sparse e un cuore di pietra che da tempo ha smesso di brillare.</span><span style="font-family: "garamond" , serif; font-size: 13pt;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
<span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "garamond" , serif; font-size: 13pt; text-indent: 14.2pt;">-- -- --</span></div>
<i><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;"><br /></span><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;"><br /></span></i><br />
<i><span style="font-family: inherit; font-size: 13pt;">Le ammoniti in foto sono opera d' altRa cioccolateria dello chef-pasticcere <b><a href="http://www.andreadebellis.it/" target="_blank">Andrea De Bellis</a></b>.</span></i><br />
<span style="font-family: inherit;"><i style="text-indent: 14.2pt;"><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;">*F.M. sta per <b>Francesco Marchese, </b></span></i><i style="text-indent: 14.2pt;">amico e collega geologo. Dirigente di una importante società di ingegneria italiana, ha il pregio di portare in ambito lavorativo lo spirito di due delle sue grandi passioni: il cinema e la cultura classica. Quando gli abbiamo chiesto se questo racconto fosse in qualche modo autobiografico, ha risposto "...forse". </i><i style="text-indent: 14.2pt;">Grazie Francesco.</i></span><br />
<i style="font-family: garamond, serif; font-size: 13pt; text-indent: 14.2pt;"><br /></i>
<i style="font-family: garamond, serif; font-size: 13pt; text-indent: 14.2pt;"><br /></i>
<span style="font-family: "garamond" , serif; font-size: 13pt; text-indent: 14.2pt;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: "garamond" , serif; font-size: 13pt; text-indent: 14.2pt;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: "garamond" , serif; font-size: 13pt; text-indent: 14.2pt;"><i><br /></i></span>
<span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;"><br /></span><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;"><br /></span><span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 2pt; text-align: justify; text-indent: 14.2pt;">
</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: "Times New Roman"; font-size: medium; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-variant-ligatures: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; margin-bottom: 2pt; orphans: 2; text-align: justify; text-indent: 14.2pt; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">
<div style="margin: 0px;">
<span style="font-family: "garamond" , "serif"; font-size: 13pt;"><br /></span></div>
</div>
Geologia e Cucinahttp://www.blogger.com/profile/14004686818063137595noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-48854985987596425112016-09-08T07:30:00.001+02:002016-09-19T20:54:46.831+02:00Val Pusteria, pane contadino sulla linea di confine<br />
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-q23O8FL4bEM/V9Bm_t0q8MI/AAAAAAAABN0/qfIdYaNQKH0-RbA8SGjeQCwP1xslmJ06wCLcB/s1600/01.valpusteria.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://1.bp.blogspot.com/-q23O8FL4bEM/V9Bm_t0q8MI/AAAAAAAABN0/qfIdYaNQKH0-RbA8SGjeQCwP1xslmJ06wCLcB/s640/01.valpusteria.jpg" width="640" /></a></div>
<i><br /></i><i>Rientriamo dalla pausa estiva con un pizzico di emotività, dopo la tragedia che ha colpito l'Italia centrale nello scorso mese di Agosto, in luoghi ai quali siamo legati per motivi personali e professionali.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Sono stati lungamente evocati, come emblema della solidarietà, i piatti della tradizione gastronomica locale, mentre crescevano le crude cifre dei danni e delle perdite. Gli appelli della comunità scientifica, </i><i>a far sì che vengano destinate in modo costante risorse allo studio, alla prevenzione ed alla messa in sicurezza del nostro territorio (</i><i>che condividiamo fortemente) hanno invece prevalso con una certa difficoltà. </i><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Con il bentrovati nella nuova stagione, <b>Geologia e Cucina</b> invita tutti (noi per primi) a mantenere viva l'opera di sensibilizzazione e solidarietà, anche quando l'eco mediatica su questo luttuoso evento calerà in modo inevitabile.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Per ora continuiamo il racconto di territori altrettanto belli ed affascinanti, oltreché complessi sotto l'aspetto geologico, che hanno accompagnato la nostra recente stagione estiva.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>----</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-FZ8m462Znjk/V9BnNajKktI/AAAAAAAABN4/pDfnt3WH4KUlUBoAR1PyIGQ34qvPcLUjQCLcB/s1600/02.valpusteria.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="130" src="https://3.bp.blogspot.com/-FZ8m462Znjk/V9BnNajKktI/AAAAAAAABN4/pDfnt3WH4KUlUBoAR1PyIGQ34qvPcLUjQCLcB/s640/02.valpusteria.jpg" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nell'osservazione di un territorio, al di fuori dell'innata bellezza che il paesaggio può trasmettere, l'occhio del Geologo cerca sempre di cogliere la terza e la quarta dimensione: nel primo caso la profondità, ovvero le successioni stratigrafiche che caratterizzano ammassi o intere catene rocciose, nel secondo caso il fattore tempo, ripercorrendo cioè gli eventi che, nelle successioni delle varie ere geologiche, hanno determinato la genesi del paesaggio stesso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quello che si osserva, in realtà, è la <b>geomorfologia </b>dei luoghi, ovvero il frutto dei processi esogeni, sia lenti che estremamente veloci e perciò definiti catastrofici, tali comunque da indurre effetti di rimodellamento di intere aree geografiche.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-osfhEtoDCwk/V9BncSE7kdI/AAAAAAAABN8/lSiUpjP7SaMDL7bfmyx3CQ9knH4FwlrHACLcB/s1600/04.valpusteria.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://2.bp.blogspot.com/-osfhEtoDCwk/V9BncSE7kdI/AAAAAAAABN8/lSiUpjP7SaMDL7bfmyx3CQ9knH4FwlrHACLcB/s640/04.valpusteria.JPG" width="640" /></a></div>
<br />
La tendenza dei versanti ad assumere delle forme di equilibrio ha fatto sì che intere aree siano attivi fenomeni di erosione, mentre altre vengano colmate da potenti coltri di deposito: mentre nel primo caso la "messa a giorno" delle formazioni rocciose consente di rilevare sul terreno i rapporti geometrici tra le rocce, i fossili, la petrografia, fornendo un fondamentale sviluppo allo studio della geologia stratigrafica, nel secondo caso le ricostruzioni sono possibili solo mediante tecniche di indagine di profondità, comunque tali da raggiungere strutture ormai sepolte ed obliterate dai materiali che le sovrastano anche per migliaia di metri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le "forme" di un territorio sono state responsabili sua della sua accessibilità, della possibilità che si siano sviluppati insediamenti stanziali, coltivazioni in estensione, pratiche agricole o allevamento.</div>
<div style="text-align: justify;">
La geologia e morfologia hanno orientato le scelte infrastrutturali, la localizzazione degli insediamenti civili ed industriali, guidando l'occupazione di vaste aree del pianeta e lo sviluppo di società organizzate, specie nelle ampie pianure che contornano i corsi d'acqua.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Tra le pianure alpine, la <b>Val Pusteria</b> conserva intatto il suo fascino sebbene la morfologia, l'ampiezza e l'accessibilità l'abbiano da tempo identificata come un asse di transito primario, antropizzato ma sempre e comunque in modo rispettoso dei rapporti tra uomo e natura, con i numerosi borghi che ne costellano i versanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
A suo modo, anche per latitudine, rappresenta una <b>terra di confine: </b>non parliamo di limiti amministrativi, ma di veri e propri domini geologici. La Val Pusteria, nelle sue profondità, nasconde infatti il limite geologico tra l'Africa e l'Europa.</div>
<div style="text-align: justify;">
La formazione della regione <b>Alpina</b>, di cui la valle fa parte, si è appunto generata dalla collisione fra la <b>placca Africana</b> e quella <b>Euroasiatica</b>, a partire dal Cretacico, attraverso numerose fasi in successione cronologica ed ancora oggi attive. Procedendo da nord verso sud abbiamo una successione di Domini: quello Elvetico, sul quale si sovrappone quello Pennidico, entrambi "europei", mentre il sottostante Dominio Austroalpino e il Sudalpino, appartenengono in origine alla Placca Africana.</div>
<div style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-3v6dAcL9SEw/V9AufW2fVYI/AAAAAAAABM0/2wlbFZ0iGyca3AQRLZWD2cEPwt85SNqTQCLcB/s1600/Vergenzaalpi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="251" src="https://4.bp.blogspot.com/-3v6dAcL9SEw/V9AufW2fVYI/AAAAAAAABM0/2wlbFZ0iGyca3AQRLZWD2cEPwt85SNqTQCLcB/s400/Vergenzaalpi.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">www.digilands.it</td></tr>
</tbody></table>
I primi tre hanno una "vergenza" a nord, mentre l'Australpino, di cui fanno parte le Dolomiti, è caratterizzato da una generale vergenza verso sud (verso la Pianura Padana). Proprio questa conformazione strutturale individua le Alpi come una catena a “doppia vergenza”. </div>
<div style="text-align: justify;">
La suddivisione tra questi "mondi" anche geometricamente contrapposti, è rappresentata da una importante linea tettonica, nota come <b>Linea Insubrica </b>o Periadriatica, caratterizzata da una storia geologica molto complessa e non ancora del tutto chiarita: essa attraversa tutta l'Italia settentrionale da Ovest verso Est, con inizio nel <b>Canavese</b>, in Piemonte, passando per la <b>Valtellina</b>, in Lombardia, e proseguendo nella zona del <b>Tonale </b>fino ad arrivare alla <b>Val Pusteria</b>, con un percorso di circa 1.000 km.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/--clSZa1oCGY/V9AuHPA7HsI/AAAAAAAABMs/1ej13EHdd7QJPEAqNUQtEODqlzxHn5G5ACLcB/s1600/CartaGeoAlpi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="494" src="https://4.bp.blogspot.com/--clSZa1oCGY/V9AuHPA7HsI/AAAAAAAABMs/1ej13EHdd7QJPEAqNUQtEODqlzxHn5G5ACLcB/s640/CartaGeoAlpi.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">www.digilands.it</td></tr>
</tbody></table>
<div>
<div style="text-align: justify;">
Ad una morfologia aspra ed accidentata, derivante da queste complesse fasi di orgonesi, si è sovrapposta come già detto l'attività degli agenti esogeni, primi tra tutti i ghiacciai ed i corsi d'acqua, che hanno eroso, smantellato, trasportato ed infine depositato i materiali di disgregazione, andando a formare superfici pianeggianti dove l'insediamento antropico ha permesso, come effetto, lo sviluppo di ampie aree coltivabili.<br />
Le società contadine, insediatesi da centinaia di anni, hanno praticato da sempre un modello di autostentamento, in simbiosi con il territorio in cui vivono, traendo dallo stesso tutte le risorse primarie necessarie: in Val Pusteria, sebbene oggi fortemente vocata al turismo, le testimonianze di questa civiltà sono fortemente radicate e la loro valorizzazione passa oggi attraverso il riconoscimento, il mantenimento e la diffusione di un vero e proprio patrimonio identitario.</div>
</div>
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-gik32A4slJQ/V9BntoBPwQI/AAAAAAAABOA/0-_PRyGZGFcOSWVV-BtL9IViMSniZc-fQCLcB/s1600/05.valpusteria.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://1.bp.blogspot.com/-gik32A4slJQ/V9BntoBPwQI/AAAAAAAABOA/0-_PRyGZGFcOSWVV-BtL9IViMSniZc-fQCLcB/s400/05.valpusteria.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<br /></div>
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Ne è di esempio, come in gran parte della nostra penisola, la produzione dei "pani tradizionali". L'occasione di provarne le varie fasi di preparazione è stata la ghiotta partecipazione ad uno degli appuntamenti organizzati dall'Ufficio Turistico di Valdaora-Olang: la simpatia del panettiere Hans ha completato degnamente il pomeriggio di vacanza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Qui sotto ricetta ed il procedimento utilizzato, replicabile anche a casa. L'unica difficoltà sarà forse trovare del trifoglio essiccato adatto all'uso alimentare. </div>
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<br /></div>
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<b>Pane contadino (Bauernbreatl)</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i><i>ingredienti</i></div>
<div style="text-align: justify;">
1 kg di farina di segale</div>
<div style="text-align: justify;">
300 g di farina di grano tenero tipo 0</div>
<div style="text-align: justify;">
100 g di pasta acida</div>
<div style="text-align: justify;">
10 g di lievito di birra</div>
<div style="text-align: justify;">
3/4 di l di acqua tiepida</div>
<div style="text-align: justify;">
1 cucchiaio di sale</div>
<div style="text-align: justify;">
trifoglio essiccato</div>
<div style="text-align: justify;">
2 cucchiai di semi di cumino e finocchio</div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i><i>preparazione</i></div>
<div style="text-align: justify;">
Mescolare la farina con le spezie. Formare una buca ed aggiungere il lievito, l'acqua tiepida ed amalgamare in un impasto morbido. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-cBMqw5Z9_sA/V9Bn3E6C81I/AAAAAAAABOE/xIRwfsXHo8ceKU9IaRv7MvG9xzM-wb27wCLcB/s1600/06.valpusteria.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://4.bp.blogspot.com/-cBMqw5Z9_sA/V9Bn3E6C81I/AAAAAAAABOE/xIRwfsXHo8ceKU9IaRv7MvG9xzM-wb27wCLcB/s400/06.valpusteria.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lasciare riposare in luogo caldo per circa 2 ore. Lavorare la pasta nelle forme scelte, posizionare le forme su un panno infarinato. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-JV3EA5n-ClA/V9Bn_G7w2kI/AAAAAAAABOI/bkX5oa_VVjYw-_-MD1Fgk1gl1BBYcITOgCLcB/s1600/07.valpusteria.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://2.bp.blogspot.com/-JV3EA5n-ClA/V9Bn_G7w2kI/AAAAAAAABOI/bkX5oa_VVjYw-_-MD1Fgk1gl1BBYcITOgCLcB/s400/07.valpusteria.jpg" width="300" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lasciare nuovamente riposare il tutto ed infine infornare il pane a 220°C per circa 45 minuti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-9Lg6RAu-azs/V9BoJercudI/AAAAAAAABOM/FffMZpJ9hqc_qU80ItcyWfxKC53UN2cyACLcB/s1600/08.valpusteria.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://3.bp.blogspot.com/-9Lg6RAu-azs/V9BoJercudI/AAAAAAAABOM/FffMZpJ9hqc_qU80ItcyWfxKC53UN2cyACLcB/s400/08.valpusteria.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ci è stato raccontato che il pane veniva conservato anche 6 mesi per poter essere consumato, essiccato, nelle zuppe nei freddi inverni.<br />
Noi non abbiamo però resistito, vista la aromaticità e la fragranza, a farne un ottimo accompagnamento di un tagliere di salumi e di formaggi tradizionali.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-fjgLDYljHdA/V9BoUAgariI/AAAAAAAABOQ/FsA2IYvfnzIgbhSAWaJj3YrAbBQEcWCYwCLcB/s1600/09.valpusteria.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://3.bp.blogspot.com/-fjgLDYljHdA/V9BoUAgariI/AAAAAAAABOQ/FsA2IYvfnzIgbhSAWaJj3YrAbBQEcWCYwCLcB/s400/09.valpusteria.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: center;">
<b>Guten appetit </b>!</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
Geologia e Cucinahttp://www.blogger.com/profile/14004686818063137595noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-40159105223978400262016-08-11T07:30:00.000+02:002018-09-07T14:17:04.335+02:00Il supervulcano di 290 milioni di anni fa e il geologo sommelier.<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-ULif45x4Kwg/V6sKVbNXguI/AAAAAAAAA5Q/i4_8Eonyw9ctqtsPKHqHJ1AXg5HNObdzQCLcB/s1600/Agamium.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="360" src="https://2.bp.blogspot.com/-ULif45x4Kwg/V6sKVbNXguI/AAAAAAAAA5Q/i4_8Eonyw9ctqtsPKHqHJ1AXg5HNObdzQCLcB/s640/Agamium.jpg" width="640" /></a></div>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<i>Con il mese di agosto anche <b>Geologia e Cucina</b> si prende una piccola pausa estiva e riapre con piacere le porte alle collaborazioni. Oggi è la volta di <b>Matteo Capellaro</b>, geologo e sommelier, Cavaliere del Tartufo e dei Vini di Alba, che porta avanti un'Agenzia di consulenze enogastronomiche "<a href="http://degedin.blogspot.it/" target="_blank">Degustazioni e Dintorni". </a></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Per saperne di più su come nasce la sua passione c'è <a href="http://degedin.blogspot.it/p/blog-page_17.html" target="_blank">una breve descrizione della sua storia nel blog</a>.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Con questo post appassionante ringraziamo Matteo e auguriamo un buon agosto a tutti.</i></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">C'era una volta un Supervulcano...
Eh no, diventerebbe un trattato geologico fino a sé stesso e sarebbe troppo “facile” introdurre così questo racconto che ha dell'incredibile. E' doveroso scrivere un prologo. </span><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;">1. PROLOGO</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"> C'era una volta un sommelier che viveva nel borgo medievale di Barolo e lavorava in uno dei castelli più scenografici e caratteristici del Piemonte. Castello appartenuto ai Marchesi Falletti, pionieri insieme a Camillo Benso conte di Cavour e ai figli illegittimi di Vittorio Emanuele II ex proprietari della Tenuta di Fontanafredda, di uno tra i vini più conosciuti nel panorama enoico internazionale, Il Barolo. Il nostro sommelier si occupava della promozione appunto di questo vino e incontrava quotidianamente all'interno dell'Enoteca Regionale turisti e appassionati che venivano apposta da tutto il mondo in quel luogo per apprendere e degustarne le eccellenze territoriali. Ne era entusiasta al punto che, alla fine del suo orario di lavoro, amava intrattenersi con alcuni tra i più curiosi, nella vineria del paese oppure accompagnandoli direttamente dai produttori, nelle vigne e condividendo gli assaggi dalle botti. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-ABd16Oygzno/V6sRCWakYcI/AAAAAAAAA5g/PGoxKTmnLts_UufnFEHcGPb1QMcu7n6iwCLcB/s1600/castello.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="255" src="https://2.bp.blogspot.com/-ABd16Oygzno/V6sRCWakYcI/AAAAAAAAA5g/PGoxKTmnLts_UufnFEHcGPb1QMcu7n6iwCLcB/s400/castello.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Godeva e si rallegrava nel vedere la meraviglia dipingersi su quei volti, amava sfoderare la sua arma segreta spiegando come i terreni avevano saputo influenzare quei vini, gli esami di Geologia del Sedimentario, quel professor Ghibaudo un po' burbero e un po' no che amava il vino, ora i suoi insegnamenti avevano un altro fascino, si potevano toccare con mano le marne grigio azzure di Sant'Agata fossili, i turisti se le passavano di mano, si divertivano a romperle e finalmente capivano anche loro la magia. La struttura e i profumi dei vini derivavano proprio da come le radici delle piante riuscivano a cavare nutrimento e linfa vitale da quegli strati solo in apparenza privi di risorse.
Ma al nostro sommelier non bastava, considerando anche il fatto che tra gli 800 abitanti del Comune di Barolo era anche l'unico della sua specie: sommelier ma con il bagaglio degli studi geologici che non avevano avuto uno sfogo professionale ed erano rimasti, negli anni in cui si era dedicato ad altre attività, lì, fermi, come una zavorra inutile; ad un certo punto sembravano prendere forma nella comunicazione del vino e spiazzavano gli interlocutori che si sentivano quindi anch'essi un po' scienziati e iniziavano anche loro a supporre e a indovinare cosa poteva essere successo in quelle zone, iniziavano anche loro a “vedere” l'oceano della Tetide dall'andamento ondulato uniforme delle Langhe a quello più irregolare del Roero e il Tanaro con le sue dimensioni mastodontiche tra Cherasco e Santa Vittoria d'Alba, ben diverse da quelle attuali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;">1.2 IL VIAGGIO </span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Doveva inventarsi qualcos'altro, pensava che al di là di quelle colline, da qualche parte ci sarebbe stato qualcosa di diverso che terreni sabbiosi o calcareo argillosi, chissà che caratteristiche avevano i vini le cui uve erano coltivate in montagna, oppure sul tufo vulcanico dell'Etna e quindi iniziò a viaggiare e scoprendo quali sentori davano ai vini i diversi terreni in giro per l'Italia ma non solo. Capì come lo stesso vitigno, come il Sauvignon, il Pinot Nero o lo Chardonnay, poteva alterare le sue sensazioni dal terreno ma anche dal modo in cui era coltivato. Dal Collio all'Alto Adige, dalla Valtellina alla Romagna, dall'Etna alla Nuova Zelanda, quali evoluzioni fantastiche prendevano vita in quei calici, tanto da non ritrovare il bandolo della matassa o riconoscere lo stesso vitigno in contesti diversi.
Mentre rifletteva su tutti questi aspetti durante il viaggio di ritorno, proprio a pochi km da Barolo, in una località vicina a Castiglione Falletto, il suo sguardo indugiò su un cartello stradale in cui si parlava del Geoparco UNESCO del Monte Rosa. Lo conosceva bene quel monte, ricordava una cartolina del padre alpinista con su la Capanna Margherita e una frase scritta a penna rossa “Era un mito” ovviamente riferito alla conquista di quella vetta tanto ambita. Sotto la pubblicità del Geoparco si vedeva distintamente una testa di lupo, il simbolo di un'azienda di Ghemme, Antichi Vigneti di Cantalupo. GENIALE!!!! Un produttore di Ghemme era riuscito a far conoscere questa piccola perla del Piemonte Settentrionale, lì nel tempio del campanilismo piemontese, nel cuore degli undici comuni “intoccabili” del Barolo promuovendo il suo territorio che era inserito all'interno di un parco riconosciuto dall'Unesco, ma cos'era il Ghemme? Ghemme e Gattinara sì, se ne poteva parlare nel Castello di Barolo, quando si spiegava che con il Nebbiolo si facevano anche altri vini, si doveva dire che erano ottimi senza però far vacillare la luce al Barolo. Ma forse pensò era perché non si conoscevano così bene e la luce stessa del Barolo, del Barbaresco e dei vini di Langa, bastava ad illuminare il mondo del vino a livello locale. Il nostro sommelier era però alla ricerca di altri lumi e si incamminò, ancora non del tutto conscio, verso quel viaggio di scoperta, quello vero, quello che ti fa avere nuovi occhi. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/--MEIgWuZWf8/V6sRZDCCb3I/AAAAAAAAA5k/IHg9jyL_xM8N690PgCxIvbVbM3ymPrxCwCLcB/s1600/ghemme.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://4.bp.blogspot.com/--MEIgWuZWf8/V6sRZDCCb3I/AAAAAAAAA5k/IHg9jyL_xM8N690PgCxIvbVbM3ymPrxCwCLcB/s400/ghemme.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;">2. IL PIACERE DELLA SCOPERTA</span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"> Alberto Arlunno, la tredicesima generazione di produttori dell'Azienda Agricola Antichi Vigneti di Cantalupo è seduto davanti a me, ci dividono una schiera di calici e mezza dozzina di bottiglie aperte. </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-KjyK1YhWEQ8/V6sRn6Nq3nI/AAAAAAAAA5o/kqWrDf1qqf0dMBRGntuoDCYEaGbW7CqfgCLcB/s1600/alberto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="298" src="https://1.bp.blogspot.com/-KjyK1YhWEQ8/V6sRn6Nq3nI/AAAAAAAAA5o/kqWrDf1qqf0dMBRGntuoDCYEaGbW7CqfgCLcB/s400/alberto.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Alberto ha quello sguardo di chi la sa lunga e in effetti è così sa anche il latino, io me lo sono quasi del tutto scordato, ma cerco di reagire interpretando le sue citazioni dai sui gesti in modo che non se ne accorga. In realtà non sa che sono ancora stordito dall'assaggio del suo Agamium, il Nebbiolo delle Colline Novaresi invecchiato in bottiglia come tutti i suoi vini per anni, perché come dice lui il vino va bevuto quando è pronto. 2009. Nebbiolo. Fruttato e sapido. Eh???</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-v9LSewukPI0/V6sR3cJqUpI/AAAAAAAAA5s/bWfOBJL26L0mPRziiOHCrX74lefMZYLlQCLcB/s1600/Agamium.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://2.bp.blogspot.com/-v9LSewukPI0/V6sR3cJqUpI/AAAAAAAAA5s/bWfOBJL26L0mPRziiOHCrX74lefMZYLlQCLcB/s400/Agamium.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><span style="font-family: inherit;"> Si fruttato e sapido o minerale che dir si voglia. Il Nebbiolo al massimo per me era floreale, con una certa freschezza data da terreni calcareo argillosi e ruvidità dai suoi tannini aggressivi. Così insegnavano le Langhe. Questo è fruttato sottobosco, lamponi, mirtilli, anche se si sentono ovviamente profumi terziari di confettura e speziatura leggera di invecchiamento e in bocca quel velluto che avevo avuto modo di apprezzare solo in Barolo invecchiati. Qui si parla di un semplice Nebbiolo. Quello che dovrebbe essere la corrispondenza di un semplice Langhe Nebbiolo da dove provengo io. Ed ecco il Ghemme DOCG L' Anno Primo 2007, poi il Collis Carellae un CRU il cui Nebbiolo proviene da una singola vigna 2007 poi ancora il Collis Braclaemae 2005 e 2007 per finire con il Signore di Bayard Ghemme di concezione più moderna 2006. L'Abate di Cluny rosso fatto fatto con un Nebbiolo stramaturo in pianta. Ma sempre queste note minerali, sempre anche in vini affinati per lungo tempo, quasi ci fosse nascosto nei sedimenti un vulcano attivo, rossi che ricordano nella mineralità e sapidità, il Taurasi o l'Aglianico del Vulture o il Nerello Mascalese dell'Etna... ma siamo... in Piemonte ???
Ed ecco lo sguardo di Alberto dipingersi di soddisfazione per aver incastrato il suo pollo, in questo caso un super pollo all'oscuro del Supervulcano della Valsesia o meglio ne ignorava l'esistenza in quel momento, che è un modo come un altro per dire che non ne ero a conoscenza. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: inherit;">3. IL SUPERVULCANO DELLA VALSESIA</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"> Per avere straordinari sentori eleganti e minerali era chiaro che le uve di Nebbiolo con cui erano realizzati quei vini, pensò il sommelier langhetto, dovevano aver incontrato con le radici un materiale argilloso costituito però in prevalenza da pietre, rocce e frammenti piroclastici. I vini rivelavano, nonostante fossero invecchiati per lungo tempo, un'acidità non indifferente data proprio da questo mix di terreni ricchi in minerali. Leggendo qua e là, cercando di ricordarsi le basi della geologia classica da cui però questa storia si scostava in modo notevole, il nostro sommelier ormai incuriosito incontrava parole come graniti e basalti che non erano solo all'interno della stessa frase ma anche all'interno delle stesse rocce. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8911236615829101316" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><span style="font-family: inherit;"> <table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-WiNRgYr4q-A/V6sSus0eyPI/AAAAAAAAA58/8RoSeO4CXQwIYstLKgcfTZAKck5iwn1FACLcB/s1600/peridotite.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://4.bp.blogspot.com/-WiNRgYr4q-A/V6sSus0eyPI/AAAAAAAAA58/8RoSeO4CXQwIYstLKgcfTZAKck5iwn1FACLcB/s400/peridotite.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;">Peridotite del Mantello</span></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-8dFCM4b7yGg/V6sS7-RWBfI/AAAAAAAAA6A/6GUEQK7QrB0AWtIMG73Ua4OWR_5Ju9HZgCLcB/s1600/micro%2Bgabbro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="280" src="https://2.bp.blogspot.com/-8dFCM4b7yGg/V6sS7-RWBfI/AAAAAAAAA6A/6GUEQK7QrB0AWtIMG73Ua4OWR_5Ju9HZgCLcB/s400/micro%2Bgabbro.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;">Micro Gabbro in blocco di Granito </span></div>
</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-xiuRu8HA4x8/V6sTGOO1E0I/AAAAAAAAA6E/eWGSvnTWnRkj_MOVjWb26Ap1VDQNBv1lgCLcB/s1600/migmatite.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://2.bp.blogspot.com/-xiuRu8HA4x8/V6sTGOO1E0I/AAAAAAAAA6E/eWGSvnTWnRkj_MOVjWb26Ap1VDQNBv1lgCLcB/s400/migmatite.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;">Migmatite </span></td></tr>
</tbody></table>
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<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Negli ultimi vent'anni in questa zona del Piemonte Settentrionale si è fatta un'incredibile scoperta e cioè che la porzione territoriale che si estende da Borgosesia alla Pianura Padana e da Curino a Borgomanero è in realtà una caldera di 13 km di diametro, testimone del collasso di un Supervulcano attivo 290 milioni di anni fa e che si trovava vicino al margine tra le due placche, quella Euroasiatica e quella Africana. La caldera non è ovviamente più visibile dal paesaggio, che era stato rimodellato dai fiumi e dai vari agenti atmosferici attraverso l'era neozoica, ma è testimoniata dalla presenza di rocce vulcaniche in tutto l'areale: la notizia scientifica sta nel fatto che fino agli '70 non si riusciva a dare una spiegazione a un caotico insieme di rocce di origine vulcanica che comprendeva corpi intrusivi all'interno di un contesto di formazioni derivanti da magmi effusivi. Ma vent’anni fa si è dimostrato che circa 290 milioni di anni fa la parte inferiore di questa crosta continentale veniva intrusa da magmi basaltici ad alta temperatura e il conseguente riscaldamento portava alla fusione delle rocce crostali profonde con la produzione di magmi granitici. È così che il sistema magmatico granitico, intrusivo, si è evoluto rapidamente fino alla formazione di un’area vulcanica la cui attività è culminata con lo sprofondamento di una caldera vulcanica di enormi dimensioni, che i geologi come il dr Silvano Sinigoi ordinario dell'Università di Trieste che si dedica a questa incredibile storia da anni, chiamano appunto “supervulcano”. Si è arrivato a dimostrare circa solo 15 anni fa, dal ritrovamento di megabrecce nel letto del Sesia prosciugato da un fortuito momento di siccità, l'avvenuto collasso della caldera. Le megabrecce della Valsesia sono costituite infatti da blocchi di roccia anche enormi immersi in una matrice costituita da materiale piroclastico. La super eruzione che ha portato alla formazione di queste rocce composite, ha sparato in aria ca 500 km quadrati di ceneri, lapilli e piroclasti il che ha fatto si che questo fosse davvero un vulcano di dimensioni gigantesche.
L'unicità del Supervulcano è data soprattutto dal fatto che percorrendo la Valsesia è possibile osservare e studiare cosa poteva avvenire al di sotto del camino vulcanico 25 km in profondità nella crosta. Questi studi possono spiegare meglio come avviene in zone impossibili da monitorare confrontando altri casi di vulcani attivi con questo paleovulcano, l'evoluzione di una provincia vulcanica, considerando questo esempio come un modello naturale facendo ipotesi teoriche ma molto ben supportate.
Ecco allora finalmente apparire la trama vulcanica, la prova del nome della degustazione da Antichi Vigneti di Cantalupo, finalmente apprendo il verbo e interpreto il leggero sorriso soddisfatto di Alberto Arlunno quando parlava di una risorsa nascosta del suo territorio. Prendono forma quindi i profumi di liquirizia, le sensazioni calde e vellutate e la straordinaria mineralità di questi vini.
Il nostro amico Sommelier quindi soddisfatto per questo giro nel mondo dei ricordi e della ricerca scientifica mista alla passione per il vino ha ripreso la sua strada tempo fa. Ancora sta percorrendo la stessa strada e ha scoperto estremi come uno spumante siciliano di Marsala le cui uve sono coltivate letteralmente in riva al mare, un Langhe Riesling allevato a 900 mt slm su una vigna in ombra, vini caratterizzati da agricoltura eroica in Valtellina e Alto Adige, chissà cosa potrà riservargli il futuro... </span></div>
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<span style="font-family: inherit;">Matteo Capellaro </span></div>
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<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
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credits:<br />
<div style="background-color: white; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px; text-align: start;">
<a data-saferedirecturl="https://www.google.com/url?hl=it&q=http://www.supervulcano.it/&source=gmail&ust=1473357299135000&usg=AFQjCNE9FouZyiCoDDyVxw72nKlU3QuqGQ" href="http://www.supervulcano.it/" style="color: #1155cc;" target="_blank">http://www.supervulcano.<wbr></wbr>it/</a> </div>
<div style="background-color: white; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px; text-align: start;">
<a data-saferedirecturl="https://www.google.com/url?hl=it&q=http://www.corriere.it/scienze/09_settembre_22/supervulcano-speno_valsesia_2ae125aa-a783-11de-84dd-00144f02aabc.shtml&source=gmail&ust=1473357299135000&usg=AFQjCNEPlpEToODs5VPrR9cFgt-bC97h4A" href="http://www.corriere.it/scienze/09_settembre_22/supervulcano-speno_valsesia_2ae125aa-a783-11de-84dd-00144f02aabc.shtml" style="color: #1155cc;" target="_blank">http://www.corriere.it/<wbr></wbr>scienze/09_settembre_22/<wbr></wbr>supervulcano-speno_valsesia_<wbr></wbr>2ae125aa-a783-11de-84dd-<wbr></wbr>00144f02aabc.shtml</a></div>
<div style="background-color: white; font-family: arial, sans-serif; font-size: 12.8px; text-align: start;">
<a data-saferedirecturl="https://www.google.com/url?hl=it&q=http://it.reuters.com/article/entertainmentNews/idITMIE5AE04120091115&source=gmail&ust=1473357299135000&usg=AFQjCNEJBWuzgIhbbaAE7HYe3SDQHcmVJA" href="http://it.reuters.com/article/entertainmentNews/idITMIE5AE04120091115" style="color: #1155cc;" target="_blank">http://it.reuters.com/<wbr></wbr>article/entertainmentNews/<wbr></wbr>idITMIE5AE04120091115</a></div>
</div>
Geologia e Cucinahttp://www.blogger.com/profile/14004686818063137595noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-60254823223669207692016-07-28T07:00:00.000+02:002016-08-10T13:45:03.121+02:00Street Food con Guida 2017: roba da geologi !<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-XH-bBZIBLlY/V5Ms-SSQvMI/AAAAAAAAA3M/gjNFGRDpTlUGRkZpjWHX3eGOrzUTW1noACLcB/s1600/IMG_20160721_190821%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="573" src="https://3.bp.blogspot.com/-XH-bBZIBLlY/V5Ms-SSQvMI/AAAAAAAAA3M/gjNFGRDpTlUGRkZpjWHX3eGOrzUTW1noACLcB/s640/IMG_20160721_190821%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a></div>
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Interessantissima e ricca di spunti la manifestazione organizzata dal <b>Gambero Rosso</b> alle Officine Farneto di Roma per la presentazione della <b>Guida 2017 Street Food</b>. </div>
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Un evento "perfetto" per il connubio tra <b>Geologia </b>e <b>Cucina</b>.<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-7CGKvT_z1uc/V5MuvOpPh5I/AAAAAAAAA3g/flLNqSJOVkkIybsEPEE1vD6Rd9WDKhS0wCLcB/s1600/IMG_20160721_191847%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-7CGKvT_z1uc/V5MuvOpPh5I/AAAAAAAAA3g/flLNqSJOVkkIybsEPEE1vD6Rd9WDKhS0wCLcB/s400/IMG_20160721_191847%2540GeologiaeCucina.jpg" width="376" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alle spalle dello chef Max Mariola, il presidente Cuccia e Laura Mantovano. A sinistra il forno delle Offiine Farneto</td></tr>
</tbody></table>
Innanzi tutto la <b>location</b>: nate come magazzino di casermaggio militare, le Officine negli anni sono state riconvertite a numerosi usi tra cui Fabbrica di Ceramiche, che utilizzavano le vicine <b>argille </b>della collina di <b>Monte Mario</b>.<br />
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-rvoPdL5A2ng/V5RqWyQrqXI/AAAAAAAAA4U/3TBGUiH7BUkZnc0lBUUwYg1w3pvNRVtxQCLcB/s1600/IMG_8913%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://3.bp.blogspot.com/-rvoPdL5A2ng/V5RqWyQrqXI/AAAAAAAAA4U/3TBGUiH7BUkZnc0lBUUwYg1w3pvNRVtxQCLcB/s320/IMG_8913%2540GeologiaeCucina.jpg" width="320" /></a></div>
Di questa recente attività sono ancora visibili gli alti camini e soprattutto il forno di cottura, collocato in adiacenza all'area in cui si sono svolte le presentazioni.</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-RfoxDzdhaPY/V5MzYZ3TvhI/AAAAAAAAA4A/eQlFr6iNqvIgu8-T_AeEH5cs_yCVB6NHgCLcB/s1600/IMG_3950%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://2.bp.blogspot.com/-RfoxDzdhaPY/V5MzYZ3TvhI/AAAAAAAAA4A/eQlFr6iNqvIgu8-T_AeEH5cs_yCVB6NHgCLcB/s320/IMG_3950%2540GeologiaeCucina.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-CDRLPD_8oTY/V5Mzc1ynG8I/AAAAAAAAA4E/AfzExc5j_N4Vs_plnS8eyOsABU5hLlPRwCLcB/s1600/IMG_8876%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://4.bp.blogspot.com/-CDRLPD_8oTY/V5Mzc1ynG8I/AAAAAAAAA4E/AfzExc5j_N4Vs_plnS8eyOsABU5hLlPRwCLcB/s320/IMG_8876%2540GeologiaeCucina.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi l'oggetto della Guida, che rappresenta l'evoluzione di quel cibo di strada da sempre compagno dei geologi nel lavoro quotidiano, a contatto con il territorio.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-59o_tZv6Voc/V5Rr8ORTvrI/AAAAAAAAA4g/yj0C7pwD8bEtPVa_tKw_HGo_ev-HCsTvQCLcB/s1600/IMG_0074%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="285" src="https://2.bp.blogspot.com/-59o_tZv6Voc/V5Rr8ORTvrI/AAAAAAAAA4g/yj0C7pwD8bEtPVa_tKw_HGo_ev-HCsTvQCLcB/s400/IMG_0074%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
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</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-Q2GdrbTF0F4/V5MwPtED1WI/AAAAAAAAA3s/HQw4FXoIS-0t0iMjZjdxh_nYIuxV4TJXACLcB/s1600/IMG_0065%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
Lo stesso subheabding "<b>Il Gusto Autentico del Cibo di Strada Italiano</b>", nasce proprio per sottolineare questa realtà presente e fortemente connotata in tutte le aree della nostra penisola, con estrema capillarità.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ci siamo trovati così alla premiazione ed agli assaggi delle punte di diamante regionali, che rappresentano però una piccola parte rispetto agli<b> oltre 450 indirizzi</b> racchiusi nel volumetto, dove compaiono pizzerie, forni, mercati, tavole calde e locali selezionati dai curatori di questa quarta edizione.</div>
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<br /></div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-Q2GdrbTF0F4/V5MwPtED1WI/AAAAAAAAA3s/HQw4FXoIS-0t0iMjZjdxh_nYIuxV4TJXACLcB/s1600/IMG_0065%2540GeologiaeCucina.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://4.bp.blogspot.com/-Q2GdrbTF0F4/V5MwPtED1WI/AAAAAAAAA3s/HQw4FXoIS-0t0iMjZjdxh_nYIuxV4TJXACLcB/s400/IMG_0065%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<br /></div>
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Sfogliandolo le 224 pagine con curiosità molti di quelli che, come noi, hanno un rapporto quotidiano con il territorio ritrovano nomi noti, spesso meta e sosta durante sopralluoghi di lavoro o nel corso di semplici passeggiate. A questi si affianca sempre un maggior numero di recenti aperture che portano alla ribalta idee nuove, a volte innovative, che superano il concetto del "mordi e fuggi" e si collocano come vere e proprie <b>esperienze gastronomiche</b>, attraverso l'utilizzo di materie prime selezionate di alta qualità, uno degli elementi conduttori della Guida 2017.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il <b>premio Street Food 2017</b> è andato a Pietro Parisi, chef campano premiato per il l'idea di portare le specialità della sua terra all'interno di in un vasetto pronto al consumo. <b> </b><br />
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><a href="https://2.bp.blogspot.com/-S_r6CxcBQfk/V5MtPeRolEI/AAAAAAAAA3Q/Gcy1DHjPadQLj03Y_o_FlPPaNoFr8T3UQCLcB/s1600/IMG_0078%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="268" src="https://2.bp.blogspot.com/-S_r6CxcBQfk/V5MtPeRolEI/AAAAAAAAA3Q/Gcy1DHjPadQLj03Y_o_FlPPaNoFr8T3UQCLcB/s400/IMG_0078%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></b></div>
<br />
<b>Premio speciale</b> all'Ape che continua su strada il percorso del locale nato delle brave chef Paola e Valentina, bruscamente interrotto dal <b>terremoto del 2009 </b>a <b>L'Aquila</b>.</div>
<div style="text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-pm2GSARED9k/V5MtjpBmswI/AAAAAAAAA3U/-GVPaps4BzEAP1KtyC5tG3wuZdsF-GCJQCLcB/s1600/IMG_20160721_182940%2540GeologiaeCucina.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
<div style="text-align: justify;">
La Guida, visto anche il suo <b>agile formato</b> e <b>il prezzo contenuto </b>(6.5 €), si dimostra un validissimo supporto per la ricerca di un "posticino" che consenta una sosta breve, poco onerosa e comunque gratificante.<br />
<div style="text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-pm2GSARED9k/V5MtjpBmswI/AAAAAAAAA3U/-GVPaps4BzEAP1KtyC5tG3wuZdsF-GCJQCLcB/s1600/IMG_20160721_182940%2540GeologiaeCucina.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-pm2GSARED9k/V5MtjpBmswI/AAAAAAAAA3U/-GVPaps4BzEAP1KtyC5tG3wuZdsF-GCJQCLcB/s400/IMG_20160721_182940%2540GeologiaeCucina.jpg" width="366" /></a> </div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
La sua completezza territoriale ne fa un ottimo strumento sia nel pieno della propria attività lavorativa o in un periodo vacanziero, sapendo trasformare la meritata pausa in un momento appagante e in una esperienza sensoriale tipica di ogni territorio e, per questo, irripetibile altrove.</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-g07P0qOIyJ0/V5Mwgsja1DI/AAAAAAAAA3w/rXu_biX0j3Ij2a-NO7FcZdbxuT_R2g4FwCLcB/s1600/IMG_0067%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="250" src="https://4.bp.blogspot.com/-g07P0qOIyJ0/V5Mwgsja1DI/AAAAAAAAA3w/rXu_biX0j3Ij2a-NO7FcZdbxuT_R2g4FwCLcB/s400/IMG_0067%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Qui sotto<b> i premiati </b>regione per regione:</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "cambria" , serif; font-size: 10.5pt;">- <i>Sushiball </i>a Courmayeur per la Valle d'Aosta,</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">- <i>Panetteria Brusconi </i>a Torino per il Piemonte<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">- <i>Moltedo </i>a Recco per la Liguria<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">- <i>Ravioleria Sarpi </i>a Milano per la Lombardia<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">- <i>La Gourmetteria </i>di Padova per il Veneto<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">- <i>Briciole Food & Drink</i> a Rovereto per il
Trentino<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">- <i>Mamm Ciclofocacceria</i> a Udine per il Friuli
Venezia Giulia<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">- <i>Punto G</i> a Piacenza per l'Emilia Romagna<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">- <i>Semel </i>a Firenze per la Toscana<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">-<i> Il Furgoncino</i> a Pesaro per le Marche<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">- <i>Bacalino </i>a Perugia per l'Umbria<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">- <i>Mama Pasta</i> a Roma per il Lazio<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">- <i>Alla chitarra antica</i> a Pescara per l'Abruzzo<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">- <i>Maramimmo </i>a Termoli per il Molise<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">- <i>Da Gigione</i> a Pomigliano d'Arco per la Campania<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">-<i> Piadina Salentina</i> di Lecce per la Puglia<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">- <i>Le stuzzicherie</i> di Silvana ad Avigliano per la
Basilicata<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">- <i>La Romana</i> di Crotone per la Calabria<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">- <i>Nino u' Ballerino</i> di Palermo per la Sicilia<o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;">- <i>Sebaderia Dulcinea</i> di Nuoro per la Sardegna.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;"></span><br />
<span style="background: white; font-family: "cambria" , "serif"; font-size: 10.5pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-2NjzbRygnlg/V5MxFVv643I/AAAAAAAAA30/xPNECPeeDBMfco7xhfsioiOi8DaidFgmQCLcB/s1600/IMG_0086%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="302" src="https://4.bp.blogspot.com/-2NjzbRygnlg/V5MxFVv643I/AAAAAAAAA30/xPNECPeeDBMfco7xhfsioiOi8DaidFgmQCLcB/s400/IMG_0086%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<span style="font-size: small;">(Foto: @<a href="http://www.geologiaecucina.it/" target="_blank">GeologiaeCucina</a> e @<a href="http://www.senzapanna.it/" target="_blank">SenzaPanna</a>)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; box-sizing: border-box; clip: rect(0px 0px 0px 0px); font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; height: 1px; left: -999999px; line-height: 20px; overflow: hidden; position: absolute; text-align: left; top: auto; width: 1px;"><b style="box-sizing: border-box;">A Pietro Parisi il premio Street Food 2017 del Gambero Rosso - Blog</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; box-sizing: border-box; clip: rect(0px 0px 0px 0px); font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; height: 1px; left: -999999px; line-height: 20px; overflow: hidden; position: absolute; text-align: left; top: auto; width: 1px;">„</span><span style="background-color: white; box-sizing: border-box; clip: rect(0px 0px 0px 0px); font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; height: 1px; left: -999999px; line-height: 20px; overflow: hidden; position: absolute; text-align: left; top: auto; width: 1px;"> </span><span style="background-color: white; box-sizing: border-box; clip: rect(0px 0px 0px 0px); font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; height: 1px; left: -999999px; line-height: 20px; overflow: hidden; position: absolute; text-align: left; top: auto; width: 1px;"> </span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14147344958359152185noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-812188026620773362016-07-21T07:00:00.000+02:002016-07-26T14:37:07.549+02:00Paesaggi di pietra: le Cinque Terre.<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-pwmNlTjKUlQ/V4-bnYTi1BI/AAAAAAAAA2Y/rrwIVHnH1OkmtyAPDeWHRKdPtsC_9M1mQCLcB/s1600/20160217_121103%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="384" src="https://1.bp.blogspot.com/-pwmNlTjKUlQ/V4-bnYTi1BI/AAAAAAAAA2Y/rrwIVHnH1OkmtyAPDeWHRKdPtsC_9M1mQCLcB/s640/20160217_121103%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
Poche aree in Italia evocano un complesso di suggestioni come le <b>Cinque Terre</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Potremmo definirle l'archetipo del nostro blog, un luogo dove tutto si fonde. La geologia straordinaria e complessa, i fenomeni geomorfologici estremi, con una casistica variegata di eventi, anche catastrofici. </div>
<div style="text-align: justify;">
Una straordinaria ricchezza in termini biodiversità, con tre Siti di Importanza Comunitaria terrestri ed uno marino, le Cinque Terre sono <b>Parco Nazionale</b> dal 1999, dopo essere state dichiarate nel 1997 <b>Patrimonio dell'Umanità Unesco</b> e, sempre in quello stesso anno, <b>Area Marina Protetta</b>.<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-HNyiwasRdB0/V491lfIVhOI/AAAAAAAABKA/KvQqmVbU9pE6VFWIh3wM9Pg4VMV_S_inwCLcB/s1600/cinque%2Bterre.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="456" src="https://3.bp.blogspot.com/-HNyiwasRdB0/V491lfIVhOI/AAAAAAAABKA/KvQqmVbU9pE6VFWIh3wM9Pg4VMV_S_inwCLcB/s640/cinque%2Bterre.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Carta Geologica d'Italia scala 1:100.000 Foglio 95 "La Spezia" - www.isprambiente.gov.it/<br />
http://193.206.192.231/carta_geologica_italia/tavoletta.php?foglio=95</td></tr>
</tbody></table>
Limitiamoci alle ulteriori suggestioni di tutto quello che è <b>Cucina</b>, gastronomia, prodotto tipico in qualche modo legato ai luoghi, alle forme, alla <b>Geologia </b>che caratterizza questo primo lembo di Ligura proveniente da Levante, con due elementi sempre presenti: la <b>Terra </b>ed il <b>Mare</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Basta solo un elenco di nomi, simbolo di un rapporto indissolubile tra persone, cultura e territorialità: Agrumi, Pesto, Olio extravergine di oliva, Acciughe salate di Monterosso, Vino; tutti argomenti che meriterebbero un post di approfondimento.<br />
E poi agricoltura estrema, dove l'uomo strappa brandelli di terreno con pendenze al limite delle vertigini, rendendoli coltivabili con una tecnica antica, quella dei muretti a secco: il paesaggio di pietra, appunto.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-JQgUtMylDN0/V4-bvHevO4I/AAAAAAAAA2c/xglJcteSx-8juaM9vIMy1iASwdgMMgTfgCLcB/s1600/20160217_121015%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="384" src="https://3.bp.blogspot.com/-JQgUtMylDN0/V4-bvHevO4I/AAAAAAAAA2c/xglJcteSx-8juaM9vIMy1iASwdgMMgTfgCLcB/s640/20160217_121015%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
Le Cinque Terre prendono il nome proprio dai <b>Borghi </b>incastonati nelle ripide rocce che, tra Punta Mesco e Punta di Montenerone, ne formano la struttura da milioni di anni: <b>Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore</b>.<br />
<div>
La Geologia di questi luoghi, come detto, è particolarmente complessa: siamo nel pieno scontro tra la placca europea ed il promontorio settentrionale della placca africana, in una zona dove le rocce più antiche del fondo oceanico in corso di chiusura, si sollevano e si accavallano ed incorporano unità prodotte dallo scollamento di parte della copertura sedimentaria della placca Adria.</div>
<div>
Le rocce più recenti che affiorano sono quelle della "serie toscana" dell'Oligocene, tra cui ricordiamo il cosiddetto <b>Macigno</b>, una arenaria torbiditica, formata cioè dai depositi che provenivano dai materiali smantellati dalle catene rocciose in corso di sollevamento, confluiti in flussi incanalati verso le aree di sedimentazione.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-g3YdMRVy7gU/V4-b3FjuqBI/AAAAAAAAA2g/4aY0lKGNT8k8CrvN_3varGSPmtonSc_mgCLcB/s1600/20160217_124333%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-g3YdMRVy7gU/V4-b3FjuqBI/AAAAAAAAA2g/4aY0lKGNT8k8CrvN_3varGSPmtonSc_mgCLcB/s400/20160217_124333%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="240" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div>
Come dicevamo una delle particolarità più affascinanti di queste zone è il <b>paesaggio agricolo</b>: ettari ed ettari di territorio dal livello del mare fino a 500 metri in quota pazientemente destinato, nei secoli, ad accogliere muretti in pietra e retrostanti terrazze colmate di terreno adatto alla coltivazione. </div>
<div>
Per dare una idea di come questo paesaggio cosi affascinate sia in realtà frutto della completa trasformazione da parte dell'uomo, basti pensare ai dati: da alcuni studi sono vengono ipotizzati 4.200 metri cubi di muri costruiti per creare una superficie terrazzata, che nei secoli ha raggiunto i 2.000 ettari, con circa 8 milioni e mezzo di metri cubi di pietrame impiegato.</div>
<div>
Oggi questo patrimonio appare in tutto il suo delicato equilibrio, legato alla continua necessità di manutenzione ed alla fragilità intrinseca di queste zone spesso interessate, anche per la loro collocazione geografica, da fenomeni meteorologici particolarmente intensi. </div>
<div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-iYfT_eESGmI/V4-bgZiZsvI/AAAAAAAAA2U/5ECTJugQlL4HUmMcxxQltjO_Nj1ffmo0gCEw/s1600/20160217_103508%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="360" src="https://1.bp.blogspot.com/-iYfT_eESGmI/V4-bgZiZsvI/AAAAAAAAA2U/5ECTJugQlL4HUmMcxxQltjO_Nj1ffmo0gCEw/s640/20160217_103508%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<br />
E' incredibile come anche in questo caso sussista un legame strettissimo tra la struttura <b>geologica </b>di questo tratto di penisola e i prodotti del territorio, specie quelli agroalimentari che arricchiscono le nostre <b>cucine </b>di sapori e profumi. Proprio uno studio sui muri in pietra realizzato dall'Ente Parco (<a href="http://www.alpter.net/IMG/pdf/MANUALE.pdf" target="_blank">scaricabile qui in pdf</a>) e sulle tecniche necessarie per la loro conservazione ha fatto emergere come ad ogni tratto geologicamente omogeneo delle Cinque Terre corrisponda una tecnica di realizzazione dei muri e una tipologia di coltivazione connessa.</div>
<div>
E' importante osservare come la maggior parte del materiale utilizzato provenga dalle rocce in posto, spesso dal dissodamento dei terreni e, nel caso di litologie non idonee, da piccole cave di prestito presenti in zona.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-FDU2dsdBHA0/V4-cEhv8eCI/AAAAAAAAA2k/4rpf6bWgF3cD3EoXpMD72P-vVreABYXKgCLcB/s1600/20160217_124356%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-FDU2dsdBHA0/V4-cEhv8eCI/AAAAAAAAA2k/4rpf6bWgF3cD3EoXpMD72P-vVreABYXKgCLcB/s400/20160217_124356%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="240" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<br />
E cosi si scopre che nel settore orientale del Parco il substrato roccioso (Macigno) ha favorito la costruzione di muretti a secco con la pietra locale, mentre nell'area centrale la prevalenza di litologie argillose ha determinato l'approvvigionamento da alcune cave di prestito. Discorso a parte il territorio di <b>Monterosso</b>, molto eterogeneo e caratterizzato da mutevole variabilità delle rocce utilizzate per la costruzione, dalle arenarie fino alle rocce metamorfiche molto compatte originatesi dai fondali oceanici. Molte vole si trovano elementi che hanno subito alcuni rimaneggiamenti e che provengono da depositi di spiaggia, erosi dall'azione delle acque marine.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-SjDb-Grtm8E/V4-cNcaruOI/AAAAAAAAA2o/aGMCZ8EurKghL6vEx87lf7jr1gnKbZPjACLcB/s1600/20160217_124533%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-SjDb-Grtm8E/V4-cNcaruOI/AAAAAAAAA2o/aGMCZ8EurKghL6vEx87lf7jr1gnKbZPjACLcB/s640/20160217_124533%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="384" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
I <b>muretti a secco</b> (realizzati senza legante) sono molto presenti nelle <b>aree vitate</b>, mentre nelle zone interessate da <b>agrumeti </b>sono sviluppati terrazzamenti con <b>muri in pietra legati con malta di calce</b>, che raggiungono altezze più elevate (anche nell'ordine dei 4-5 metri) e consentono una sistemazione pianeggiante del terreno alle spalle (<i>clan </i>in dialetto).<br />
In questo modo era più agevole la coltivazione degli agrumi soprattutto in relazione alle modalità di irrigazione che nel passato erano attuate “a scorrimento” attraverso la realizzazione di piccoli solchi mediante i quali le acque venivano convogliate dalle vasche di raccolta verso ogni singola pianta.<br />
<br />
Anche questo tratto di penisola italiana merita un approfondito viaggio.<br />
<br />
<br /></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14147344958359152185noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-63779276343740316342016-07-07T07:00:00.001+02:002016-07-19T22:09:27.762+02:00Mettere in valigia Le Parole della Terra.<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-kAO_MQqKPzE/V46I4LO_oMI/AAAAAAAAA2E/laubHoJ1qt84IQiAqzuElWBVq0yjXNK3QCLcB/s1600/Veronelli_0%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="371" src="https://2.bp.blogspot.com/-kAO_MQqKPzE/V46I4LO_oMI/AAAAAAAAA2E/laubHoJ1qt84IQiAqzuElWBVq0yjXNK3QCLcB/s640/Veronelli_0%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
In queste torride giornate estive, si cerca refrigerio ovunque e più che mai nel pensiero di una prossima vacanza rigeneratrice.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mare, montagna, collina non importa: la parola d'ordine è rilassarsi per qualche giorno e, soprattutto, ricaricare le batterie quasi esauste per ripartire alla grande.<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
In questi mesi con il nostro blog abbiamo cercato di raccogliere curiosità e raccontare territori, con un stimolo alla visita ed alla scoperta, coniugando tutto quello che è racchiuso nelle parole chiave "Geologia e Cucina".</div>
<div style="text-align: justify;">
Speriamo di essere riusciti ad invogliare i nostri lettori vacanzieri a scendere <a href="http://geologiaecucina.blogspot.it/2016/05/vedi-napoli-e-poiscendi-nel-sottosuolo.html" target="_blank">nelle viscere di Napoli</a>, comprare una <a href="http://geologiaecucina.blogspot.it/2016/04/pietre-utili-in-cucina.html#more" target="_blank">pietra coti</a> di passaggio in Val Seriana, a fuggire dalla calura della <a href="http://geologiaecucina.blogspot.it/2016/06/-gioielli-dietro-langolo-museo-casaldepazzi-cena.html" target="_blank">Capitale</a>, visitando <a href="http://geologiaecucina.blogspot.it/2016/06/la-via-salaria-tra-sorgenti-antiche.html" target="_blank">il reatino</a>, salendo sul <a href="http://geologiaecucina.blogspot.it/2016/05/monte-soratte-bunker-ed-asparagi.html" target="_blank">Monte Soratte</a> o perdendosi tra i vicoli di <a href="http://geologiaecucina.blogspot.it/2016/03/terremoti-e-riti-di-pasqua-pane-compreso79.html" target="_blank">Sant'Angelo Romano</a>; per gli esterofili incalliti, risalire <a href="http://geologiaecucina.blogspot.it/2016/03/fiumi-di-birra-con-lacqua-del-sindaco.html" target="_blank">alla sorgente degli stili birrari</a> "europei", anche nella Gran Bretagna post Brexit.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-3vaADBN3-Fo/V4vfMxslYJI/AAAAAAAABIw/x5hzryvEVxs5mHF7_E-PpKshj5vWk-regCLcB/s1600/VERONELLI_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://3.bp.blogspot.com/-3vaADBN3-Fo/V4vfMxslYJI/AAAAAAAABIw/x5hzryvEVxs5mHF7_E-PpKshj5vWk-regCLcB/s640/VERONELLI_1.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Ma il compagno di ogni vacanza, fedele e fidato, che non può mancare in ogni valigia in preparazione, tra uno robusto scarpone da trekking o un colorato pareo marino, non può essere che lui: <b>un buon libro</b>. </div>
<div style="text-align: justify;">
Cartaceo, possibilmente. </div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo esserci cibati di tecnologia social, alla ricerca del riflesso giusto e con gli occhi convergenti su uno schermo a 5 pollici, delego alla mia estate anche un riposo oculare, riacquistando le sensazioni tattili della tecnica...tipografica. </div>
<div style="text-align: justify;">
A costo di un piccolo sacrificio, per peso e dimensioni, sullo spazio in bagaglio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-RVPX2fz-JXQ/V30DDz7_nhI/AAAAAAAABHI/Jdm3qv2a47AhFaZV93iTD8umthbYOK02ACLcB/s1600/VERONELLI_3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-RVPX2fz-JXQ/V30DDz7_nhI/AAAAAAAABHI/Jdm3qv2a47AhFaZV93iTD8umthbYOK02ACLcB/s400/VERONELLI_3.jpg" width="373" /></a></div>
<br />
Ho scovato questo volumetto stampato nel 2003, oserei dire questo "tesoro" in un mercatino. L'ho letto, riletto, triletto. Ogni tanto lo apro a caso e ne scorro poche righe e faccio sempre la stessa considerazione: come ha fatto a privarsene chi lo ha messo in vendita su una bancarella di provincia ?</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Le Parole della Terra - manuale per enodissidenti e gastroribelli</b> di <b>Luigi Veronelli</b> e Paulo Echaurren ed. Stampa Alternativa va comprato, o preso in prestito da un amico e messo in valigia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Se proprio non lo trovate acquistate l'ebook, forzando le regole appena scritte.</div>
<div style="text-align: justify;">
E' la riproposta, sotto forma di dialogo tra i due autori, dei due anni di collaborazione che Veronelli ebbe con il settimanale Carta di cui curò la rubrica, appunto, Le Parole della Terra.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-UDGlwAXhORw/V30EJh9UvDI/AAAAAAAABHU/OMgG-KTE0WM_M833RM0qhHQZytfmlVn2wCLcB/s1600/Veronelli_4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-UDGlwAXhORw/V30EJh9UvDI/AAAAAAAABHU/OMgG-KTE0WM_M833RM0qhHQZytfmlVn2wCLcB/s320/Veronelli_4.jpg" width="246" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Luigi Veronelli (en.wikipedia.org)</td></tr>
</tbody></table>
La mia soperta di Veronelli è tardiva, forse troppo tardiva, con la sensazione di aver passato parte della mia adolescenza leggendo giornalini e ascoltando Furia cavallo del West mentre, poco metri più in là, si scriveva la storia: un po' come essere vissuti negli anni '60 senza aver ascoltato The Beatles.</div>
<div style="text-align: justify;">
Veronelli in realtà lo vedevo in TV, in un bianco e nero pre-serale, quando la televisione bicanale ti avvertiva con un triangolino bianco lampeggiante che stava per iniziare un nuovo programma sull'altra rete e io, da "bambino-telecomando", mi alzavo a girare la manopola del pesantissimo schermo catodico. Era un programma antesignano di tutto ciò che oggi circola in materia sull'etere, dalle piattaforme digitali a quelle satellitari: <b>A Tavola alle 7</b>, con Ave Ninchi; le puntate ancora visibili su YouTube sono bellissime.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-aWDyEMLUyrc/V30FFqjIC7I/AAAAAAAABHg/2auDTJJiN18LeFPy12dXErb6mxP6GeV9wCLcB/s1600/Veronelli_5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://3.bp.blogspot.com/-aWDyEMLUyrc/V30FFqjIC7I/AAAAAAAABHg/2auDTJJiN18LeFPy12dXErb6mxP6GeV9wCLcB/s320/Veronelli_5.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">A Tavola alle 7 (www.youtube.com) </td></tr>
</tbody></table>
Io Veronelli non lo capivo. Sebbene ne rimanessi affascinato, non lo capivo neppure quando sbirciavo la rubrica Il Buon Vino, che teneva sul settimanale Panorama, sempre nello stesso periodo, a cui mio padre era abbonato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma ero giustificato, perché di anni ne avevo 7.</div>
<div style="text-align: justify;">
Solo ora, a oltre 10 anni dalla sua scomparsa, comprendo che figura rivoluzionaria quest'uomo ha rappresentato non solo nel mondo della enogastronomia, ma della cultura italiana. </div>
<div style="text-align: justify;">
Indubbio protagonista delle battaglie per preservare la diversità nel campo della produzione agricola ed alimentare, valore assoluto e manifesto di tutto quello che oggi sembra essere il "vessillo", un po' modaiolo, della riscoperta dell'agroalimentare di qualità, del "naturale", del biologico, del libero dalla chimica.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-am83QGdpKMM/V4vfD9euDbI/AAAAAAAABIs/yZveITocUyIP3sehMsaptJuDnK_f4jTBACLcB/s1600/IMG-20160617-WA0005.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-am83QGdpKMM/V4vfD9euDbI/AAAAAAAABIs/yZveITocUyIP3sehMsaptJuDnK_f4jTBACLcB/s400/IMG-20160617-WA0005.jpg" width="225" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Le <b>Parole della Terra </b>racconta tutto questo, del vero rapporto tra i Prodotti ed il Territorio, il Paesaggio, l'Agricoltura, gli Uomini, la Cucina, la Geologia. </div>
<div style="text-align: justify;">
Concedetemelo: tutto maiuscolo.</div>
<div style="text-align: justify;">
E' l'esaltazione enciclopedica e nel ritmo un po' futuristica, delle <b>Pennate </b>di Agerola, delle <b>Curàcc </b>di Barghe, della <b>Passagrassana </b>di Bosia, delle <b>Spadone </b>di Castel Madama, delle <b>Calvisio </b>di Finale Ligure, della <b>Madernassa </b>di Govone, delle <b>Moscarelle </b>di Palata e delle <b>Alexander </b>di Termeno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tutte<b> tipologie di Pera</b>, che sfido a trovare nell'omologazione di un qualunque supermercato odierno. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
-------<br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<i>Perché non ci offrono gli strumenti idonei per andare a
ritroso nella catena produttiva e distributiva, per risalire alla fattoria,
alla stalla, al tipo di bestiame? Poter appurare per esempio se per quella
certa forma di grana sia stato utilizzato il latte della mitica vacca rossa
come ci hanno tramandato i vecchi e, testardamente, si continua a fare a
Coviolo e da qualche altro eroico casaro restio a svendere il proprio
patrimonio genetico alle lusinghe delle banche e della convenienza.<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><br /></i>
<i>Infatti il latte generalmente impiegato proviene dalle
mammelle della mucca bianca (così si dice da queste bande), ovvero della
frisona, della pezzata, dell'olandese, il quale, essendo il doppio come quantità
prodotta per capo, è certamente meno potente, più confacente all'incremento
dell'investimento, all'allevamento su vasta scala ma con un effetto fotocopia
rispetto all'originale.</i></div>
<div class="MsoNormal">
<i><br /></i>
<i>Nel reggiano c'è gente che non dimentica, che battezzava i
propri figli col lambrusco per contestare le usanze pretesche, gente fiera, che
conserva la memoria della cucina rosso nera (nel senso dell'anarchia), delle
osterie senz'oste (prendi secondo necessità, paghi secondo possibilità, con
onestà), dei liquori proletari.</i><br />
<i><br /></i></div>
<div class="MsoNormal">
<i>Anche la vacca rossa (di nome e di fatto) farebbe la sua
porca figura in apertura del nostro corteo.</i></div>
<div class="MsoNormal">
<br />
(tratto da <b style="text-align: justify;">Le Parole della Terra - manuale per enodissidenti e gastroribelli</b><span style="text-align: justify;"> di Luigi Veronelli e Paulo Echaurren ed. Stampa Alternativa, 2003)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14147344958359152185noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-48925642310462360982016-06-30T07:00:00.001+02:002016-10-09T18:41:45.359+02:00Settimana del Pianeta Terra 2016: stay tuned.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-fO2kLt9FGzw/V3QCz5yWdBI/AAAAAAAABFE/-vKhrmHc7TcLmsqdfHOOEUCs9J69xM3UACLcB/s1600/logo4ed.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-fO2kLt9FGzw/V3QCz5yWdBI/AAAAAAAABFE/-vKhrmHc7TcLmsqdfHOOEUCs9J69xM3UACLcB/s1600/logo4ed.png" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
In questi giorni si stanno definendo in tutta Italia i "Geoeventi" che animeranno dal 16 al 23 ottobre prossimi la <a href="http://www.settimanaterra.org/" target="_blank"><b>Settimana del Pianeta Terra 2016</b></a>.</div>
<div style="text-align: justify;">
La manifestazione, che coinvolge tutta la penisola, è un Festival scientifico divenuto il principale appuntamento annuale nelle <b>Geoscienze</b>.<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
L'obiettivo principale che accomuna gli organizzatori in tutta Italia è quello di scoprire, promuovere e valorizzare il nostro patrimonio geologico e naturale, diffondendo il rispetto per l'ambiente, la cura per il territorio, così come la consapevolezza dei rischi a cui siamo esposti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per una intera settimana si succederanno escursioni, passeggiate nei centri urbani e storici, porte aperte ai musei e centri di ricerca, visite guidate, laboratori, <b>degustazioni conviviali,</b> conferenze, convegni organizzati da Università, Scuole, Enti di ricerca, Comuni, Associazioni, Parchi e Musei, mondo professionale.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-CjftHAmpxM4/V3Qdp_K7AjI/AAAAAAAABF4/0gaASaYvmdYNnEJOG2BUbt-uCVDwkgdqQCLcB/s1600/12049732_10207891729437143_3573817601525312609_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://3.bp.blogspot.com/-CjftHAmpxM4/V3Qdp_K7AjI/AAAAAAAABF4/0gaASaYvmdYNnEJOG2BUbt-uCVDwkgdqQCLcB/s400/12049732_10207891729437143_3573817601525312609_n.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Geovento organnizzato nel 2015 "I Monti Cornicolani una vista a 360 gradi su 200 milioni di anni"</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Altro aspetto di grande importanza per eventi come questo è la promozione di un turismo culturale, sensibile ai valori ambientali, diffuso su tutto il territorio italiano, che metta in risalto sia le risorse naturali più spettacolari, sia quelle meno conosciute, ma non meno affascinanti, che abbiamo la fortuna, spesso senza saperlo, di avere proprio a due passi da casa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Gli animatori di questa settimana sono il prof. <b><a href="https://www.facebook.com/rodolfo.coccioni?fref=ts" target="_blank">Rodolfo Coccioni</a></b>, Università di Urbino, assieme al collega prof. <b><a href="http://sciter.unipv.eu/site/home/persone/scheda720002972.html" target="_blank">Silvio Seno</a></b>, Università di Pavia, da sempre attenti agli aspetti di divulgazione delle Geoscienze il primo, in particolare, fortemente impegnato nella diffusione della Cultura del Gusto e referente del Corso di Alta Formazione "<a href="http://www.uniurb.it/it/portale/?mist_id=410&lang=IT&tipo=DID&page=178&aa=&id=1530235" target="_blank"><b>La Terra a Tavola: Geologia e Gusto</b></a>" che tiene da anni presso il proprio Ateneo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-u3aJDoSYLA8/V3QfjkF4qAI/AAAAAAAABGE/tcBf3nfNwtU-KkmCBUoMZ6JPswSQ7AHxwCLcB/s1600/DSC_6590.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://1.bp.blogspot.com/-u3aJDoSYLA8/V3QfjkF4qAI/AAAAAAAABGE/tcBf3nfNwtU-KkmCBUoMZ6JPswSQ7AHxwCLcB/s400/DSC_6590.gif" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non neghiamo che proprio questo corso è stato uno degli stimoli ad intraprendere <a href="http://geologiaecucina.blogspot.it/2016/02/finalmente-si-parte.html" target="_blank">l'avventura di questo blog</a>, certi che anche dal prof. Coccioni arriveranno presto contributi e spunti che consentano di ampliare su tutto il territorio italiano il nostro repertorio ed i nostri racconti che legano le "Geoscienze" e le "Gastroscienze" tra di loro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lo scorso anno sono stati numerosi gli eventi che hanno legato il mondo della <b>Geologia </b>a quello della <b>Cucina </b>e del <b>vino </b>in particolare, percorrendo tutta la penisola all'insegna della Scienza, ma anche del Gusto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-TRX5jeGfJYI/V3QgESsh6-I/AAAAAAAABGM/gg5h3_o_eJ0LKKOxpjBW--qcMDT-gKhqgCLcB/s1600/settimana.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="134" src="https://4.bp.blogspot.com/-TRX5jeGfJYI/V3QgESsh6-I/AAAAAAAABGM/gg5h3_o_eJ0LKKOxpjBW--qcMDT-gKhqgCLcB/s640/settimana.png" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La <a href="http://www.settimanaterra.org/mappa" target="_blank">mappa </a>dei <a href="http://www.settimanaterra.org/geoeventi" target="_blank"><b>Geoeventi 2016 </b></a>si sta velocemente popolando ed iniziamo a segnalare sul tema</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.settimanaterra.org/node/1791" target="_blank">Clima e Raccolto, una passeggiata per i campi marchigiani</a>, a Cartoceto (PU), famoso per l'olio,</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.settimanaterra.org/node/1701" target="_blank">Percorsi d'acqua nel Salento</a>, da Maglie (LE) dove verranno illustrati ingegnosi sistemi di raccolta delle acque anche per uso irriguo,</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.settimanaterra.org/node/1790" target="_blank">Storie di Sale e di Gesso</a>, a Contessa Entellina (PA), dove si racconterà di un minerale importantissimo per la Cucina, già oggetto del nostro racconto <a href="http://geologiaecucina.blogspot.it/2016/03/lungo-le-vie-del-sale.html" target="_blank">"Lungo le vie del Sale"</a>,</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.settimanaterra.org/mappa" target="_blank"><img border="0" height="640" src="https://2.bp.blogspot.com/-xv9aP5Ujah0/V3S63TAE4XI/AAAAAAAAA1Q/61EBHLDt40E5-J5mwlkz27DSZweSVjOPgCLcB/s640/mappa.jpg" width="457" /></a></div>
<span id="goog_1958948315"></span><span id="goog_1958948316"></span><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lo scorso anno avemmo il piacere di chiudere la <a href="http://www.settimanaterra.org/node/1286" target="_blank">giornata organizzata </a>per la 3° edizione della manifestazione con una "Geomerenda" presso il <a href="http://www.birraturbacci.it/homepage.php" target="_blank">Birrificio Turbacci di Mentana</a>, brewpub che festeggiava i 20 anni di attività, confermando il primato del produttore di birra artigianale più longevo d'Italia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Potete trovare il <a href="http://www.senzapanna.it/2015/10/i-monti-cornicolani-una-vista-360-gradi.html" target="_blank">racconto della giornata 2015 qui</a>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Con l'aiuto degli amici della <a href="http://www.prolocosantangeloromano.it/" target="_blank">ProLoco</a> e del <a href="http://www.comune.santangeloromano.rm.it/hh/index.php" target="_blank">Comune</a> di Sant'Angelo Romano, di <a href="http://www.isprambiente.gov.it/it" target="_blank">Ispra</a>, oltre che dell'infaticabile <a href="http://www.liceoguidonia.it/doc/CV_GIARDINI.pdf" target="_blank">Marco Giardini</a>, paleo ed archeobotanico presso l'Università La Sapienza di Roma, cercheremo di replicare il successo dello scorso anno, narrando le meraviglie carsiche dei Monti Cornicolani, a nord est di Roma, tra le quali spicca il Pozzo del Merro, la cavità carsica allagata più profonda del mondo (-392 metri).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-uknejWVEa9w/V3QaLugiTjI/AAAAAAAABFs/fztgecRsVS0sYiJvlXPZW_lpSteQG2asQCLcB/s1600/Merro_voragine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="414" src="https://1.bp.blogspot.com/-uknejWVEa9w/V3QaLugiTjI/AAAAAAAABFs/fztgecRsVS0sYiJvlXPZW_lpSteQG2asQCLcB/s640/Merro_voragine.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'impressionante voragine del Pozzo del Merro - foto M.Giardini</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Certi di ripetere il grande successo dello scorso anno (alla edizione del 2015 hanno partecipato circa 80 mila persone) vi terremo informati di iniziative che accomuneranno gli universi della <b>Geologia </b>e della <b>Cucina </b>in tutta Italia. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Organizzate anche voi un <b>Geoevento</b>, c'è tempo fino all' 8 luglio !</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
STAY TUNED !</div>
<br />
<br />Geologia e Cucinahttp://www.blogger.com/profile/14004686818063137595noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-44403086931137635832016-06-23T07:00:00.000+02:002016-06-30T08:17:28.851+02:00Laghidivini 24-26 giugno 2016<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-JwADZn3Tb8Q/V2plruQQ21I/AAAAAAAABDk/5HHN788NTz0zQE7EJN8y0TLBuxWwos5-QCLcB/s1600/laghidivini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="186" src="https://2.bp.blogspot.com/-JwADZn3Tb8Q/V2plruQQ21I/AAAAAAAABDk/5HHN788NTz0zQE7EJN8y0TLBuxWwos5-QCLcB/s640/laghidivini.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Manifestazioni come quella di <a href="http://www.laghidivini.it/index.html" target="_blank"><b>LAGHIDIVINI</b> </a>raccolgono in pieno lo spirito del nostro blog.<br />
Raccontare un territorio "dal territorio", rappresenta una ennesima conferma di come ci sia una legame inscindibile tra le caratteristiche di un luogo e le eccellenze che vi si producono.<br />
Quello in programma dal 24 al 26 giugno è il festival dedicato alle produzioni vinicole nei dintorni dei laghi italiani e giunge alla IX edizione, che si terrà ancora a Bracciano, spostandosi dal centro storico alle sponde dell'omonimo lago.<br />
<a name='more'></a><br />
Si parlerà di territori, con un <a href="http://www.laghidivini.it/programma.html" target="_blank"><b>programma </b></a>piuttosto fitto.<br />
Proprio con il sottotitolo “Comunicare i territori” si trasmette l'esigenza di rafforzare il legame tra vino e territorio lacustre. Il festival si terrà nella sede del Consorzio lago di Bracciano, partner dell’iniziativa. L’evento vede il patrocinio dell’ARSIAL- Regione Lazio, del Parco Naturale Regionale di Bracciano e Martignano e della Federalberghi Roma.<br />
<br />
Il Bacino di Bracciano occupa l'antica caldera, sprofondata per lo svuotamento della camera magmatica del complesso vulcanico sabatino, uno dei vulcani laziali dell'area tirrenica più estesi e di antica origine, risalente a circa 600.000 anni fa<br />
I primi centri di emissione, prevalentemente di tipo esplosivo, sono stati identificati nell'area di Morlupo, molto ad est dell'area lacustre; in contemporanea si è impostato il grande centro eruttivo di Sacrofano, attivo per oltre 200.000 anni.<br />
L'attività del complesso si è esaurita circa 40.000 anni fa, con i centri di Martignano e Stracciacappa.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-mrOL80M8kP0/V2p76WjfWyI/AAAAAAAABD0/0bNg0J18Gm4WQx1lsk5LEsIqZ7zTJKHDACLcB/s1600/bracciano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="470" src="https://3.bp.blogspot.com/-mrOL80M8kP0/V2p76WjfWyI/AAAAAAAABD0/0bNg0J18Gm4WQx1lsk5LEsIqZ7zTJKHDACLcB/s640/bracciano.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Carta Geologica d'Italia scala 1:100.000 - Foglio 143 Bracciano<br />
(ISPRA - http://193.206.192.231/carta_geologica_italia/tavoletta.php?foglio=143)</td></tr>
</tbody></table>
Una curiosità è rappresentata dal fatto che l'acqua del Lago di Bracciano sia stata utilizzata per uso idropotabile fin dei tempi storici. L'acqua giunge a Roma attraverso un antico acquedotto fatto costruire dall'imperatore Traiano e restaurato nel 1600 dal pontefice Paolo V e per questo chiamato "Acqua Paola" (una espressione ricorrente nel gergo romanesco): con un percorso di oltre 40 km consente un approvvigionamento di 80.000 mc al giorno.<br />
Dopo un periodo di perturbazione negli anni '70 del secolo scorso, legato all'aumento indiscriminato degli scarichi ed ai prelievi non controllati, si iniziò una vasta azione di recupero in termini qualitativi della risorsa idrica, con la costruzione di collettori fognari ed il divieto alla navigazione ed all'utilizzo di fertilizzanti e pesticidi.<br />
La mostra dell'acquedotto proveniente dal Lago di Bracciano si trova sulla sommità del Gianicolo, ed è meglio noto come il "Fontanone".<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-gOq0b1n0RZY/V2p9GslYK3I/AAAAAAAABEA/it6C_Ysh9tUTnlruVWJJz9nwJMKmgKC4ACLcB/s1600/546px-Fontana_Paola_Rome.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="562" src="https://2.bp.blogspot.com/-gOq0b1n0RZY/V2p9GslYK3I/AAAAAAAABEA/it6C_Ysh9tUTnlruVWJJz9nwJMKmgKC4ACLcB/s640/546px-Fontana_Paola_Rome.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto Di Jensens - Opera propria, <br />
Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4595358</td></tr>
</tbody></table>
Numerosi i produttori di spicco presenti alle giornate ed ai banchi di assaggio.<br />
La curatrice del Festival Laghidivini, Sandra Ianni, ci comunica che "<i>saranno oltre 160 le etichette presenti per rappresentare circa 30 laghi, dall’Alto Adige alla Sicilia, vini di aziende famose e piccole realtà di nicchia, che sarà possibile degustare, dalle ore 19.00 alle 24.00, in banchi d’assaggio ordinati per lago di provenienza con particolare focus sulle selezionate aziende delle realtà lacustri del Lazio. Il festival prevede, inoltre, convegni e workshop con qualificate presenze del mondo accademico, istituzionale, artistico ed imprenditoriale.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Ad aprire il festival il 24 giugno alle ore 19.00 il convegno “Comunicare i territori” con l’amministratore unico di Arsial dott. Antonio Rosati, interverranno tra gli altri il prof. Ernesto Di Renzo, antropologo alimentare, dell’Università Tor Vergata e il giornalista dott. Emanuele Perugini della piattaforma Lovinitaly.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>A Laghidivini sarà possibile degustare prodotti tipici ed approfondire la conoscenza delle produzioni locali e della loro cucina, acquistare vini e cibi direttamente dai produttori e soprattutto di selezionati prodotti del Lazio e di presidio Slow Food per la biodiversità. L’Accademia del Gusto Tu Chef di Roma curerà, a bordo della motonave Sabazia, due appuntamenti, su prenotazione, dal titolo: “Crociera sensoriale”, ovvero serate dedicate al pesce lacustre ed ai piatti del territorio ed alla loro valorizzazione.</i><br />
<i>Ospite d’eccezione Hilde Soliani, poliedrica ed eclettica artista nonché “naso”, ovvero creatrice di profumi a livello internazionale che intratterrà i visitatori con “Crociera al buio”, una performance tra vini e profumi, per risvegliare i sensi e sollecitare le emozioni. Musica, degustazioni in riva al lago ed un percorso naturalistico guidato nei boschi limitrofi amplieranno l’offerta della kermesse. Tra gli eno-appassionati sempre grande attesa, in particolar modo per questa IX edizione –</i> precisa ancora l’ideatrice del festival Sandra Ianni <i>- che costituirà, tra l’altro, l’occasione per scoprire e degustare alcune produzioni vitivinicole monastiche mai degustate prima in Italia”. Si tratta, infatti, di un’anteprima assoluta in programma a Laghidivini 2016 dedicata alle produzioni vitivinicole biologiche della penisola Calcidica (Grecia) che vedrà anche la presenza dei coordinatori del “Progetto Monte Athos”, sostenuto dall’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, al convegno sulla cultura enogastronomica monastica della comunità ortodossa di Vatopedi, fissato per domenica 26 alle ore 20.00.</i></div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/---9UIU-t6_Q/V2qHgbnHLoI/AAAAAAAABEU/fGgL_E2rKis82pXCp_rWGe0KnlDxXeyvQCLcB/s1600/Nuova%2Bimmagine%2B%252817%2529.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/---9UIU-t6_Q/V2qHgbnHLoI/AAAAAAAABEU/fGgL_E2rKis82pXCp_rWGe0KnlDxXeyvQCLcB/s1600/Nuova%2Bimmagine%2B%252817%2529.bmp" /></a></div>
<i><br /></i>
<i><br /></i>
<i>Al termine del festival la consueta assegnazione del Premio del pubblico Laghidivini, il riconoscimento attribuito al vino che ha ottenuto il maggior numero di preferenze durante il festival da parte dei visitatori. Un altro messaggio dell’evento da evidenziare è senz’altro quello volto a promuovere un bere consapevole, ovvero – come sottolinea l’associazione Epulae Bracciano organizzatrice dell’evento - un invito a bere il frutto della terra, prodotto nelle vicinanze dei laghi, nelle giuste dosi, per apprezzarlo appieno e godere di tutte le sue sfumature, nutrendosi anche della conoscenza e del valore culturale che il vino sottintende".</i><br />
<br />
Un buon motivo per trascorrere il prossimo fine settimana sul meraviglioso specchio d'acqua del Lago di Bracciano.<br />
<br />
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LAGHIDIVINI 2016 - IX edizione.<br />
Lungolago Argenti, n.11 (ex-pontile degli inglesi) 24-26 giugno 2016.</div>
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L’ingresso alla manifestazione è gratuito, mentre per le degustazioni è necessario munirsi di apposito tagliando, previo contributo ed accredito al Punto Info.<br />
L'immagine di apertura è tratta dal sito <a href="http://www.laghidivini.it/">www.laghidivini.it</a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14147344958359152185noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-48350081033239390112016-06-16T07:00:00.001+02:002016-06-23T07:51:54.131+02:00Gioielli dietro l'angolo: il Museo di Casal de' Pazzi...a cena. <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-fOrDAhlhJaU/V2GAeY26T9I/AAAAAAAAAzo/WziEWERWTIIFdi0GuLAi9CObmlhoaheLQCLcB/s1600/IMG_9252%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://1.bp.blogspot.com/-fOrDAhlhJaU/V2GAeY26T9I/AAAAAAAAAzo/WziEWERWTIIFdi0GuLAi9CObmlhoaheLQCLcB/s640/IMG_9252%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;">Il merito di installazioni museali come quelle di <b>Casal de' Pazzi</b> è quello di far avvicinare, con estrema facilità divulgativa, alle ricchezze inaspettate che abbiamo sotto i nostri piedi.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;">Ci troviamo nella<b> periferia romana</b> ad est, interessata negli ultimi decenni da una fortissima antropizzazione. Il quartiere prende il nome dal Casale nel quale abitò l'omonima famiglia rinascimentale, con aggiunte architettoniche nei successivi secoli,</span></span><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;">Proprio in occasione degli <b>scavi realizzati nel 1981</b> per le opere di urbanizzazione, fu rinvenuto un importantissimo sito risalente al Pleistocene medio, di ambiente fluviale.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;">Nel letto di un antico corso d'acqua vennero rinvenuti, nei 5 anni di scavi che seguirono il rinvenimento, ben <b>2200 resti ossei</b>, <b>1.700 reperti litici</b> e il frammento di un cranio umano, </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;">Si tratta quindi di un deposito, generato dall'azione di accumulo del corso d'acqua, di enorme importanza nella ricostruzione paleogeografica del Pleistocene e risulta, al momento, l'unico di età paleolitica scavato in modo sistematico nell'area urbana di Roma.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;">A partire dal 1800 nell'ambito cittadino avvennero numerose scoperte nel campo paleontologico legate proprio agli scavi in aree su cui sono sorte nuove strade ed interi quartieri; Ponte Mammolo, Monte delle Gioie, Sedia del Diavolo, Saccopastore sono nomi forse noti ai soli addetti ai lavori. Si tratta comunque di giacimenti totalmente scomparsi, obliterati dalla fitta edificazione.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;">Casal de' Pazzi resta l'unica testimonianza fruibile di questa antica campagna romana.</span></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-m2g2jFIXjqU/V2GAyYxr1EI/AAAAAAAAAzw/Kb7Iap6f0QIjHGz6hbNaOZjm3rv9eSiPgCLcB/s1600/IMG_9277%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://3.bp.blogspot.com/-m2g2jFIXjqU/V2GAyYxr1EI/AAAAAAAAAzw/Kb7Iap6f0QIjHGz6hbNaOZjm3rv9eSiPgCLcB/s400/IMG_9277%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;">Notizie di carattere scientifico, che testimoniano dell'importanza del sito, sono ben descritte sulla pagina web del Museo. Particolarmente interessante questa "promiscuità" tra resti umani e resti animali di specie non più presenti nell'areale della nostra penisola.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><br /></span></div>
<blockquote class="tr_bq">
<div style="background-color: white; border: medium none; margin-bottom: 0.5em; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-size: small;">"Il sito, situato sulla riva destra dell’Aniene, ad una quota di 32 m s.l.m., era caratterizzato da <b>strati di ghiaie e sabbie piroclastiche</b> (cioè originate rocce di origine vulcanica) in cui sono furono rinvenuti, con distribuzione non uniforme, <b>industria litica e ossa fossili</b>. </span></i><i><span style="font-size: small;">Le ossa appartenevano soprattutto a grandi mammiferi (in particolare Elephas (Palaeoloxodon) antiquus, Hippopotamus amphibius, Bos primigenius, Cervus elaphus, Dicerorhinus sp.) e uccelli acquatici. </span></i><i><span style="font-size: small;">Nel livello più basso, quasi sul fondo del bacino fluviale, fu rinvenuto un <b>frammento di parietale umano</b>.</span></i></span></span></span></span></div>
<div style="background-color: white; border: medium none; margin-bottom: 0.5em; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-size: small;">Nell’ampio deposito furono asportati i riempimenti che riempivano l’alveo fino ad arrivare ad una delle rive del fiume. Una barriera naturale formata dal substrato di 'tufo litoide', roccia prodotta dal Vulcano Albano circa 360.000 anni fa, arrotondata poi dalle acque, aveva determinato un accumulo di <b>resti faunistici di grandi dimensioni</b> in un punto specifico del percorso fluviale, in particolare erano rimaste incastrate, tra le scogliere e i blocchi di tufo, zanne e ossa di Elephas. </span></i><i><span style="font-size: small;">Nella parte più bassa del letto del fiume erano poi concentrati grandi blocchi trascinati dalla corrente, mentre le sponde erano più libere.</span></i></span></span></span></span></div>
<div style="background-color: white; border: medium none; margin-bottom: 0.5em; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><i><span style="font-size: small;">Lo spessore del deposito superava, al centro dell’alveo, oltre due metri e progressivamente diminuiva, fino a scomparire, in corrispondenza delle sponde. Di conseguenza, nelle aree marginali diminuiva anche la concentrazione di resti faunistici, in particolare quelli di grande taglia.</span></i></span></span></span></div>
<div style="background-color: white; border: medium none; margin-bottom: 0.5em; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><i><span style="font-size: small;">Sia per numero di ritrovamenti che per la loro dimensione, la specie animale che è diventata poi simbolo del sito, è l’Elephas (Palaeoloxodon) antiquus, rappresentato soprattutto dai resti di zanne (25 intere e una cinquantina frammentarie), ma anche da molari (60 interi, 120 frammentari), da frammenti di bacino e cranio e da ossa lunghe.</span></i></span></span></span></div>
<div style="background-color: white; border: medium none; margin-bottom: 0.5em; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;"><i><span style="font-size: small;">L’abbondante industria litica rinvenuta è quasi tutta ricavata da ciottoli di selce, sia proveniente dallo stesso deposito fluviale che da affioramenti lontani fino a 50 km dal sito.</span></i><i><span style="font-size: small;">Sono rappresentati molti strumenti diversi, ma in maggioranza si tratta di <b>strumenti tipici del Paleolitico medio, quali raschiatoi, denticolati, intaccature</b>".</span></i></span></span></span></span></div>
</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
La visita, inferiore all'ora, è supportata da tecnologie multimediali e pannelli esplicativi che ricostruiscono l'antica geografia dei luoghi, anche con l'ausilio di filmati e simulazioni. All'esterno un giardino curato con specie presenti in epoca preistorica accoglie i visitatori mentre all'interno è allestita una mostra dei principali rinvenimenti, adiacente la struttura che ospita la musealizzazione di circa 400 metri quadri del <span style="background-color: white;">giacimento originario </span><br />
<span style="background-color: white;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-jL41SLCf1lM/V2GBPh7GXjI/AAAAAAAAAz4/RNbjcDL75U8Gq-Wmy7BAZphc5tCa1QCUQCLcB/s1600/IMG_9247%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://3.bp.blogspot.com/-jL41SLCf1lM/V2GBPh7GXjI/AAAAAAAAAz4/RNbjcDL75U8Gq-Wmy7BAZphc5tCa1QCUQCLcB/s640/IMG_9247%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; font-size: normal;">A questo punto qualcuno si chiederà “E cosa c’entra un museo paleontologico con la cucina?”</span><span style="background-color: white; font-size: normal;"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Le risposte sarebbero tante, ne scegliamo una perché nessuno, finora, aveva pensato di proporre una cena preistorica. Lo ha fatto il Museo di Casal de’ Pazzi, a conclusione della cinque giorni di “</span><i><span style="color: #990000; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><a href="https://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW950745&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode">Preistoria del cibo</a>"</span></i><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"> L’alimentazione nella preistoria e nella protostoria”, organizzati dall'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria nell'autunno scorso.</span></span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: white; font-size: normal;"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></span><span style="background-color: white; font-size: normal;"><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Tema principale del convegno è stata l’alimentazione umana “quando andavamo in giro coperti di pelli, quando costruivamo capanne su palafitte e inventavamo l’aratro, quando ci lanciavamo all'assalto con le spade di bronzo.”</span></span><span style="background-color: white; font-size: normal;">Tuttavia di proposte di cene a tema è pieno il mondo del web e i temi sono i più disparati, per i salutisti ci sono cene vegane, crudiste o vegetariane, per gli archeologi e storici si va da quelle medievali, all'antica Roma o rinascimentali, poi quelle etniche con cibi dei luoghi più disparati dall'oriente all'occidente. </span><span style="background-color: white; font-size: normal;"><span style="color: #373737; letter-spacing: -0.65pt;">Si è quindi trattato di un esperimento che ha visto fondersi insieme, <b>archeologia, geologia e cucina</b>. Un pretesto per</span><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"> assaporare cibi arcaici per entrare con la fantasia nelle usanze dei nostri antenati.</span></span></span><br />
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><br /></span></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-VwbkiBaybJc/V2GBd8zxqCI/AAAAAAAAA0E/qX7oxQp3Mrgp-wAGAAop-4oXncGAKbnEQCLcB/s1600/IMG_9263%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://4.bp.blogspot.com/-VwbkiBaybJc/V2GBd8zxqCI/AAAAAAAAA0E/qX7oxQp3Mrgp-wAGAAop-4oXncGAKbnEQCLcB/s400/IMG_9263%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><span style="background-color: white; color: #373737; font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt; letter-spacing: -0.65pt;">Per una sera v</span><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><span style="background-color: white;">ia Ciciliano (tipica strada della periferia romana, buia e poco frequent</span>ata, se non dai residenti), sede del museo, è stata illuminata dal fuoco di un vero bivacco arcaico, che ha riempito l’aria di sapori ed odori sicuramente in parte se non del tutto dimenticati.</span>Lo staff del museo di Casal de’ Pazzi, aperto da meno di un anno, ha organizzato un evento diversificato: prima la visita accompagnata da filmati e spiegazioni con giochi multimediali e poi la cena <b><i>pleistocenica</i></b>, un vero salto nel tempo e nello spazio, quello di 200.000 anni fa, appunto, molto diverso da come noi moderni siamo abituati a vederlo.</span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Il menu della serata prevedeva:</span><br />
<b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><br /></span></b>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-0dVdB0g1oa4/V2FntkaJsVI/AAAAAAAABDM/oz6UJMR25RI94o1UrUw-BUS3NZNsLkjPgCLcB/s1600/pleistocena_large.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="186" src="https://1.bp.blogspot.com/-0dVdB0g1oa4/V2FntkaJsVI/AAAAAAAABDM/oz6UJMR25RI94o1UrUw-BUS3NZNsLkjPgCLcB/s400/pleistocena_large.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">www.museocasaldepazzi.it</td></tr>
</tbody></table>
<b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">stinco di maiale cotto su pietra</span></b><b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"> insalata di rucola, funghi e pera</span></b><b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"> cartoccio di mandorle miele e frutti di bosco </span></b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">vere prelibatezze pleistoceniche come ingredienti principali della cena preistorica. </span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Unico ospite alieno, fuori tempo, il vino che ha comunque accompagnato i cibi. </span><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Sicuramente un’esperienza da ripetere nelle proprie case e che ha rappresentato soprattutto un momento di apertura al territorio circostante che ha risposto positivamente all'iniziativa, a cui </span><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">hanno aderito in molti tra addetti ai lavori e cittadini che sono rimasti piacevolmente colpiti e che <b>attendono un bis</b> (anche noi lo attendiamo, avendolo perso). </span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-LAzzvwYRolc/V2GBsnyFNuI/AAAAAAAAA0M/UkGAIr0az6opfIjPCCIaGCuArRvn-GJ4wCLcB/s1600/IMG_9246%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://4.bp.blogspot.com/-LAzzvwYRolc/V2GBsnyFNuI/AAAAAAAAA0M/UkGAIr0az6opfIjPCCIaGCuArRvn-GJ4wCLcB/s400/IMG_9246%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">La scelta degli ingredienti è stata rigorosa, ad esempio, ovviamente, niente pomodori o melanzane e solanacee in genere introdotte in Europa dopo la scoperta dell’America.</span><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Inoltre i metodi di preparazione o cottura risentono della contaminazione con i giorni nostri. Si tratta quindi di una cena abbastanza raffinata e al tempo stesso facilmente riproducibile nelle proprie cucine.</span><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">Il menu di quella che è stata chiamata <b><i>Pleistocena</i></b> nasce dopo ricerche approfondite sulla alimentazione del Paleolitico, liberamente reinterpretata e adattata al gusto odierno e svolta attorno a un focolare simile a quelli del passato.</span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;"><br /></span>
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Con l'occasione della visita è possibile anche ammirare il bellissimo dipinto dell'artista urbano </span><b style="font-family: "times new roman", serif; font-size: 12pt;">Blu </b><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">su un palazzo di sei piani in una via prossima al Museo, che racconta l'evoluzione/involuzione del nostro pianeta. Il murale è stato dipinto </span><b style="font-family: "times new roman", serif; font-size: 12pt;">con il solo ausilio delle corde</b><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">, senza impalcature </span><span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">. </span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-ciJXmyzxVAQ/V2GB9D24-TI/AAAAAAAAA0U/IJDUF6Wi7JwRV7RpOt8ckewfKytSK-9dgCLcB/s1600/IMG_9281%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://3.bp.blogspot.com/-ciJXmyzxVAQ/V2GB9D24-TI/AAAAAAAAA0U/IJDUF6Wi7JwRV7RpOt8ckewfKytSK-9dgCLcB/s400/IMG_9281%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">-----------------------------------------</span><br />
<b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><span style="font-size: 12pt;">L’ingresso </span>all'area<span style="font-size: 12pt;"> pleistocenica di Casal de’ Pazzi è libero, previa prenotazione allo<span style="color: red;"> 060608</span></span></span></b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;">. Il sito si aggiunge ai sette "piccoli musei" gratuiti che fanno parte del sistema dei Musei Civici romani: Museo Barracco, Villa di Massenzio, Museo delle Mura, Museo Bilotti, Museo Napoleonico e Museo Canonica a Villa Borghese, Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina.</span><br />
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12pt;"><br /></span>
</div>
Geologia e Cucinahttp://www.blogger.com/profile/14004686818063137595noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-57393873029006590962016-06-09T07:00:00.001+02:002016-06-15T23:05:50.912+02:00La via Salaria tra sorgenti, antiche chiese e fosse inaspettate.<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-K_dqO_IuwpQ/V1hKgUbYN0I/AAAAAAAABAk/ebIkTU_MhogPV2a-Xr6VqxPXLMMjy9pqACLcB/s1600/20160604_141856.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="384" src="https://4.bp.blogspot.com/-K_dqO_IuwpQ/V1hKgUbYN0I/AAAAAAAABAk/ebIkTU_MhogPV2a-Xr6VqxPXLMMjy9pqACLcB/s640/20160604_141856.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
Lo spirito dei nostri racconti è quello di stimolare la scoperta ed invitare, innanzitutto il lettore, alla visita di luoghi che è possibile raccontare solo limitatamente nello spazio di un post. Esistono, ad esempio, antiche vie che le odierne richieste di mobilità hanno trasformato in assi a rapido scorrimento: in questi casi intere aree e piccoli centri abitati, la cui micro-economia veniva sostenuta anche da fruitori di questi strade, specie nel comparto turistico, sono ora tagliate fuori da un frettoloso passaggio sulle quattro corsie di asfalto.<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
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<div style="text-align: justify;">
La <b>Strada Statale Salaria</b> non fa eccezione: numerose rettifiche e varianti ne velocizzano l'avvicinamento verso l'Adriatico, fonte di approvvigionamento dell'antico sale romano.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-diHzCfW0rCc/V1hKZYn_Y1I/AAAAAAAABAc/xUtXqeF81-whoMJe2YoV_cDKjSfzf_7LgCLcB/s1600/11065152_10206232621240475_1369203566_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="640" src="https://4.bp.blogspot.com/-diHzCfW0rCc/V1hKZYn_Y1I/AAAAAAAABAc/xUtXqeF81-whoMJe2YoV_cDKjSfzf_7LgCLcB/s640/11065152_10206232621240475_1369203566_o.jpg" width="480" /></a></div>
<br />
Più di un tratto merita un rallentamento, con la complicità degli autovelox fissi disseminati lungo il percorso: ad una ventina di km oltre Rieti, la prima sosta d'obbligo è quella della <b>Piana di San Vittorino</b>, tra il gruppo del Terminillo e quello del Velino, a poco più di 400 metri di quota s.l.m.. Si tratta di una delle aree maggiormente indagate dell'intero Lazio, per l'incredibile concentrazione di geodiversità racchiuse in poco più di 7 km quadrati. Siamo in un contesto ambientale unico, in un comprensorio costellato di sorgenti e canali, nonché dai corsi omonimi del <b>Velino </b>e del <b>Peschiera</b>.<br />
L'intero ambito è anche un <b>Sito di Interesse Comunitario</b>, per la presenza di una eccezionale diversificazione di habitat, legati in gran parte all'ambiente acquatico.<br />
La piana è caratterizzata da una importante circolazione idrica termominerale, sfruttata già in epoca antica (le <b>Terme di Cotilia</b>) con una significativa attività di emissione di gas, che dissemina la zona di un numero significativo di sorgenti, come ci testimonia l'immagine di apertura dei laghi termali.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
La zona sotto l'aspetto geologico è molto complessa, in quanto è legata alla convergenza di diverse formazioni che la tettonica ha frammentato ed impilato: troviamo così calcari di antiche piattaforme coralline, sedimenti più fini dei bacini di mare aperto, torbiditi generate dal disfacimento delle catene montuose in formazione, terreni alluvionali più recenti che hanno colmato progressivamente la piana.<br />
Senza entrare in un dettaglio accademico, ci limitiamo ad elencare i maggiori fenomeni oggi osservabili, che fanno proprio della Piana di San Vittorino un <i>unicum </i>dell'intera penisola.<br />
Sul versante sinistro della pianura sono localizzate le <b>sorgenti carsiche del Peschiera</b> che, con una portata di quasi 20 metri cubi al secondo, risultano tra le maggiori in Europa e costituiscono una insostituibile fonte di approvvigionamento idropotabile per l'intera provincia di Roma, capitale compresa.<br />
Questo particolare assetto geologico ha permesso la genesi di numerosi sprofondamenti del suolo, anche localizzati, noti come <b>sinkhole</b>. In uno di questi, proprio in corrispondenza di una curva della via Salaria, è finita una <b>Chiesa del 1600</b>.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-4moXpXR-Yds/V1hGJptsCMI/AAAAAAAABAA/y4Xph4KM2-Mk-KW9W2M1x1RbRv2ius6gACLcB/s1600/DSC_7335.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="424" src="https://2.bp.blogspot.com/-4moXpXR-Yds/V1hGJptsCMI/AAAAAAAABAA/y4Xph4KM2-Mk-KW9W2M1x1RbRv2ius6gACLcB/s640/DSC_7335.JPG" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'ingresso della Chiesa di San Vittorino</td></tr>
</tbody></table>
Si tratta di un sito di incredibile suggestione, il cui fascino è aumentato anche da una certa pericolosità nell'accesso; il dinamismo del sottosuolo è testimoniato da un laghetto limpidissimo sul pavimento completamente scomparso, all'interno del quale si assiste ad una continua fuoriuscita di gas sotto forma di bolle. Particolare come uno dei principali episodi che generarono lo sprofondamento della Chiesa, sia legato ai grande terremoti appenninici del 1703, di cui abbiamo parlato anche in<a href="http://geologiaecucina.blogspot.it/2016/03/terremoti-e-riti-di-pasqua-pane-compreso79.html" target="_blank"> altri post</a>.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-k6-oGXinA3g/V1hF_71l5wI/AAAAAAAAA_4/aeR5ZcyKlqwtQSw9dVH17Gy6bjmjxz4aACLcB/s1600/DSC_7342.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="640" src="https://4.bp.blogspot.com/-k6-oGXinA3g/V1hF_71l5wI/AAAAAAAAA_4/aeR5ZcyKlqwtQSw9dVH17Gy6bjmjxz4aACLcB/s640/DSC_7342.JPG" width="424" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La risorgiva all'interno della Chiesa di San Vittorino</td></tr>
</tbody></table>
I fenomeni geologici hanno determinato una grande influenza sugli elementi antropici introdotti nell'area da almeno sue secoli. Basti pensare alla modifica del corso del <b>Fiume Velino</b> che originariamente si snodava ai piedi del Monte Nuria e, a partire dal 1883, venne posizionato al centro della piana con alveo sospeso e rettificato, per evitare le frequenti alluvioni che generava. Anche <b>la linea ferroviaria</b> venne ripetutamente dislocata in posizione mediana per problematiche di dissesto, mentre <b>la via Salaria</b> subì solo piccole rettifiche perché fondata su rocce carbonatiche e non sui depositi alluvionali di colmamento, maggiormente soggetti a sprofondamenti.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-ih2NjDoa0d4/V1hF2Nc-7QI/AAAAAAAAA_w/U_VcQuJhQOQSRlWEbrqxxNOzOKEJ5HUxQCLcB/s1600/DSC_7350.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="424" src="https://2.bp.blogspot.com/-ih2NjDoa0d4/V1hF2Nc-7QI/AAAAAAAAA_w/U_VcQuJhQOQSRlWEbrqxxNOzOKEJ5HUxQCLcB/s640/DSC_7350.JPG" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il Fiume Velino</td></tr>
</tbody></table>
Ma una delle scoperte più curiose, che ci ha ispirato immediatamente la connessione tra i <a href="http://geologiaecucina.blogspot.it/p/chi-siamo.html" target="_blank">due temi dominanti del nostro blog</a>, l'abbiamo riscontrata con la visita al nostro amico <a href="http://happyhourenonsolo.blogspot.it/" target="_blank">Eugenio</a>, uno tra gli infaticabili promotori di <a href="http://www.gustovino.it/" target="_blank">Gustovino</a>, in occasione della annuale "apertura della fossa".<br />
Questa tradizione famigliare, che si ripete da alcuni anni, diventa occasione conviviale che coinvolge il piccolo centro abitato di <b>Ponte</b>, frazione di Castel S.Angelo, posto alle propaggini orientali della piana di cui si è parlato, e consiste nella "riesumazione e consumazione" di alcuni formaggi posti ad affinare avvolti in teli, juta e paglia, al termine del periodo estivo, in una piccola cavità scavata nella roccia. La tecnica richiama la tradizione storica di stagionatura che ha nelle aree di <b>Sogliano al Rubicone</b> (FC) una delle loro massime espressioni organolettiche, conferendo ai formaggi sapori piccanti e tipici odori pungenti.<br />
<br />
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-PQ3A7zNkt3U/V1hKoR841yI/AAAAAAAABAs/WEII1b2-NacPkxV4OuyKMBLqNvaPucPawCLcB/s1600/IMG_2965.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="417" src="https://4.bp.blogspot.com/-PQ3A7zNkt3U/V1hKoR841yI/AAAAAAAABAs/WEII1b2-NacPkxV4OuyKMBLqNvaPucPawCLcB/s640/IMG_2965.JPG" width="640" /></a><br />
<br />
Senza scomodare questi "mostri sacri" dell'arte casearia italiana, tutelati dal marchio D.O.P. e simbolo ancora una volta dell'enorme patrimonio che offre la nostra penisola nel settore agroalimentare, ma visti gli incoraggianti risultati al nostro palato del formaggio pontese, ci siamo addentrati nelle verifiche in sito per scoprire che, proprio l'assetto geologico, rappresenta un'inaspettata convergenza tra il "microhabitat" che si crea nelle fosse di affinamento, per la presenza di terreni che appaiono sostanzialmente assimilabili per entrambi i siti.<br />
Qui sotto le carte geologiche di Ponte di Castel S.Angelo e di Sogliano al Rubicone, ove affiorano i "Tufi", così dalla terminologia locale, in quanto pietre porose adatte al taglio e utilizzate spesso come materiale da costruzione: in realtà si tratta di litologie arenacee fortemente cementate.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-sRrQeZW4rPM/V1gw7froG4I/AAAAAAAAA-4/6yORyMh0OKMyRRK6Udaz8pF_a9s60FM6gCLcB/s1600/Nuova%2Bimmagine%2B%252811%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="295" src="https://3.bp.blogspot.com/-sRrQeZW4rPM/V1gw7froG4I/AAAAAAAAA-4/6yORyMh0OKMyRRK6Udaz8pF_a9s60FM6gCLcB/s400/Nuova%2Bimmagine%2B%252811%2529.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-dlfYg13K1zI/V1g-mCk9DII/AAAAAAAAA_c/OMia1ESdhCgkiulShq1BOJ6bPxzaHR9nwCKgB/s1600/legenda%2Bponte.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="227" src="https://1.bp.blogspot.com/-dlfYg13K1zI/V1g-mCk9DII/AAAAAAAAA_c/OMia1ESdhCgkiulShq1BOJ6bPxzaHR9nwCKgB/s640/legenda%2Bponte.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: 12.8px;">Carta Geologica d'Italia 1:100.000 Foglio 139 "L'Aquila" e legenda</span><br />
<span style="font-size: 12.8px;">(<a href="http://193.206.192.231/carta_geologica_italia/tavoletta.php?foglio=139">http://193.206.192.231/carta_geologica_italia/tavoletta.php?foglio=139</a>)</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-rfExDr1x_P0/V1g895crjPI/AAAAAAAAA_I/w5SduuLb5XEsRSzIRRM78PeKH0CjBg1uACLcB/s1600/sogliano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="285" src="https://4.bp.blogspot.com/-rfExDr1x_P0/V1g895crjPI/AAAAAAAAA_I/w5SduuLb5XEsRSzIRRM78PeKH0CjBg1uACLcB/s400/sogliano.jpg" width="400" /></a></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="225" src="https://4.bp.blogspot.com/--Clt8kEHe8o/V1g94nICHsI/AAAAAAAAA_U/17pLoMd2KCcDkkE-Ewfjlrl7Bw3SkONVACLcB/s640/legenda%2Bforli.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="640" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: 12.8px;">Carta Geologica d'Italia 1:100.000 Foglio 100 "Forli" e legenda</span><br />
<span style="font-size: 12.8px;">(<a href="http://193.206.192.231/carta_geologica_italia/tavoletta.php?foglio=100">http://193.206.192.231/carta_geologica_italia/tavoletta.php?foglio=100</a>)</span></td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/--Clt8kEHe8o/V1g94nICHsI/AAAAAAAAA_U/17pLoMd2KCcDkkE-Ewfjlrl7Bw3SkONVACLcB/s1600/legenda%2Bforli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a><br /></div>
<a href="https://4.bp.blogspot.com/--Clt8kEHe8o/V1g94nICHsI/AAAAAAAAA_U/17pLoMd2KCcDkkE-Ewfjlrl7Bw3SkONVACLcB/s1600/legenda%2Bforli.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a><br />
Se nei "tufi" della Val Marecchia si cela buona parte dei segreti delle fosse romagnole, nel "tufo" che affiora in modo esteso nei versanti lungo il corso del Velino sono state scavate le cavità dove per qualche mese hanno subito il processo di affinamento i formaggi che abbiamo degustato.<br />
<br />
Litologia, genesi, terminologia, età assimilabile: un'incredibile coincidenza, non trovate ?<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-FIc_-w-oEX4/V1hKv0AmwyI/AAAAAAAABA0/EMJCzx-MrkcB4T4y6hPJ3ehyiq6mjtQwACLcB/s1600/IMG_2973.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://1.bp.blogspot.com/-FIc_-w-oEX4/V1hKv0AmwyI/AAAAAAAABA0/EMJCzx-MrkcB4T4y6hPJ3ehyiq6mjtQwACLcB/s400/IMG_2973.JPG" width="400" /></a></div>
<br /></div>
</div>
</div>
</div>
Geologia e Cucinahttp://www.blogger.com/profile/14004686818063137595noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-7754968257710944912016-06-02T07:00:00.000+02:002016-06-29T21:50:56.331+02:00Quando la lama si fa dura, le ceramiche iniziano a tagliare...<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-7a9id7nm4Ok/V02fjdxGXJI/AAAAAAAAA9w/LoE67aOkVTEOXsI8OsfRx9MRuMFt9CuSwCLcB/s1600/tettonica_treccani.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="411" src="https://2.bp.blogspot.com/-7a9id7nm4Ok/V02fjdxGXJI/AAAAAAAAA9w/LoE67aOkVTEOXsI8OsfRx9MRuMFt9CuSwCLcB/s640/tettonica_treccani.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: justify;">Non finiremo mai di descrivere la </span><b style="text-align: justify;">Geologia </b><span style="text-align: justify;">come una materia bellissima; forse per il ricordo un po' nostalgico degli anni universitari, sicuramente perché siamo tra i pochi fortunati ad "esercitarla" anche in ambiente lavorativo, a qualche decennio di distanza dalla Laurea. </span><br />
<a name='more'></a><br />
Da giovani matricole, il caleidoscopio di figure professionali è quasi disorientante: esiste il <b>paleontologo</b>, confratello del <b>quaternarista</b>, amico dello <b>stratigrafo</b>, ma distante un mondo dal <b>mineralogista</b>, che non ha nulla a che vedere con il <b>geotecnico</b>, affine all'<b>applicato</b>, lontano parente del <b>geofisico </b>e del <b>rilevatore,</b> cugino dell'<b>idrogeologo</b><b> </b>e via così, in un elenco infinito. Tutti noi abbiamo scelto sicuramente in base alla passione.</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
Di certo, però, i geologi hanno avuto un ruolo storico più affine a quello dello scienziato puro: colui che interpretava i meccanismi di formazione delle rocce e dei rilievi attraverso teorie (a dire il vero anche piuttosto fantasiose) che ebbero, ma solo a partire dalla metà del XX secolo, una accelerazione quasi "rivoluzionaria", fino alle odierne ricostruzioni, complesse come quella in foto (da Treccani.it).<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-gSGM1i_phUk/V06Uz8M77_I/AAAAAAAAA-Q/vLptlccdCDMq2kWHeMtnKk5opgAW_Xu9gCLcB/s1600/20160531_155246.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-gSGM1i_phUk/V06Uz8M77_I/AAAAAAAAA-Q/vLptlccdCDMq2kWHeMtnKk5opgAW_Xu9gCLcB/s320/20160531_155246.jpg" width="278" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
In Italia la materia ebbe illustri "padri costituenti", come <b>Quintino Sella</b> Presidente del primo <b>Comitato Geologico</b> istituito nel 1867 per volontà reale. Come si vede nei documenti allora pubblicati, quello fotografato qui sopra è del 1886, il campo di ricerca dei primi "ingegneri-geologi" era dedicato quasi esclusivamente all'ambito minerario; oggi, al contrario, si sente forte la necessità di creare figure che assumano un peso sempre maggiore nella gestione complessiva del territorio.</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
In realtà, nel fermento del XIX secolo, troviamo in piena attività numerose figure di riferimento che si occupavano di materie attinenti la geologia, sebbene provenissero da diversi campi accademici. <b>Friedrich Mohs</b> nacque nel 1773 a Genrode (Germania) e morì durante un viaggio ad Agordo nel 1839. Nella sua carriera studiò fisica, matematica e chimica fino ad approdare, in Sassonia, all'Accademia Mineraria di Freiberg. Fu professore a Graz, Freiberg e Vienna: insomma una gran bella testa.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-gqjZz-IrisI/V02H1Mt9ACI/AAAAAAAAA84/vMt9mTbhUKcYJ9Hfs9JgKBcnag-U-YwhACLcB/s1600/Friedrich_Mohs.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://4.bp.blogspot.com/-gqjZz-IrisI/V02H1Mt9ACI/AAAAAAAAA84/vMt9mTbhUKcYJ9Hfs9JgKBcnag-U-YwhACLcB/s200/Friedrich_Mohs.jpg" width="131" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Friedrich Mohs - Wikipedia</td></tr>
</tbody></table>
A distanza di quasi 200 anni quello che fu, innanzi tutto, un illustre mineralogista, viene ricordato per aver ideato la <b>scala di durezza</b> che porta il suo nome e che classifica i minerali sulla base delle caratteristiche fisiche e non, come tradizionalmente avviene, sulla loro composizione chimica. </div>
<div style="text-align: justify;">
La <b>scala di Mohs</b> è empirica ed assume come riferimento <b>dieci minerali</b>, partendo dal principio che ciascuno è in grado di scalfire quello precedente e viene scalfito da quello che segue. E' erroneo chiamarla scala, poiché i "gradini" che distanziano un minerale all'altro non sono posti ad intervalli costanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Curioso ricordare la sequenza, soprattutto i riferimenti all'unghia ed all'acciaio molto pratici: si noti la facilità di incisione che ha permesso di indicare la provenienza nel cristallo di gesso fotografato.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-DZ1WRaUC3r0/V06U7w9sgeI/AAAAAAAAA-U/sif8uAntTcA6GFt7m9cqaRJsXe2MyXUNQCLcB/s1600/20160531_121809.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-DZ1WRaUC3r0/V06U7w9sgeI/AAAAAAAAA-U/sif8uAntTcA6GFt7m9cqaRJsXe2MyXUNQCLcB/s400/20160531_121809.jpg" width="378" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<b><br /></b>
<b>TENERI</b> (si scalfiscono con l'unghia)<br />
1. Talco<br />
2. Gesso</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>SEMI DURI</b> (si rigano con la punta di acciaio)<br />
3. Calcite<br />
4. Fluorite<br />
5 Apatite</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>DURI </b>(non si rigano con la punta di acciaio)</div>
<div style="text-align: justify;">
6. Ortoclasio</div>
<div style="text-align: justify;">
7. Quarzo<br />
8. Topazio<br />
9. Corindone<br />
10. Diamante<br />
<br />
La sequenza, imparata a memoria anni fa, mi è tornata in mente di recente dopo aver letto, non ricordo bene dove, che la durezza dei <b>coltelli di ceramica</b> è pari a quella del diamante, con un valore di <b>9.5 sulla scala di Mohs</b>. </div>
<div style="text-align: justify;">
Impossibile, mi sono detto. La ceramica (materiale che assume un aspetto resistente per cottura)?<br />
Fuorviato dal mondo dello "stovigliame", dove questo tipo di manifattura proviene quasi esclusivamente dalla lavorazione dei minerali a base di argilla, ho ritenuto doveroso approfondire il tema scoprendo che sulla materia esiste tutto ed il contrario di tutto, con alcune interessanti curiosità.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-kon-GugJehk/V06UsliB-rI/AAAAAAAAA-M/avm8Ky9t8u4nwd0RWWnxr1axtvNIlStBACLcB/s1600/IMG_9014%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="378" src="https://4.bp.blogspot.com/-kon-GugJehk/V06UsliB-rI/AAAAAAAAA-M/avm8Ky9t8u4nwd0RWWnxr1axtvNIlStBACLcB/s640/IMG_9014%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Innanzi tutto i coltelli in ceramica sono costruiti con <b>materiali ad alta tecnologia</b>: per intenderci quelli che si usano nella chirurgia specialistica o in odontotecnica. I coltelli di alta qualità, ben inteso.<br />
Inaspettatamente la diffusione di prodotti a basso costo, come quelli oggi venduti in alcuni noti mobilifici, ha segnato una flessione in termini di vendita. La manifattura di qualità è stata infatti incalzata dal prezzo concorrenziale di lame che, risultando spesso scheggiate o inutilizzabili già a poca distanza dall'acquisto, hanno indotto il consumatore medio a non preferire questo tipo di utensile.<br />
Le lame in ceramica sono tuttavia ineguagliabili in alcune lavorazioni, specie per la precisione del taglio, anche se oggi vengono superati da quelle in ossido di titanio, che aggiungono alla precisione il definitivo miglioramento rispetto a quello che appare il grande difetto della ceramica, la sua <b>fragilità</b>.<br />
<b>Falso mito</b> da sfatare è quello che i coltelli ceramici evitano l'ossidazione, proprio perché il fenomeno che provoca annerimento superficiale negli alimenti è legato alla presenza di ossigeno (come dice la parola stessa) e non al tipo di materiale che provoca il taglio. Questo ce lo spiega benissimo <a href="http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/03/26/miti-culinari-7-ossidazione-e-coltelli-di-ceramica/comment-page-3/#comments" target="_blank">Dario Bressanini in un apposito esperimento</a>.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-4xROJltRoVU/V06VSoDR3NI/AAAAAAAAA-c/eHxuaQUPH3wrrMqmu6rUrlaOHyQOCTOAgCLcB/s1600/crystalclassics.co.uk.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-4xROJltRoVU/V06VSoDR3NI/AAAAAAAAA-c/eHxuaQUPH3wrrMqmu6rUrlaOHyQOCTOAgCLcB/s1600/crystalclassics.co.uk.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;"><span style="text-align: justify;">baddeleyite</span>-</span> crystalclassics.co.uk </td></tr>
</tbody></table>
Il materiale utilizzato per la loro costruzione è <b>Ossidio di Zirconio</b>, che nella forma cristallina assume nome mineralogici quasi impronunciabili: baddeleyite e tazheranite, molto rari (il secondo ha una sola miniera in ex Urss ed una in America Latina).<br />
Fra le curiosità di questo materiale, ricordiamo che <b>fonde a 2.680 °C</b>, ha una <b>resistenza elevatissima</b> ed una <b>conducibilità termica molto bassa</b>, tanto da venir sfruttato come isolante nelle migliori tecnologie (provate a immergere un coltello in ceramica in acqua bollente per vedere se dopo scotta...).<br />
Infine, <b>si può affilare</b>? <b>Si</b>, al contrario di quello che in molti pensano.<br />
Solo che, come ci ricorda la Scala di Mohs, questo può avvenire utilizzando esclusivamente un materiale di durezza più elevata: il <b>diamante</b>. Le mole da affilatura sono quindi ricoperte di polvere diamantata, spesso di sintesi.<br />
Il fascino del taglio con un coltello in ceramica rimane immutato, sebbene limitabile ad alcune tipologie di alimenti. Questo coltello rimane comunque complementare a quelli in <b>acciaio</b> (materiale con durezza di base 4.5 Mohs, circa metà), dalle forme sinuose ed dalle manifatture spesso inarrivabili.<br />
Oggi le lame di acciaio amplificano le loro caratteristiche qualitative con l'utilizzo di leghe di altri metalli (principalmente<b> carbonio, vanadio e molibdeno</b>), ma soprattutto con affilature di alta precisione, che ne fanno un attrezzatura insostituibile nella cucina casalinga e professionale.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-H9NzRwHS7G4/V06VHwrQeYI/AAAAAAAAA-Y/DJBBE6NwTasz_9Th7vRm-p8Ec52oOCsNwCLcB/s1600/IMG_9016%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="182" src="https://2.bp.blogspot.com/-H9NzRwHS7G4/V06VHwrQeYI/AAAAAAAAA-Y/DJBBE6NwTasz_9Th7vRm-p8Ec52oOCsNwCLcB/s400/IMG_9016%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14147344958359152185noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-53804158119490194282016-05-26T07:00:00.000+02:002016-06-02T11:21:56.962+02:00Marmo, il materiale dei capolavori.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-iS4TG9In1XY/V0Rwn9s3e6I/AAAAAAAAA7U/3zJVEEPKwtQ0uxJSklKsaJJ6Ry_xIuQqACLcB/s1600/paesaggio8-800.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="480" src="https://3.bp.blogspot.com/-iS4TG9In1XY/V0Rwn9s3e6I/AAAAAAAAA7U/3zJVEEPKwtQ0uxJSklKsaJJ6Ry_xIuQqACLcB/s640/paesaggio8-800.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="text-align: justify;">Scrivere di </span><b style="text-align: justify;">Marmo di Carrara </b><span style="text-align: justify;">non può che incutere timore reverenziale verso quello che è riconosciuto come il materiale naturale per eccellenza, la roccia plasmata dalla mano degli uomini che hanno scritto la storia dell'architettura e dell'arte mondiale, con opere di valore universale ancora oggi ammirabili nella loro bellezza, a secoli dalla loro creazione. S</span>i tratta, più propriamente, di <b>marmo delle Alpi Apuane</b> (sopra una immagine panoramica presa dal sito www.parks.it), "finalmente" nella accezione petrografica del termine: ossia una roccia di origine metamorfica generata dall'azione che le altissime pressioni e temperatura hanno determinato, durante le fasi orogenetiche, su litologie calcaree particolarmente pure, modificandone profondamente lo stato fisico e cristallino.<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-EKUZVdhOinA/V0Rxw9yGSMI/AAAAAAAAA7g/CgRskTAXN3kFEEgepEyncY3QXh3SUZN3gCLcB/s1600/carta%2Bgeologica%2Bapuane.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="434" src="https://2.bp.blogspot.com/-EKUZVdhOinA/V0Rxw9yGSMI/AAAAAAAAA7g/CgRskTAXN3kFEEgepEyncY3QXh3SUZN3gCLcB/s640/carta%2Bgeologica%2Bapuane.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Carta Geologica scala 1:100.000 - Foglio 96 Massa<br />
Ispra - http://193.206.192.231/carta_geologica_italia/tavoletta.php?foglio=96</td></tr>
</tbody></table>
I rilievi Apuani sono stati elevati al rango di <b>Alpi </b>per le loro forme particolarmente acclivi, le cime elevate e le numerose testimonianze glaciali. Si tratta, in realtà, dell'estremo lembo dell'<b>Appennino settentrionale</b>, che condivide con le Alpi una straordinaria complessità geologica, generatasi dall'accavallamento di due domini di origine diversa: il primo <b>oceanico </b>(la cosiddetta Tetide alpina), il secondo, più esterno, di margine <b>continentale </b>(Toscano ed Umbro-Marchigiano). </div>
<div style="text-align: justify;">
Durante lo scontro tra le placche l'oceano Tetide scomparve e le rocce testimonianza dell'antica piattaforma corallina tropicale, insieme alle sottostanti rocce dolomitiche ed i soprastanti sedimenti di mare profondo, vennero spinte in profondità e sottoposte a temperature tali da generare enormi piegature, la ricristallizazione dei minerali presenti e la formazione di nuovi. </div>
<div style="text-align: justify;">
Durante le fasi di deformazione si sono evoluti i processi metamorfici, mentre nella successiva fase di distensione si sono sviluppate significative fratture, che hanno portato al sollevamento ed alla esumazione delle Unità più profonde, che formano oggi il complesso metamorfico apuano vero e proprio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-hAImCD1yvYs/V0MUDuAi8hI/AAAAAAAAA48/PicFNzBk1v00cLvSRHDAdDzC1suyLz5_wCLcB/s1600/geoparco_carta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="491" src="https://3.bp.blogspot.com/-hAImCD1yvYs/V0MUDuAi8hI/AAAAAAAAA48/PicFNzBk1v00cLvSRHDAdDzC1suyLz5_wCLcB/s640/geoparco_carta.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il Geoparco delle Apuane - www.apuanegeopark.it</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Le Apuane sono, dal punto di vista geologico e geomorfologico, un sito straordinario: non a caso, nell'ambito del <b>Parco delle Apuane</b>, nel 2015 è stato acquisito lo stato di "<a href="http://www.apuanegeopark.it/apuanegeopark_ggn_egn_rivalidazione_2015.html" target="_blank">Unesco Global Geopark</a>".</div>
<div style="text-align: justify;">
Basti pensare che in questa zona sono state scoperte ben <b>19 varietà di nuovi minerali</b>, alcuni dei quali mai trovati in altre parti della Terra. Anche i fenomeni carsici assumono un rilevo assoluto, per la presenza di diciannove tra le cinquanta grotte più profonde d'Italia ed otto tra le cinquanta più lunghe. E' stata inoltre ricostruita la presenza di ben dodici antichi ghiacciai vallivi, alcuni dei quali molto estesi e lunghi oltre cinque chilometri.</div>
<div style="text-align: justify;">
E' tuttavia nel campo della estrazione e della lavorazione del "<b>marmo</b>" che che le Alpi Apuane assumono, fin dall'epoca storica, una enorme rilevanza sia per il territorio che per l'economia che ruota intorno a questo materiale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-VW9ZbuR-cbo/V0R36gE0_kI/AAAAAAAAA78/fIW0-mUd6UgBq4-TrleD6UX-W9VP5am_ACLcB/s1600/bing.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="316" src="https://4.bp.blogspot.com/-VW9ZbuR-cbo/V0R36gE0_kI/AAAAAAAAA78/fIW0-mUd6UgBq4-TrleD6UX-W9VP5am_ACLcB/s640/bing.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il Borgo di Colonnata ai piedi delle Apuane - www.bing.com</td></tr>
</tbody></table>
L'attività estrattiva fece sorgere la colonia romana di <b>Luni</b>, alla base delle Apune, da cui partiva il <i>marmor lunensis</i>, per la città e tutto il Mediterraneo. Numerosi furono gli edifici creati, nei secoli, con questo splendido materiale, tenace e resistente oltre che dal grande effetto scenico: il <b>Pantheon</b>, la <b>Colonna Traiana</b>, la <b>Domus Augustana</b>, residenza dell'imperatore al Palatino, il <b>Tempio di Apollo</b>, le numerose copie di statue greche che furono realizzate e permisero di far conoscere ai Romani una grossa parte della cultura ellenica classica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo la stasi medievale, una significativa spinta all'utilizzo di questo materiale fu la fervente attività educativa imposta dal culto cattolico, che iniziò ad adornare gli edifici con scene bibliche, angeli e diavoli marmorei, di grande enfasi e riconoscibilità.</div>
<div style="text-align: justify;">
Fu tuttavia la combinazione "rinascimento-barocco-neoclassicismo" che, in pochi secoli, portò alla affermazione del marmo apuano nella scultura, superando il concetto di materiale da costruzione ed innalzando le forme umane, sulla scia degli studi sull'anatomia, al concetto di capolavoro assoluto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dalle mani di <b>Michelangelo</b>, del <b>Bernini </b>e del <b>Canova </b>nacquero opere immortali come la Pietà, il Mosè, Apollo e Dafne, le Tre Grazie o la splendida Paolina Borghese, tutte in marmo apuano. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-b-27K6U7Ing/V0R58iEHmZI/AAAAAAAAA8Q/bARLShyqvEo5whdPCzM-oOMQzlx_YxEPwCLcB/s1600/Michelangelo%2527s_Pieta_5450_cut_out_detalle.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="326" src="https://1.bp.blogspot.com/-b-27K6U7Ing/V0R58iEHmZI/AAAAAAAAA8Q/bARLShyqvEo5whdPCzM-oOMQzlx_YxEPwCLcB/s400/Michelangelo%2527s_Pieta_5450_cut_out_detalle.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La Pietà del Michelangelo - da www.wikipedia.it</td></tr>
</tbody></table>
Il marmo utilizzato, che nella classificazione commerciale viene definito "<b>statutario</b>" ed è bianco, presenta venature submillimetriche grigiastre, compatto e privo di porosità superficiali, a volte mostra evidenti cristalli di pirite. Viene estratto nel bacino di Carrara, dove le rocce carbonatiche che nel resto dell'Italia centrale costituiscono la formazione del Calcare massiccio, richiamato in altri post, hanno subito un elevato grado di metamorfismo: per dare un solo parametro delle caratteristiche fisiche dei blocchi che vengono estratti, basti pensare che un solo metro cubo di questo materiale sfiora le tre tonnellate di peso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo marmo oggi è molto raro, ma proprio la "<b>geodiversità</b>" delle Alpi Apuane permette, come ci ricorda una <a href="http://www.isprambiente.gov.it/files/geoparchi/il-patrimonio-geologico-apuane.pdf" target="_blank">pubblicazione</a> di Ispra, di censire ben 279 varietà commerciali nell'ambito delle 14 varietà merceologiche tipo, che sono denominate ordinario, statuario, bianco, grigio, venato,
zebrino, arabescato, calacatta, breccia rossa, fantastico, cipollino, breccia di Seravezza, rosso rubino e nero di
Colonnata. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Il marmo viene lavorato ed utilizzato in tempi storici anche come <b>materiale da cucina</b> di ogni foggia e dimensione: basti pensare ai taglieri, ai pianali di lavoro, o ai mortai da cui nascono altrettanti capolavori, come il <b>Pesto con Basilico genovese DOP</b>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-t20fvl0rA3k/V0VYcwPqsbI/AAAAAAAAAy4/76ODBgfdP8s2m1kCPU_5VzjzXZtYQ0N-ACLcB/s1600/IMG_8708%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-t20fvl0rA3k/V0VYcwPqsbI/AAAAAAAAAy4/76ODBgfdP8s2m1kCPU_5VzjzXZtYQ0N-ACLcB/s400/IMG_8708%2540GeologiaeCucina.jpg" width="397" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tuttavia uno degli utilizzi che connotano maggiormente il territorio da cui viene estratto il marmo apuano è quello che lo lega ad uno dei patrimoni gastronomici della regione e dell'intera penisola: il <b>Lardo di Colonnata IGP</b><br />
Questo prodotto, che eleva la piccola comunità di Colonnata alla ribalta internazionale, forse più che per il marmo stesso, fu per anni la merenda "energetica" dei cavatori, tagliato a fettine insieme a pane e pomodoro. Oggi le preparazioni gastronomiche sono tra le più varie, nella semplicità del suo uso che conferisce ai piatti la necessaria succulenza ed una inconfondibile aromaticità.<br />
Il <b>marmo </b>assume una grandissima importanza nella preparazione del prodotto in quanto la parte adiposa del maiale da cui si ricava, viene adagiato in vere e proprie <b>vasche </b>costituite da questo materiale, rigorosamente ricavato dal bacino estrattivo di Colonnata per le caratteristiche di estrema finezza della grana.<br />
La conciatura, che prevede l'utilizzo di oltre venti spezie tra cui cannella, coriandolo, chiodi di garofano, salvia e rosmarino, è accompagnata da una abbondante salatura che "estrae" l'acqua dal grasso per osmosi, andando a formare una vera e propria salamoia (la <i>salamòra</i>), nel quale il lardo viene posto a stagionare.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-2xVrAaurY7M/V0R4tKnqHsI/AAAAAAAAA8E/_Wn_nrYxzGUO22adeeZibLQaUIFWG0UDgCLcB/s1600/icastellidelmarmo-conca.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://2.bp.blogspot.com/-2xVrAaurY7M/V0R4tKnqHsI/AAAAAAAAA8E/_Wn_nrYxzGUO22adeeZibLQaUIFWG0UDgCLcB/s400/icastellidelmarmo-conca.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Conca di Marmo con la "salamora" di stagionatura - da www.icastellidelmarmo.it</td></tr>
</tbody></table>
Proprio l'utilizzo di queste vasche di marmo pose grandi problemi ai produttori a cui veniva contestato l'utilizzo di questo materiale non inerte da porre a contatto con l'alimento. Alla fine degli anni '90 si procedette a sequestri ingenti di lardo, che sembrava contraddire le regole di igiene imposte dalla normativa. Questo fatto scatenò la determinazione di alcuni e portò alla ricerca di regole produttive certe, che elevarono questo prodotto nel registro delle <b>Indicazioni Geografiche Protette</b>, con l'apposito <a href="https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/f%252F5%252F9%252FD.9ccc21b5b5b37eb21a62/P/BLOB%3AID%3D3339/E/pdf" target="_blank">Disciplinare</a> che vide la luce nei primi anni duemila.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/--WeahRjS-iU/V0RtXSLvozI/AAAAAAAAA68/9YKhsHhUKOgLC9eJ0NgjU2F0BF9KPppQQCLcB/s1600/marchio%2BIGP.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/--WeahRjS-iU/V0RtXSLvozI/AAAAAAAAA68/9YKhsHhUKOgLC9eJ0NgjU2F0BF9KPppQQCLcB/s1600/marchio%2BIGP.jpg" /></a></div>
<br />
E' particolare come proprio il Disciplinare faccia specifico riferimento alle <b>caratteristiche litologiche </b>delle cosiddette "conche" nel quale, dopo la lavorazione che avviene da settembre a maggio, avviene la stagionatura in salamoia: <i>Il lardo deve essere [...] collocato nelle
apposite vasche di marmo, localmente denominate conche, preventivamente
strofinate con aglio, alternando strati di lardo con gli altri ingredienti fino al
riempimento del recipiente. Al termine dell’operazione, sulla conca verrà
apposto il coperchio. <b>Le conche sono contenitori di marmo bianco a forma di
vasca, realizzate con materiale proveniente dall’agro marmifero dei «Canaloni»
del bacino di Colonnata, che presenta peculiarità di composizione e struttura
indispensabili all’ottimale stagionatura e maturazione del prodotto. Le conche
possono essere ricavate dallo svuotamento di un unico blocco di marmo oppure
da lastre di spessore non inferiore ai 2 cm opportunamente assemblate</b>. Per
quanto attiene al coperchio delle conche, questo sarà di marmo o altro
materiale idoneo. Il lardo dovrà riposare all’interno delle conche per un periodo
di stagionatura non inferiore ai sei mesi. </i><br />
<br /></div>
Geologia e Cucinahttp://www.blogger.com/profile/14004686818063137595noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-74598739129233060312016-05-18T19:00:00.000+02:002016-05-24T09:38:50.357+02:00Monte Soratte: bunker ed asparagi.<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-g4rEv6cnrM8/VzyHyB1k1oI/AAAAAAAAAw0/nLma5ZStKDQJqHxF2QJp_eCPbxKHm3TnACLcB/s1600/soratte%2Bnebbia_11%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="474" src="https://3.bp.blogspot.com/-g4rEv6cnrM8/VzyHyB1k1oI/AAAAAAAAAw0/nLma5ZStKDQJqHxF2QJp_eCPbxKHm3TnACLcB/s640/soratte%2Bnebbia_11%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Il <b>Monte Soratte</b>, imponente mole solitaria che, in un'alba di nebbia, si erge maestosa come l'isola di un mare tropicale, è stato fonte di ispirazione di numerosi miti e leggende. fin dalla antichità.</div>
<div style="text-align: justify;">
Proprio per la struttura calcarea, che caratterizza questo rilievo a nord di Roma, era nota la presenza di profonde voragini carsiche disseminate all'interno dei boschi, che ne ricoprivano con continuità i versanti molto acclivi.<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
I "mèri", forma dialettale che nel centro Italia identifica comunemente i pozzi carsici (si pensi al <a href="https://web.infinito.it/utenti/s/simonant/merro.htm" target="_blank">Pozzo del Merro</a>, sui Monti Cornicolani), erano considerati la porta degli inferi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nacque così il mito degli "<b>Hirpi Sorani</b>", i sacerdoti che proprio sul Soratte veneravano Apollo in forma di lupo, forse confuso con l'antica divinità italica di Soranus. Sui resti dei templi dedicati al culto pagano, nacquero una serie di <b>eremi </b>che oggi possiamo ammirare salendo sulla cima, con una rete sentieristica di facile percorribilità.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-lCRA5GNgS8Y/VzyH9U0JIVI/AAAAAAAAAw4/6VQxzEFuafIijSC49jKORMUeWJTJp17RgCLcB/s1600/eremo%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://2.bp.blogspot.com/-lCRA5GNgS8Y/VzyH9U0JIVI/AAAAAAAAAw4/6VQxzEFuafIijSC49jKORMUeWJTJp17RgCLcB/s640/eremo%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La vista dalla sommità è impagabile e consente di spaziare, specie nelle giornate più limpide, a 360 gradi su un'ampia area del territorio a nord di Roma, che interessa la Sabina e l'Appennino centrale, i complessi vulcanici del margine tirrenico laziale ed una vasta porzione della piana del Tevere, fino all'Umbria.</div>
<div style="text-align: justify;">
La posizione dominate, che con i 690 metri s.l.m. incombe sulla sottostante piana tiberina, ancora una volta è legata alla struttura geologica ed alla evoluzione morfodinamica di questo settore dell'Italia centrale, di cui il Monte Soratte rappresenta un elemento caratterizzante.</div>
<div style="text-align: justify;">
La struttura calcarea è del Trias superiore e successivamente giurassica (la formazione denominata <i>Calcare Massiccio</i>) che ne costituisce l'ossatura, fino alle più recenti fomazioni della <i>Scaglia</i> cretacico-eocenica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si tratta di una sedimentazione che, inizialmente, interessava un mare poco profondo e che avveniva su una sorta di rilievo sottomarino, quindi leggermente ridotta di spessore rispetto alle aree dei bacini circostanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-sHVIFOtCe3Y/Vzw01U3TbiI/AAAAAAAAAwc/GLfEiv9jdRoxRx42w3XPWs952iSHn8sVQCLcB/s1600/Nuova%2Bimmagine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="428" src="https://3.bp.blogspot.com/-sHVIFOtCe3Y/Vzw01U3TbiI/AAAAAAAAAwc/GLfEiv9jdRoxRx42w3XPWs952iSHn8sVQCLcB/s640/Nuova%2Bimmagine.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il Monte Soratte (toni di blu) da Carta Geologica d'Italia scala 1:100.000 - Foglio 144 Palombara Sabina <br />
(da ISPRA http://193.206.192.231/carta_geologica_italia/tavoletta.php?foglio=144)</td></tr>
</tbody></table>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Una delle interpretazioni più note della antica morfologia dell'area, considera la presenza di un'unica dorsale ad orientamento NW-SE che comprendeva sia il Soratte che i Monti Cornicolani: una sorta di catena montuosa posta in direzione appenninica. Successivamente le forze distensive, che disarticolarono questa catena, determinarono un sostanziale sprofondamento della parte mediana, lasciando isolati i rilievi agli estremi, proprio come isole invase dal mare pliocenico, nel quale iniziò una sedimentazione di terreni sabbiosi ed argillosi di bacino aperto. La ricostruzione è tratta dal lavoro di Faccenna, Funiciello e Marra "Inquadramento geologico strutturale dell'area romana" in <i>Mem. Descr. Carta Geol. d'Italia, vol. 50</i>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-ywRB-5byuDc/Vzw5iMt7h9I/AAAAAAAAAw4/rrjJaCQhxYU8aBMY6Dc-1rO-OmBKpU9WwCLcB/s1600/MARE%2BPLIOCENE.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="227" src="https://2.bp.blogspot.com/-ywRB-5byuDc/Vzw5iMt7h9I/AAAAAAAAAw4/rrjJaCQhxYU8aBMY6Dc-1rO-OmBKpU9WwCLcB/s400/MARE%2BPLIOCENE.bmp" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Campagna romana nel mare del Pliocene, con le isole del M.Soratte e dei M.Cornicolani (op.cit.) </td></tr>
</tbody></table>
Una volta emersa, la piana venne successivamente coperta dai prodotti vulcanici quaternari che livellarono le forme su cui oggi scorre, con andamento sinuoso e meandriforme, il Fiume Tevere prima del suo ingresso nella Capitale.<br />
Visitare il Monte Soratte è sempre una bellissima esperienza, per il patrimonio geobotanico che arricchisce il sito, come pure per la presenza del piccolo centro abitato di Sant'Oreste, che conserva, nel suo borgo antico, scorci e testimonianze storiche di un illustre passato. Il Monte Soratte è anche una <b>Riserva Naturale</b>, istituita con Legge Regionale Lazio n.29 del 06.10.1997, gestita dalla Città Metropolitana di Roma Capitale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tuttavia, una delle maggiori curiosità è certamente rappresentata dalla possibilità di scendere nel cuore della montagna, esplorando quella che rappresenta una delle più imponenti opere di ingegneria militare del secolo scorso: i <a href="http://www.bunkersoratte.it/" target="_blank">Bunker del Soratte</a>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-GZT0M-4nVWs/VzyII7dc9LI/AAAAAAAAAw8/OVutEEIDQ1AfZ8oiwjmdclarg9YUlpCYQCLcB/s1600/bunker%2Be%2Bcalcari%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://4.bp.blogspot.com/-GZT0M-4nVWs/VzyII7dc9LI/AAAAAAAAAw8/OVutEEIDQ1AfZ8oiwjmdclarg9YUlpCYQCLcB/s640/bunker%2Be%2Bcalcari%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="640" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
I Bunker nacquero nel 1937 per volere di Mussolini per ospitare una fabbrica di armi, localizzata per motivi strategici in questo luogo segreto e reso inaccessibile, alle porte della Capitale. Lo scavo fu particolarmente impegnativo, per le caratteristiche tenaci degli ammassi rocciosi interessati. Dopo alcune vicissitudini, dovute al periodo bellico, a partire dal settembre 1942, le gallerie furono la sede tedesca del <b>Comando Supremo del Sud Europa</b>, guidato dal Feldmaresciallo Kesserling, che vi rimase dieci mesi, fino al pesante bombardamento alleato avvenuto il 12 maggio 1944.<br />
Un evento particolarmente significativo per le sorti del conflitto che risparmiò, quasi miracolosamente, il centro abitato e che, proprio nei giorni della nostra visita, è stato rievocato in una suggestiva rappresentazione storica.</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-BfN4FFjNjqc/VzyIJHFQyFI/AAAAAAAAAxE/rw5ecPQcCLcILwqcuRRMMCwBH6tBPDr8wCKgB/s1600/istallazioni%2Bmilitari%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://1.bp.blogspot.com/-BfN4FFjNjqc/VzyIJHFQyFI/AAAAAAAAAxE/rw5ecPQcCLcILwqcuRRMMCwBH6tBPDr8wCKgB/s400/istallazioni%2Bmilitari%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Più recentemente, negli anni '60, i Bunker divennero il luogo prescelto per la costruzione del <b>rifugio antiatomico </b>che avrebbe dovuto ospitare il governo italiano in caso di guerra termonucleare; i lavori, tuttavia, vennero bruscamente interrotti nel 1972, lasciando l'installazione all'abbandono. Oggi la fitta rete di gallerie che attraversa per più di 4 km i calcari di quasi 200 milioni di anni, è ampiamente esplorabile, grazie alla meritoria opera di riqualificazione dell'Associazione che ne garantisce la salvaguardia e la visita in giornate prestabilite.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-pkU0enTvS_E/VzyII7Vb73I/AAAAAAAAAxA/98oA1OsgGPcAaq9kSKJRHVkcKUYDVykQQCKgB/s1600/DSC_7451%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://3.bp.blogspot.com/-pkU0enTvS_E/VzyII7Vb73I/AAAAAAAAAxA/98oA1OsgGPcAaq9kSKJRHVkcKUYDVykQQCKgB/s640/DSC_7451%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Salire sulla cima è una esperienza che si può percorrere in poche ore, anche in modo agevole, lasciando alle spalle il paese di <b>Sant'Oreste</b> e procedendo all'interno di una fitta vegetazione, con percorsi attrezzati anche con aree di sosta, fornite di fontanelle di acqua potabile e comodi tavoli.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lungo il percorso sono continue le testimonianze del processo carsico, con forme superficiali sia macroscopiche (doline ed inghiottitoi), sia minori (solchi e campi carreggiati), legate entrambe al processo di dissoluzione delle rocce da parte delle acque meteoriche, rese aggressive dalla presenza di anidride carbonica disciolta in esse.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img border="0" height="424" src="https://4.bp.blogspot.com/-9WKixqvMykg/VzyII3MYgMI/AAAAAAAAAxI/xQ2ZN7j3kfwrbXuFsmQ2_6V_GUagpnhaQCLcB/s640/carsismo%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="640" /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
La roccia madre calcarea favorisce la formazione di suoli ad orizzonti non troppo differenziati, a volte con presenza di rocce affioranti, che per le loro forme favoriscono la presenza di tasche di alterazione di colore bruno e rossastro, ricche di materia organica. La vegetazione, favorita dalla presenza di zone ombreggiate e senza ristagno di acqua, che si infiltra rapidamente nelle rocce fratturate, è particolarmente ricca di specie arbustive, caratteristiche di questa fascia climatica, che si trovano continuità nella lunga passeggiata verso la cima: tra di esse, meritoria di menzione, è senza dubbio la notevole presenza dell'Asparago selvatico (<i>Asparagus acutifolius </i>L.).<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-Tq90Cvl3OtI/VzyKOCZdWQI/AAAAAAAAAxY/5_jC_mIclUY7Sm6m55y6OpTOmsserKhawCLcB/s1600/IMG_8625.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-Tq90Cvl3OtI/VzyKOCZdWQI/AAAAAAAAAxY/5_jC_mIclUY7Sm6m55y6OpTOmsserKhawCLcB/s400/IMG_8625.JPG" width="331" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #0000ee;"><span style="color: black;"><i>Asparagus acutifolius </i>L. (da Sapori <span style="color: #0000ee;">di Flora<span style="color: #0000ee;">, edito dal Ministero dell'Ambien<span style="color: #0000ee;">te e della Tutela del Territorio e del Mare)</span></span></span></span><u><br /></u></span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Gli asparagi selvatici sono presenti in quasi tutte le regioni italiane soprattutto in boschi e terreni incolti e possono arrivare oltre i mille metri di altitudine.
Preferiscono terreni calacrei o argilloso-calcarei e per questo motivo trovano la loro dimora perfetta nel sottobosco del Monte Soratte dove regnano lecci, aceri, carpini, con la fillirea, e il terebinto.
In cucina si utilizzano i "turioni" cioè i polloni della pianta che fuoriescono dalla base.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-98nzDVM9FZk/VzyKy6nRB_I/AAAAAAAAAxc/HQslAII8Zioey5J-P3KXFYysAZz8W5omQCLcB/s1600/IMG_8626.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://2.bp.blogspot.com/-98nzDVM9FZk/VzyKy6nRB_I/AAAAAAAAAxc/HQslAII8Zioey5J-P3KXFYysAZz8W5omQCLcB/s400/IMG_8626.JPG" width="391" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #0000ee;">(da Sapori <span style="color: #0000ee;">di Flora<span style="color: #0000ee;">, edito dal Ministero dell'Ambien<span style="color: #0000ee;">te e della Tutela del Territorio e del Mare)</span></span></span></span></td></tr>
</tbody></table>
L’Asparago era già consumato dagli Egizi e dagli antichi Romani che già nel 200 a.C. avevano dei manuali per la coltivazione. Viene citato da diversi autori del passato tra cui Teofrasto, Catone, Plinio che ne descrissero minuziosamente il metodo di coltivazione e di preparazione e Apicio da cui sono state tramandate alcune ricette nel "De res Coquinaria". Dal XV secolo è iniziata la coltivazione in Francia, per poi, nel XVI secolo arriva al massimo della popolarità anche in Inghilterra; solo successivamente giunge anche in Nord America.<br />
In alcune regioni italiane la raccolta è regolamentata da leggi regionali che stabiliscono periodi di raccolta e il quantitativo massimo che di solito si aggira sul chilo a persona. In alcuni casi è richiesto un tesserino analogo a quello della raccolta funghi. Prima di raccogliere questi prodotti della natura è bene informarsi.<br />
Altra raccomandazione e di non confonderli con i germogli del luppolo selvatico<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-S98YGijV4N8/VzyLE51BktI/AAAAAAAAAxk/jn_b-xIiiEMWeSv7agr8W8uYurdxT8gIACLcB/s1600/IMG_8628.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-S98YGijV4N8/VzyLE51BktI/AAAAAAAAAxk/jn_b-xIiiEMWeSv7agr8W8uYurdxT8gIACLcB/s400/IMG_8628.JPG" width="330" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #0000ee;"><i>Humus lupulus </i>L. (da Sapori <span style="color: #0000ee;">di Flora<span style="color: #0000ee;">, edito dal Ministero dell'Ambien<span style="color: #0000ee;">te e della Tutela del Territorio e del Mare)</span></span></span></span></td></tr>
</tbody></table>
o con quelli di pungitopo<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-VZSL0n7oNfI/VzyLMbDJ4vI/AAAAAAAAAxo/YCNTAfGfFGcuJ5lPgE6idgmtOelqx2s-QCLcB/s1600/IMG_8629.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-VZSL0n7oNfI/VzyLMbDJ4vI/AAAAAAAAAxo/YCNTAfGfFGcuJ5lPgE6idgmtOelqx2s-QCLcB/s400/IMG_8629.JPG" width="333" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #0000ee;"><i>Ruscus aculeatus </i>L. (da Sapori <span style="color: #0000ee;">di Flora<span style="color: #0000ee;">, edito dal Ministero dell'Ambien<span style="color: #0000ee;">te e della Tutela del Territorio e del Mare)</span></span></span></span></td></tr>
</tbody></table>
(entrambi chiamati spesso anche "asparagi selvatici"), anche questi ultimi sono commestibili e vengono raccolti a primavera per farne risotti, frittate, minestre e paste ripiene.<br />
<br />
Il modo migliore per gustarli è comunque quello più semplice che mantenga il più possibile sapori e profumi della pianta. Quindi sono banditi sughi troppo elaborati o l'utilizzo della panna. Perfetto l'abbinamento con un ottimo olio extravergine di oliva, meglio se locale, aglio e peperoncino che ne esaltano la naturale bontà per condire una pasta acqua e farina prodotta con un grano duro antico italiano.
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-bXG_KNPHgvM/VzxHt_PbOJI/AAAAAAAAAwc/ZejLdvt-WIkkQmlA03aT0N9wBH2ZWwSlgCLcB/s1600/IMG_8463%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://3.bp.blogspot.com/-bXG_KNPHgvM/VzxHt_PbOJI/AAAAAAAAAwc/ZejLdvt-WIkkQmlA03aT0N9wBH2ZWwSlgCLcB/s400/IMG_8463%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tagliatelle di grano duro Timilìa e asparagi del monte Soratte</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
Geologia e Cucinahttp://www.blogger.com/profile/14004686818063137595noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-21865717815877203222016-05-11T07:30:00.002+02:002016-05-18T15:18:30.908+02:00Vedi Napoli e poi...scendi nel sottosuolo.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-f9uBu1Aecn0/VzIbTWQ0ZsI/AAAAAAAAAu4/pMY4pIEKPDsvw1qnahlJBafNWPmLOy8EgCLcB/s1600/20160430_161948%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="384" src="https://3.bp.blogspot.com/-f9uBu1Aecn0/VzIbTWQ0ZsI/AAAAAAAAAu4/pMY4pIEKPDsvw1qnahlJBafNWPmLOy8EgCLcB/s640/20160430_161948%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Racchiudere <b>Napoli</b> nello spazio di un post è pressoché impossibile: i colori e le emozioni che permeano la città restituiscono, anche alla visita di un solo giorno, un patrimonio personale indelebile.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un <b>centro storico ricchissimo</b>, i decumani romani, assi viari ancora utilizzati per la mobilità, che lo attraversano completamente, le innumerevoli chiese dagli stili sovrapposti, così come le età e le dominazioni che hanno fatto di Napoli una rigogliosa colonia greca, la capitale del regno borbonico, una declinante città sabauda e la protagonista di quattro eroiche giornate che la liberarono dalla occupazione nell'ultimo conflitto mondiale<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Nelle sue mille contraddizioni, resta un punto di riferimento culturale a livello europeo almeno dal IX secolo ad oggi.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-OhoHBQwN8Q4/VzIbbf1wEaI/AAAAAAAAAu8/-yG1BiD5YsUhejOX3V6EYgK-lxrhWoz6QCLcB/s1600/20160430_120227%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://2.bp.blogspot.com/-OhoHBQwN8Q4/VzIbbf1wEaI/AAAAAAAAAu8/-yG1BiD5YsUhejOX3V6EYgK-lxrhWoz6QCLcB/s640/20160430_120227%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="384" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
La nostra passeggiata, programmata da tempo, ci ha fatto scoprire la sua <b>terza dimensione</b>, forse quella meno conosciuta: la Napoli che ci interessa raccontare è quella che si sviluppa nel sottosuolo, estesissimo e ricco di una intricata rete di cunicoli e cavità per lo più antropiche, spesso stratificata nelle successive epoche storiche dagli usi che di queste cavità è stato fatto fino dalle antiche civiltà.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
E di come si tenti, attraverso una meritoria riqualificazione per una parte di esse, di trasformare questo indubbio elemento di rischio urbano in una risorsa per la città e per il suo centro storico, proclamato dall'Unesco "<b>Patrimonio dell'Umanità</b>".</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-MXi-ksC9kus/VzHXCh13zWI/AAAAAAAAAt8/o_6W0HUZNek1b1-uJcBbVBlhxJjkxDaRQCLcB/s1600/carta%2Bgeo%2Bnapoli%2B447.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="470" src="https://4.bp.blogspot.com/-MXi-ksC9kus/VzHXCh13zWI/AAAAAAAAAt8/o_6W0HUZNek1b1-uJcBbVBlhxJjkxDaRQCLcB/s640/carta%2Bgeo%2Bnapoli%2B447.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="font-size: 12.8px;">Stralcio Carta Gologica d'Italia Foglio 447 scala 1:50.000, Progetto CARG, del Centro Storico di Napoli (http://www.isprambiente.gov.it/Media/carg/447_NAPOLI/Foglio.html)</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
La storia geologica napoletana è strettamente legata a quella del dominio vulcanico dei <b>Campi Flegrei</b>, la cui attività ha determinato, almeno negli ultimi 10.000 anni, le caratteristiche morfologiche e litologiche di buona parte dell'area di nostro interesse. Il nucleo urbano iniziale fu inizialmente posizionato su un pianoro e difeso da profondi fossati naturali, con dislivelli in quota oggi testimoniati dalla pendenza di alcune delle arterie che collegano i decumani, come la via di San Gregorio Armeno</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Protagonista assoluto dell'assetto del centro storico cittadino è sicuramente il "<b>Tufo Giallo Napoletano</b>", una piroclastite formatasi da ceneri, pomici e frammenti litici dal colore prevalentemente giallo paglierino. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-24XBt5mLuV8/VzHamTeQOKI/AAAAAAAAAuI/oLtWlvPZ7jcsGM6unCD_SZTQHd301NMFgCLcB/s1600/legenda.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="179" src="https://2.bp.blogspot.com/-24XBt5mLuV8/VzHamTeQOKI/AAAAAAAAAuI/oLtWlvPZ7jcsGM6unCD_SZTQHd301NMFgCLcB/s640/legenda.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Del grande utilizzo che fu fatto di questo prodotto vulcanico come materiale da costruzione, si hanno numerose testimonianze in tutta l'area partenopea. La roccia si prestava a questa destinazione per la sua elevata lavorabilità, per una elevata densità a cui si univano una resistenza meccanica ed agli agenti atmosferici e, non ultima, la porosità che la rendeva particolarmente capace di legare con le malte.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Questa formazione non aveva caratteristiche omogenee su tutta l'area di affioramento ed è interessante notare come la stessa terminologia dei cavatori ne differenziava molte denominazioni, in funzione delle sue qualità o della sua localizzazione: si passa dal Tufo Arenoso, alla Cima di Monte, al Tufo Selvaiolo, al Tufo Duro, alla Pietra Tosta, al Tufo Ferrigno, al Tufo Comune Fino, al Tufo Fino, al Tufo Comune Molle, al Tufo Biancolillo, al Tufo Turrunello, al Tufo Pomicioso, al Tufo Fradicio.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-PC6720DacD4/VzIcBmTAL5I/AAAAAAAAAvE/RvNipgj6CtQQMKSLhNl3qoST-rLh8yuyACLcB/s1600/20160430_093352%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="384" src="https://2.bp.blogspot.com/-PC6720DacD4/VzIcBmTAL5I/AAAAAAAAAvE/RvNipgj6CtQQMKSLhNl3qoST-rLh8yuyACLcB/s640/20160430_093352%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Nelle viscere di Napoli, si accede sul fianco sinistro di <b>Piazza San Gaetano</b>, sede antica della Agorà ellenica e del Foro romano. Attraverso <b>130 scalini </b>in penombra si passa ai 14°C costanti dei 40 metri al di sotto del caotico centro abitato, attraversando una serie di ambienti dal grande fascino che furono la sede dell'antica fonte di approvvigionamento e distribuzione idrica della città. Una intricata rete di vasche e cunicoli, rivestita di cocciopesto, il materiale composto da frammenti di laterizi minutamente frantumati e malta a base di calce aerea che i Romani impiegavano per impermeabilizzare le superfici, facendo convogliare le acque dal lontano<b> fiume Sebeto</b>, corso d'acqua che bagnava l'antica Neapolis. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-5tON_P_885U/VzIcJkD7kOI/AAAAAAAAAvI/OjyHuktAB_oujip5oxh5j3Wv4haH4HfwACLcB/s1600/20160430_102340%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://3.bp.blogspot.com/-5tON_P_885U/VzIcJkD7kOI/AAAAAAAAAvI/OjyHuktAB_oujip5oxh5j3Wv4haH4HfwACLcB/s640/20160430_102340%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="384" /></a></div>
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Si parla di oltre <b>600 mila metri quadrati</b> di estensione: ogni grande palazzo aveva la propria cisterna con il relativo pozzo di approvvigionamento. Alla chiusura dell'acquedotto, avvenuta per una grande epidemia di colera, gli ambienti furono progressivamente dismessi, fino a divenire, nel dramma del secondo conflitto mondiale, un enorme rifugio antiaereo, attrezzato per lunghi periodi di vivibilità, con servizi igienici ed illuminazione. Le macerie della città bombardata e quasi completamente rasa al suolo trovarono infine il loro destino proprio all'interno delle cavità che furono progressivamente colmate da materiali di risulta e, per gran parte, rese non più accessibili.</div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-AqjfIinK398/VzIcRETqBDI/AAAAAAAAAvM/d06cE6ozZDQQ5pMapiPvpFCbDsnPbydoQCLcB/s1600/20160430_123431%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="384" src="https://3.bp.blogspot.com/-AqjfIinK398/VzIcRETqBDI/AAAAAAAAAvM/d06cE6ozZDQQ5pMapiPvpFCbDsnPbydoQCLcB/s640/20160430_123431%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="640" /></a></div>
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Una curiosità geologica da segnalare, all'interno dell'enorme patrimonio museale e delle oltre 300 chiese che costellano la città, è senz'altro il <b>pavimento </b>della trecentesca chiesa di <b>Santa Chiara</b>, nell'omonimo complesso monastico. All'interno dei "marmi" (sempre nella accezione commerciale della formazione calcarea biotica che è rappresentata in foto) sono evidenti splendidi tagli di numerose <b>Ammoniti </b>di alcune decine di centimetri, lungo tutta l'area del calpestìo, richiamate dalle forme arcuate dei disegni dell'intera superficie rivestita.</div>
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-p6rwVd1aMJk/VzIg51h9XWI/AAAAAAAAAvk/aFiOyuzoZnc1-WvHue647HrsbHtPFqrqgCLcB/s1600/20160430_134152%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="384" src="https://4.bp.blogspot.com/-p6rwVd1aMJk/VzIg51h9XWI/AAAAAAAAAvk/aFiOyuzoZnc1-WvHue647HrsbHtPFqrqgCLcB/s640/20160430_134152%2540Geologia%2Be%2BCucina.jpg" width="640" /></a></div>
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Non si può concludere un viaggio nel cuore di Napoli senza aver gustato il suo patrimonio enogastronomico ed il prodotto che, più di ogni altro, lo rappresenta nel mondo: <b>la pizza napoletana</b>.</div>
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Dell'impasto, dalle forme morbide e dalla perfetta lievitazione è stato scritto e narrato di tutto: giova solo ricordare, ancora una volta, che in tutta la città e nell'antico decumano di Via dei Tribunali si tramanda l'arte della <b>Margherita </b>da quasi cento anni. Una pizza che, nel condimento, oltre il pomodoro, il fior di latte ed il basilico, vede tradizionalmente utilizzato formaggio grattugiato.</div>
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Per quale motivo la pizza trovi proprio nel centro della città le sue migliori qualità organolettiche sembra essere proprio la Geologia a volercelo dire. A spiegarlo, una<a href="http://www.blitzquotidiano.it/cucina/perche-la-pizza-e-piu-buona-a-napoli-il-segreto-sta-nel-2283212/" target="_blank"> ricerca condotta da una equipe di geologi</a> collaboratori della <a href="http://www.napolisotterranea.org/" target="_blank">Associazione Napoli Sotterranea</a>, divulgata nell'ambito della edizione 2015 della Settimana del Pianeta Terra.</div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/R7wMGt8r7vE/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/R7wMGt8r7vE?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Sembrano essere proprio le caratteristiche geolitologiche, in particolare la presenza di tufi, e la particolare conformazione urbanistica <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Ippodamo" target="_blank">ippodamea</a>, con schema planimetrico regolare, a determinare le condizioni microclimatiche ideali per la lievitazione dell'impasto entro le 24-36 ore.</div>
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A Napoli è quindi nata la <b>prima pizza geotermica</b> al mondo, dall'idea del geologo VIncenzo Albertini, che per mesi ha lavorato alla realizzazione di un forno in tufo. La <a href="http://www.lesorellebandiera.com/" target="_blank">pizzeria</a>, realizzata nell'area conventuale dei Teatini, utilizza una camera di lievitazione sempre scavata nello stesso materiale, che mantenendo condizioni costanti di temperatura ed umidità, conferisce quelle inconfondibili caratteristiche organolettiche e di digeribilità tipiche della pizza napoletana.</div>
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Un motivo in più per affrontare la visita a questa splendida città, in compagnia di <b>Geologia e Cucina</b>. </div>
Geologia e Cucinahttp://www.blogger.com/profile/14004686818063137595noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-12147174474092963612016-05-04T07:30:00.000+02:002016-05-10T16:22:21.081+02:00Trasferta eno-geologica in Alto Adige<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-yDUwOkJKJ18/VyItK2TxKJI/AAAAAAAAAro/DljjgVju4TYXVQBrpHTJvEolT-FMLb7fQCLcB/s1600/pinot%2Bnero%2B1.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="334" src="https://2.bp.blogspot.com/-yDUwOkJKJ18/VyItK2TxKJI/AAAAAAAAAro/DljjgVju4TYXVQBrpHTJvEolT-FMLb7fQCLcB/s640/pinot%2Bnero%2B1.png" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">www.blauburgunder.it</td></tr>
</tbody></table>
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<b>Geologia e Cucina</b> è ospite delle Giornate Altoatesine del Pinot Nero, la prestigiosa manifestazione che giunge quest'anno alla sua XVIII edizione.</div>
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Come si legge dal comunicato stampa "s<i>i tratta dell’appuntamento più atteso per tutti gli amanti del Pinot nero, che per tre giorni affollano Egna e Montagna. I due piccoli centri della Bassa Atesina, in provincia di Bolzano, rappresentano il cuore della produzione altoatesina del Pinot nero, grazie ai meravigliosi vigneti posizionati sull’Altopiano di Mazzon (Egna) e nelle località Glen e Pinzon (Montagna), che dominano dall’alto la Valle dell’Adige.</i><br />
<a name='more'></a></div>
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<i>Il pubblico di appassionati, esperti, enologi e vignaioli da tutta Italia e dai paesi di lingua tedesca, attende con curiosità e passione i banchi d’assaggio, le verticali e i seminari che ogni anno vengono proposti dal Comitato organizzatore dell’evento, con l’obiettivo di accrescere la cultura su questo nobile vitigno. Da questo intento nasce la formula del confronto fra i vini della medesima annata, quest’anno il 2013, grazie alla quale si ha la possibilità di accogliere nel proprio calice e valutare oltre 100 Pinot neri da tutto il mondo</i>".</div>
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-Z3J1IL2fBcI/VyjMDVj5HeI/AAAAAAAAAtE/rMEe0KhcBJkLM1nuCdesA75CYKaxXBykwCLcB/s1600/%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://2.bp.blogspot.com/-Z3J1IL2fBcI/VyjMDVj5HeI/AAAAAAAAAtE/rMEe0KhcBJkLM1nuCdesA75CYKaxXBykwCLcB/s640/%2540GeologiaeCucina.jpg" width="356" /></a></div>
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<br />
In effetti la partecipazione al ricco banco di assaggio è stata una esperienza unica, in compagnia degli amici Fabrizio ed Eugenio di <a href="http://www.gustovino.it/" target="_blank">GustoVino</a>. La possibilità era quella di degustare tutti e 70 i vini che hanno partecipato al concorso nazionale, affiancati da una selezione di circa 20 Pinot nero provenienti da varie parti del mondo. La sede altrettanto efficace, la Sala Culturale "Haus Unterland" ad Egna.<br />
<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-Z4iDRiv_GK4/VyjMmRmJPuI/AAAAAAAAAtI/P8rUtSIrj_AyGCMMj4CdlxdlLPy9M3l3QCLcB/s1600/20160502_165912%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://3.bp.blogspot.com/-Z4iDRiv_GK4/VyjMmRmJPuI/AAAAAAAAAtI/P8rUtSIrj_AyGCMMj4CdlxdlLPy9M3l3QCLcB/s400/20160502_165912%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
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Il concorso di quest'anno ha messo <b>sul podio</b> un pari merito, le versioni dalle Cantine St.Pauls e della Cantina Girlan, rispettivamente i Pinot nero <b>Riserva "Passion"</b> e <b>Riserva "Trattmann"</b>, distanziati di pochissimo dalla <b>Riserva "Anrar"</b> della Cantina Andrian.</div>
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-b5dkRTkUoZ0/VyjM7-RjArI/AAAAAAAAAtQ/XV02fHxeeV01mQpipk19BVrxmnzFSxL0gCLcB/s1600/20160502_165801%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://3.bp.blogspot.com/-b5dkRTkUoZ0/VyjM7-RjArI/AAAAAAAAAtQ/XV02fHxeeV01mQpipk19BVrxmnzFSxL0gCLcB/s400/20160502_165801%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
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Come tutti gli appassionati sanno, il Pinot nero è un'uva difficile, ma capace di espressioni altissime in termini di finezza, corredo aromatico ed eleganza. che deve assolutamente derivare da idonee caratteristiche geologiche e climatiche del suo areale di produzione. Ecco perché i Pinot nero nel mondo mostrano la loro massima qualità solo in alcune regioni: fra tutte la Borgogna, sua patria di elezione. Il 2013 in degustazione sconta, in alcune zone, una eccessiva alcolicità frutto delle paticolari condizioni climatiche dell'annata.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-lOomyvoVn-M/VyjNYsGXUAI/AAAAAAAAAtY/rvozjnXQ-a8ll4A2h1U2p5bVqGHh5jO2ACLcB/s1600/13162464_10207951225473551_1616707405_n%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://3.bp.blogspot.com/-lOomyvoVn-M/VyjNYsGXUAI/AAAAAAAAAtY/rvozjnXQ-a8ll4A2h1U2p5bVqGHh5jO2ACLcB/s400/13162464_10207951225473551_1616707405_n%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
La innata "delicatezza" del grappolo (acini serrati a mo' di pigna, da cui il nome pinot, buccia sottile sensibilità alle muffe, maturazione precoce) richiede una particolare attenzione nel trattamento in vigna ed in cantina.<br />
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-9pXCOEOHSbI/VyjNwEFmYSI/AAAAAAAAAtg/_gFjB2fR4LIySWKI3UgNXNBxu1QboiuRACLcB/s1600/20160502_151154%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="384" src="https://4.bp.blogspot.com/-9pXCOEOHSbI/VyjNwEFmYSI/AAAAAAAAAtg/_gFjB2fR4LIySWKI3UgNXNBxu1QboiuRACLcB/s640/20160502_151154%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In <b>Alto Adige</b>, che rappresenta sicuramente la regione dal più elevato livello dei Pinot nero nella nostra penisola, quest'uva si coltiva dal milleottocento, a quote elevate e in zone dal clima mediamente secco. Il pianoro naturale Mazzon, sopra Egna, rappresenta sicuramente uno dei migliori fondi per la viticoltura della zona.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-PM_ZdvtOUn8/VyjOK4GU7YI/AAAAAAAAAto/X3qQ7X6S72cFS7kZ5ZtgMkpnBYjmfbAVwCLcB/s1600/20160502_162519%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="384" src="https://3.bp.blogspot.com/-PM_ZdvtOUn8/VyjOK4GU7YI/AAAAAAAAAto/X3qQ7X6S72cFS7kZ5ZtgMkpnBYjmfbAVwCLcB/s640/20160502_162519%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<span style="background-color: white; font-family: inherit;">L’Alto Adige è lo scenario di un fantastico e variegato mondo alpino fatto di montagne cristalline, ghiacciai, altipiani e montagne dolomitiche, patrimonio dell’Unesco. Sono pochi i luoghi che possono vantare una tale varietà di paesaggi.</span><br />
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;">La causa di tutto questo ha anche un’origine geologica perché possiamo considerare questa zona un territorio con peculiari caratteristiche tettoniche e stratigrafiche che riscontriamo dal paleozoico all’attuale. E dal punto di vista geologico qui si trovano riunite formazioni rocciose che si sono originate in due continenti: quello europeo a nord e quello africano a sud che partendo da una matrice rocciosa molto diversa e da una paleogeografia variegata hanno dato luogo a paesaggi multiformi. E quindi mentre a sud prevalgono le rocce sedimentarie e magmatiche del Sudalpino il nord è caratterizzato prevalentemente dalle rocce metamorfiche dell’Austroalpino.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;">Questa varietà petrografica ha influito anche sulle risposte alle sollecitazioni a intemperie e a ogni sorta di forze esogene durante i periodi glaciali.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;">L’area in cui ci troviamo oggi ha un’evoluzione geologica che va dal <a href="http://www.stratigraphy.org/ICSchart/ChronostratChart2016-04.jpg" target="_blank">Paleozoico superiore</a> e ha il culmine nel <a href="http://www.stratigraphy.org/ICSchart/ChronostratChart2016-04.jpg" target="_blank">Mesozoico </a>con la deposizione delle rocce che costituiranno le Dolomiti. </span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Ay-dTV7veAs/VyjP8ep63EI/AAAAAAAAAuI/eh6qjaxe-Ns4-r5gBmgoAoWRoZ-DWLT3wCLcB/s1600/13139037_581702898654295_4894651897130246952_n%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="384" src="https://1.bp.blogspot.com/-Ay-dTV7veAs/VyjP8ep63EI/AAAAAAAAAuI/eh6qjaxe-Ns4-r5gBmgoAoWRoZ-DWLT3wCLcB/s640/13139037_581702898654295_4894651897130246952_n%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background-color: white; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;">Le rocce affioranti nell'area di Egna sono le Arenarie della Val Gardena del Permiano (Paleozoico), seguite dalla Formazione a Bellerophon e la Formazione di Werfen la cui successione testimonia l’ingressione di un mare poco profondo e la conquista da parte di queste acque di un territorio continentale che nel <a href="http://www.stratigraphy.org/ICSchart/ChronostratChart2016-04.jpg" target="_blank">Triassico (Mesozoico)</a> si estendeva fino all’attuale Adige.</span></span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;"><br /></span></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/--tpVd8Yeh8c/VyNICF8Ar0I/AAAAAAAAAsw/Fe0kF38yCEU6ZNhSOrcvXryT7J0HfVIMQCLcB/s1600/egna%2Bgeologia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="566" src="https://1.bp.blogspot.com/--tpVd8Yeh8c/VyNICF8Ar0I/AAAAAAAAAsw/Fe0kF38yCEU6ZNhSOrcvXryT7J0HfVIMQCLcB/s640/egna%2Bgeologia.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Carta Geologica d'Italia foglio 043 "Mezzolombardo" scala 1:50.000</td></tr>
</tbody></table>
Senza entrare nel dettaglio caleidoscopico del vino, è evidente un rapporto diretto tra le caratteristiche geologiche della zona e le uve di qualità, che fanno proprio di questo areale un "habitat" ideale del vitigno. Dal punto di vista geologico, nell'area dell'altopiano di Mazzon (toponimo Mazzone) la roccia madre, che genera suoli dall'elevato tenore di calcare, è rappresentata da questi terreni.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-5GcxmAPs7N0/VyhB7ie_ekI/AAAAAAAAAr4/0k75ZCuaA7wodUrvf3e8N9i3QArMUZQVwCLcB/s1600/13123200_10209370635888880_7251715869671788604_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://3.bp.blogspot.com/-5GcxmAPs7N0/VyhB7ie_ekI/AAAAAAAAAr4/0k75ZCuaA7wodUrvf3e8N9i3QArMUZQVwCLcB/s640/13123200_10209370635888880_7251715869671788604_o.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-kUuWu_LmC3Y/VyhB7nSnOaI/AAAAAAAAAr0/tIdiHtAmUOA6vsPglpgA1V9Wl2sgCgKJwCLcB/s1600/13147638_10209370610848254_460250137228519037_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="203" src="https://2.bp.blogspot.com/-kUuWu_LmC3Y/VyhB7nSnOaI/AAAAAAAAAr0/tIdiHtAmUOA6vsPglpgA1V9Wl2sgCgKJwCLcB/s640/13147638_10209370610848254_460250137228519037_o.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
Un gradino morfologico, visibile in foto, separa l'areale del pianoro dove sorgono i vigneti dalle cime montuose boscate che lo sovrastano.</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-dJLtCQ3c_tQ/VyjOkkeCJgI/AAAAAAAAAtw/_UWqz-evkTUnKCy_BetDNe91YRyT-WRbQCLcB/s1600/20160502_153653%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="384" src="https://3.bp.blogspot.com/-dJLtCQ3c_tQ/VyjOkkeCJgI/AAAAAAAAAtw/_UWqz-evkTUnKCy_BetDNe91YRyT-WRbQCLcB/s640/20160502_153653%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Nella bellissima trasferta non è mancata una visita alla storica cittadina di Egna, dalla delicata architettura veneziana delle sue case in pietra, i cortili, i portici e gli "<i>erker</i>", le inconfondibili finestre ricavate a sbalzo sulle mura esterne. create per conferire una maggiore luminosità agli ambienti delle tipiche abitazioni altoatesine.</div>
<div style="text-align: justify;">
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</div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
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</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-j2pNQsUfDbI/VyjO7j-3qxI/AAAAAAAAAt4/wloVqPYPbNwpr4A4TlUNnOS80tOGvdhMQCLcB/s1600/20160502_153442%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-j2pNQsUfDbI/VyjO7j-3qxI/AAAAAAAAAt4/wloVqPYPbNwpr4A4TlUNnOS80tOGvdhMQCLcB/s640/20160502_153442%2540GeologiaeCucina.jpg" width="384" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La giornata si è degnamente conclusa con una cena da Johnson&Dipoli, con i piatti della tradizione locale in un ambiente elegante al centro della cittadina di Egna.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ftWlwxoWGtY/VyjQhyjajjI/AAAAAAAAAuQ/Cut7xndpI18yz71EP7L8I0c0PDmsmjvRwCLcB/s1600/20160502_205559%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://1.bp.blogspot.com/-ftWlwxoWGtY/VyjQhyjajjI/AAAAAAAAAuQ/Cut7xndpI18yz71EP7L8I0c0PDmsmjvRwCLcB/s400/20160502_205559%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<i><br /></i>
<i>Approfondimenti.</i><br />
in italiano:<br />
<span style="text-align: center;">- <a href="http://www.isprambiente.gov.it/Media/carg/43_MEZZOLOMBARDO/Foglio.html" target="_blank">Carta Geologica d'Italia foglio 043 "Mezzolombardo" scala 1:50.000</a></span><br />
- <a href="http://www.isprambiente.gov.it/Media/carg/note_illustrative/43_Mezzolombardo_It.pdf" target="_blank"><span style="text-align: center;">Note Illustrative della </span><span style="text-align: center;">Carta Geologica d'Italia foglio 043 "Mezzolombardo" scala 1:50.000</span></a><br />
<br />
in tedesco:<br />
- <a href="http://www.isprambiente.gov.it/Media/carg/43_MEZZOLOMBARDO_TED/Foglio.html" target="_blank"><span style="font-family: inherit;">Geologischen Karte von Italien </span><span style="font-family: inherit;">im Maßstab
1:50.000</span></a>. <a href="http://www.isprambiente.gov.it/Media/carg/43_MEZZOLOMBARDO_TED/Foglio.html" target="_blank"><span style="font-family: inherit;">Blatt 043 "</span><span style="font-family: inherit;">MEZZOLOMBARDO</span></a>"<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
-<a href="http://www.isprambiente.gov.it/Media/carg/note_illustrative/43_Mezzolombardo_Ted.pdf" target="_blank"> ERLÄUTERUNGENzur Geologischen Karte von Italien im Maßstab1:50.000. Blatt 043 "MEZZOLOMBARDO"</a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/14147344958359152185noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-86913097453636905122016-04-27T07:30:00.000+02:002016-05-03T08:02:16.575+02:00Pietre utili in cucina.<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-jte_1ja7NGw/Vx5-GL095cI/AAAAAAAAApw/0jhZ4gvLhC41ZlNwqP808PVRv3Vkei96QCLcB/s1600/IMG_8344%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://2.bp.blogspot.com/-jte_1ja7NGw/Vx5-GL095cI/AAAAAAAAApw/0jhZ4gvLhC41ZlNwqP808PVRv3Vkei96QCLcB/s640/IMG_8344%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il legame tra la Geologia e la Cucina più immediato è quello che emerge tra le caratteristiche di un territorio ed una tradizione enogastronomica presente in una determinata regione, il più delle volte declinata in una preparazione, in un ingrediente oppure in un vitigno tipico.<br />
<a name='more'></a></div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
Un filone che merita la riscoperta e l'attenzione è invece quello costituito dai <b>materiali </b>che vengono utilizzati in cucina e che derivano dall'utilizzo delle risorse e dei giacimenti presenti in alcune aree dei Mondo, proprio per la loro natura geologica e petrografica.</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
Si pensa, spesso, che la coltivazione di giacimenti minerari sia legata all'uso principale nel campo della edilizia o dell'industria, ma esistono aree italiane in cui proprio la presenza di particolarità geologiche ha dato l'avvio alla lavorazione di materiali ed attrezzature legati alle tradizioni agricole ed alla cucina, che il più delle volte hanno avuto un importante riflesso sulla economia di una zona.<br />
E' il caso della <b>pietra coti </b>bergamasca, provenienti dalle cave della <b>Val Seriana</b>, presso <b>Pradalunga</b>.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-PGHoVlfQ8Fs/Vx_NxcwuerI/AAAAAAAAAq0/J67jhQLZxq4ANHo5CXfodUy9O_oxtQfMwCLcB/s1600/cave%2Bpradalonga.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-PGHoVlfQ8Fs/Vx_NxcwuerI/AAAAAAAAAq0/J67jhQLZxq4ANHo5CXfodUy9O_oxtQfMwCLcB/s640/cave%2Bpradalonga.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Bing maps</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Si tratta di arenarie fini bioclastiche e silicoclastiche, ovvero rocce dalla grana assimilabile a quella di una sabbia finissima, composte di elementi silicei di origine biotica.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-kgk-gHQEqTc/Vx-iQiUNajI/AAAAAAAAAqY/HTFqjfowi1kmqfD3wCwMh0LS-HiNWnBiACLcB/s1600/100k1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="312" src="https://4.bp.blogspot.com/-kgk-gHQEqTc/Vx-iQiUNajI/AAAAAAAAAqY/HTFqjfowi1kmqfD3wCwMh0LS-HiNWnBiACLcB/s640/100k1.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Carta Geologica d'Italia alla scala 1:100.000 - <a href="http://193.206.192.231/carta_geologica_italia/tavoletta.php?foglio=33" target="_blank">foglio 33 "Bergamo"</a> - da www.isprambiente.it</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-xnSaD54npP8/Vx-h40WhV0I/AAAAAAAAAqQ/ZmLz0fsgGNc8HtxAuCl8Bej-d8EL4TmsgCLcB/s1600/image1.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="208" src="https://4.bp.blogspot.com/-xnSaD54npP8/Vx-h40WhV0I/AAAAAAAAAqQ/ZmLz0fsgGNc8HtxAuCl8Bej-d8EL4TmsgCLcB/s640/image1.png" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="http://193.206.192.231/carta_geologica_italia/tavoletta.php?foglio=33" target="_blank">Legenda del foglio 33 "Bergamo"</a> - da www.isprambiente.it</td></tr>
</tbody></table>
<br />
La composizione, come ci ricorda anche il sito della Camera di Commercio di Bergamo da cui è tratta la foto sottostante, è infatti legata "<i>al consolidamento di fanghiglie e melme costituite da minuscoli frammenti di scheletri, detti silicospongee, la cui dimensione massima è di circa 200 micron fusi insieme da cemento calcareo e che si concentrano in sottili livelli, al massimo di qualche decina di centimetri, in formazioni di età giurassica</i>".<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-6E76CwjYCbI/Vx9NzMbvgxI/AAAAAAAAAqg/KiHuTOZNsL42CpE1Na91M3DhJQ7VRwjpwCLcB/s1600/banner-pietre-coti.jpg_1709440254.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="140" src="https://4.bp.blogspot.com/-6E76CwjYCbI/Vx9NzMbvgxI/AAAAAAAAAqg/KiHuTOZNsL42CpE1Na91M3DhJQ7VRwjpwCLcB/s640/banner-pietre-coti.jpg_1709440254.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">da http://www.bg.camcom.gov.it/</td></tr>
</tbody></table>
Le spicole di natura silicea, come quelle nella successiva immagine, sono disposte in tutte le direzioni ed esercitano una forte natura abrasiva.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-pZCW0wpHk_o/Vx-inGGw8EI/AAAAAAAAAqg/FCbn4tRDplMbdZcrmpG-9ygaGMC1wRhaACLcB/s1600/image%2B%25282%2529.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="256" src="https://1.bp.blogspot.com/-pZCW0wpHk_o/Vx-inGGw8EI/AAAAAAAAAqg/FCbn4tRDplMbdZcrmpG-9ygaGMC1wRhaACLcB/s400/image%2B%25282%2529.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="background-color: white; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: x-small;">tre spicole di spugna circondano un granello di sabbia.</span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #500050; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: x-small;"><span style="color: black;">tratta da:</span> <a href="http://www.epochtimes.it/articles/2014/02/fotoslide_347.html" style="color: #1155cc;" target="_blank">http://www.epochtimes.it/<wbr></wbr>articles/2014/02/fotoslide_<wbr></wbr>347.html</a></span></span></div>
</td></tr>
</tbody></table>
Rappresentano lo scheletro dei Poriferi (spugne, dal latino "portatori di pori") ed assumono aspetto e forme tra le più svariate e vengono classificate, per lo più, in funzione del numero degli assi o dei loro raggi.</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-zZjOtxHPfNA/Vx9c3uH3YiI/AAAAAAAAAqw/XKKJEgG-_7orNdZXtxBffH2Vvx96eDIVACLcB/s1600/poriferi_02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="271" src="https://4.bp.blogspot.com/-zZjOtxHPfNA/Vx9c3uH3YiI/AAAAAAAAAqw/XKKJEgG-_7orNdZXtxBffH2Vvx96eDIVACLcB/s400/poriferi_02.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">da www.treccani.it</td></tr>
</tbody></table>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
Altra origine della pietra cote, o pietra da coti, è quella di correnti di torbida (flysch) di età cretacica (80-60 milioni di anni, Coti di Palazzago) dette anche "false coti" dal potere abrasivo inferiore, ma dalla maggiore facilità di lavorazione ed estrazione.</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
La pietra è stata utilizzata da millenni in agricoltura, per i lavori annessi alla mietitura e trova oggi ottimo uso nella affilatura delle lame ed il loro mantenimento in perfetta efficienza delle attrezzature.</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
La loro tutela è garantita da un <a href="http://www.bg.camcom.gov.it/export/sites/default/pietreoriginalidellabergamasca/it/approfondimenti/disciplinari/files/disciplinare-tecnico-delle-pietre-coti.pdf" target="_blank">disciplinare </a>che ne qualifica il marchio di origine, la denominazione commerciale, la descrizione petrografica, l'ubicazione delle cave, le caratteristiche tecniche qualificanti e le specifiche di utilizzo.</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-6_dQKj_frzg/Vx5-E2J6JeI/AAAAAAAAApk/FsF0sne5CV8HhHM3o_Fsc9PtpqugUk8HACLcB/s1600/IMG_8325%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="371" src="https://2.bp.blogspot.com/-6_dQKj_frzg/Vx5-E2J6JeI/AAAAAAAAApk/FsF0sne5CV8HhHM3o_Fsc9PtpqugUk8HACLcB/s640/IMG_8325%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
Il loro costo, tutto sommato limitato, e la durabilità nel tempo fanno della <b>pietra da coti </b>uno degli attrezzi insostituibili per la affilatura delle lame dei coltelli, come quelli in foto, che appartengono anch'essi alla tradizione regionale e trovano un ampio spazio nell'utilizzo gastronomico della nostra penisola.</div>
<div class="" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Fml9VuLkHT8/Vx5-ElPIC0I/AAAAAAAAApg/UL1bhVa5yq4qhWwTEEh07maKZe-fuQrZACLcB/s1600/IMG_8326%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://1.bp.blogspot.com/-Fml9VuLkHT8/Vx5-ElPIC0I/AAAAAAAAApg/UL1bhVa5yq4qhWwTEEh07maKZe-fuQrZACLcB/s640/IMG_8326%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;"><br /></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: normal;"><span style="color: white; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="color: white; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="color: black;">
<span style="font-family: inherit;">Affilare bene un coltello è un'arte. Ma anche in casa si può avere un buon risultato.</span></span></span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: normal;"><span style="font-family: inherit;"><span style="color: white; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="color: white; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="color: black;">I coltelli vengono affilati con lo sfregamento contro la superficie
ruvida e dura della pietra affilatrice.
Minore è l'angolo tra la lama e la pietra, più il coltello sarà
affilato, ma sarà anche meno resistente all'usura e ai colpi che potrebbero rovinare il filo. </span></span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="color: white; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="color: white; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="color: black;">Le lame molto taglienti si affilano a 10 gradi, ma il filo dura meno. Le lame normali si
affilano a 15 gradi. I coltelli che hanno bisogno di un bordo duro, come i normali coltelli da cucina di uso comune, si affilano a 20 gradi.</span></span></span><span style="color: white; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="color: white; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="color: black;"> </span></span></span><span style="color: white; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="color: white; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="color: black;"><span style="display: inline ! important; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Angoli maggiori vengono usati per coltelli da lavoro, come la mannarina dei macellai, che deve tagliare materiali duri come le ossa degli animali.</span></span></span></span><span style="color: white; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="color: white; display: inline; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="color: black;"><span style="display: inline ! important; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"></span> Per un taglio estremamente
duraturo di uno scalpello le lame possono essere affilate fino a
25/30 gradi. </span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: normal;"><span style="font-family: inherit;"><span style="display: inline ! important; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span style="display: inline ! important; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Il segreto per avere un'affilatura corretta è mantenere un </span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">angolo </span><span style="display: inline ! important; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span class="Apple-converted-space"></span>costante durante tutta l'operazione a</span>pplicando contemporaneamente un<span class="Apple-converted-space"> </span></span><span style="font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">movimento continuo, circolare o alternato</span><span style="display: inline ! important; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;"><span class="Apple-converted-space"> </span>alla lama sulla pietra facendo attenzione a tenere la lama sempre a contatto con la superficie della pietra.</span><br style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;" /><span style="display: inline ! important; float: none; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">Si contano poi le rotazioni o i movimenti alternati e si ripetete lo stesso numero su entrambi i lati. Il numero di movimenti varia a seconda della durezza dell'acciaio della lama, ne occorrono da minimo 50 a circa 100 per gli acciai più duri.</span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/--e36H4FaxGQ/Vx_oMFP_S1I/AAAAAAAAArE/n056nv-qhPkOKDGAIWp3pW7lN3UMA90MwCLcB/s1600/IMG_8338%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://1.bp.blogspot.com/--e36H4FaxGQ/Vx_oMFP_S1I/AAAAAAAAArE/n056nv-qhPkOKDGAIWp3pW7lN3UMA90MwCLcB/s400/IMG_8338%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Geologia e Cucinahttp://www.blogger.com/profile/14004686818063137595noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-14216844273287431732016-04-20T07:30:00.001+02:002016-04-28T22:41:25.201+02:00Tufo, acqua e farina<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-7XzuyxCM4-M/VxYHmgy5w4I/AAAAAAAAApg/Eh3a7mwBjOs9I3zz4vvg3mIewKSSyv45gCLcB/s1600/DSC_7236.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://3.bp.blogspot.com/-7XzuyxCM4-M/VxYHmgy5w4I/AAAAAAAAApg/Eh3a7mwBjOs9I3zz4vvg3mIewKSSyv45gCLcB/s640/DSC_7236.JPG" width="640" /></a></div>
Da Roma Orvieto si raggiunge in poco più di un'ora, sia in treno che in autostrada.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il ruolo strategico della cittadina, oltre che dalla localizzazione geografica quasi al centro della nostra penisola, è dettato anche dalla sua posizione arroccata, su una alta rupe tufacea che le conferisce un ruolo di sentinella rispetto alle sottostanti valli dei Fiumi Paglia e Chiani, che scorrono alla base del colle, prima di immettersi nel Tevere.<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
La rupe si risale, con un repentino salto di quota, attraverso la "<b>funicolare</b>" che parte dal piazzale prospiciente la stazione ferroviaria e conduce al perimetro del centro storico.<br />
<br />
L'attrazione principale di Orvieto è senz'altro la <b>Cattedrale</b>, capolavoro ineguagliato del gotico italiano, edificata a cavallo del 1300, la cui facciata, esempio perfetto di simmetria marmorea, è ornata da tessere dorate di mosaico, che le conferiscono un riflesso unico al tramonto e completata dal ricamo dello splendido rosone.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-0DM7fe9LSa4/VxYHq3eCzGI/AAAAAAAAApk/N0UOFvaUtZAn-GMdkmdyVz_qSYRbpQ4_wCLcB/s1600/DSC_7239.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://2.bp.blogspot.com/-0DM7fe9LSa4/VxYHq3eCzGI/AAAAAAAAApk/N0UOFvaUtZAn-GMdkmdyVz_qSYRbpQ4_wCLcB/s640/DSC_7239.JPG" width="424" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Orvieto offre numerosi spunti per una visita anche solo di una giornata, con il borgo incastonato tra viuzze e piazze che si snodano quasi in un labirinto, ornate di botteghe, torri e palazzi austeri.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-gu-Wgc8eEwg/VxYHv_mCMzI/AAAAAAAAApo/DvBDkW-3r8MqQEa9cNqdAIUWC5spyia9ACLcB/s1600/DSC_7303.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://3.bp.blogspot.com/-gu-Wgc8eEwg/VxYHv_mCMzI/AAAAAAAAApo/DvBDkW-3r8MqQEa9cNqdAIUWC5spyia9ACLcB/s640/DSC_7303.JPG" width="424" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Una delle attrazioni meno conosciute è senz'altro la visita alla <b>Orvieto sotterranea</b>. La città è interessata da centinaia di cavità al di sotto del piano stradale (1200 censite), una rete che ha segnato il piastrone tufaceo, generata negli anni dalle molteplici funzioni a cui queste cavità hanno assolto: cave per materiale da costruzione, cantine per il deposito, riserve di acqua potabile.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un interessantissimo percorso, curato dalla Associazione della <a href="http://www.orvietounderground.it/" target="_blank">Orvieto Underground</a>, porta a discendere a pochi passi da Duomo, proprio nel cuore della rupe.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-eu-P7_49gM0/VxYHzjlfmsI/AAAAAAAAAps/aAIXQALzfmMpte7mgU_bkN5iMdhdEbUdACLcB/s1600/DSC_7256.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://4.bp.blogspot.com/-eu-P7_49gM0/VxYHzjlfmsI/AAAAAAAAAps/aAIXQALzfmMpte7mgU_bkN5iMdhdEbUdACLcB/s640/DSC_7256.JPG" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La visita è straordinaria e conduce all'interno di un mondo sotterraneo in cui, oltre a quelli che abbiamo ricordato, si scoprono ulteriori usi degli ambienti scavati nel corso dei secoli. Tra i più caratteristici sicuramente la presenza di un mulino per la produzione di olio, che offriva le condizioni ottimali di temperatura per le operazioni di frangitura e deposito </div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-lwpHQllYx_U/VxYH4FI5mkI/AAAAAAAAApw/SS6dXkgl63giGMgnhEMZ518jwWzTaSQ6ACLcB/s1600/DSC_7257.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://2.bp.blogspot.com/-lwpHQllYx_U/VxYH4FI5mkI/AAAAAAAAApw/SS6dXkgl63giGMgnhEMZ518jwWzTaSQ6ACLcB/s640/DSC_7257.JPG" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Oppure l'utilizzo come "colombarie" che non rappresentavano, come la maggioranza dei convenuti alla visita immaginavano, i mezzi antesignani della odierna comunicazione postale, ma delle vere e proprie riserve di cibo, strategiche nel caso di assedio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-oQQkEqs34CM/VxYH72ZDHJI/AAAAAAAAAp0/QlFL45xre98lKYUeWXP7Hz74_Ig2R3oqgCLcB/s1600/DSC_7283.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://2.bp.blogspot.com/-oQQkEqs34CM/VxYH72ZDHJI/AAAAAAAAAp0/QlFL45xre98lKYUeWXP7Hz74_Ig2R3oqgCLcB/s640/DSC_7283.JPG" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Geologicamente la rupe di Orvieto nasce dall'erosione di una serie di litologie depositate in modalità pressoché orizzontale: si parte da una serie marina di base argillosa del Pliocene, cui sono sovrapposti terreni depositati in ambiente via via continentale (la cosiddetta Serie dell'Albornoz), alla cui sommità poggia il piastrone tufaceo, la Rupe, una ignimbrite tefritico fonolitica, nota come <b>Tufo Litoide a Scorie nere</b>, al tetto tenace ed alla base pozzolanico, proveniente dall'apparato vulcanico Vulsino.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-xi9iSjWQQTU/VxVJs7qnoII/AAAAAAAAAoc/5mk1r52nI0k4UbWtTFTXhdaNtyVrtz0XACLcB/s1600/990d9562-7f2e-4a99-bc82-8ed59ac6dd0d_l.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="473" src="https://4.bp.blogspot.com/-xi9iSjWQQTU/VxVJs7qnoII/AAAAAAAAAoc/5mk1r52nI0k4UbWtTFTXhdaNtyVrtz0XACLcB/s640/990d9562-7f2e-4a99-bc82-8ed59ac6dd0d_l.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">da www.geocoaching.com</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
La Rupe è visitabile attraverso un <b>percorso ad anello</b> che si snoda lungo tutto il perimetro della città, anch'esso molto suggestivo, per il duplice effetto paesaggistico che determina la visuale privilegiata sul territorio circostante ed il contatto ravvicinato con le vulcaniti: Le pareti quasi verticali sono interessate da un elevato grado di fratturazione e vengono sono preservate da fitti interventi di consolidamento, lungo tutto l'affioramento roccioso.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/--6ngNXwQs38/VxYH_A_UvkI/AAAAAAAAAp4/7JHfqLIx0Gwp0TFHOP0kn6O5y4F6YRzmACLcB/s1600/DSC_7320.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://3.bp.blogspot.com/--6ngNXwQs38/VxYH_A_UvkI/AAAAAAAAAp4/7JHfqLIx0Gwp0TFHOP0kn6O5y4F6YRzmACLcB/s640/DSC_7320.JPG" width="424" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Orvieto, nel pieno rispetto della tradizione regionale, offre numerosi spunti per una sosta enogastronomica. Nella nostra recente visita ci ha incuriosito una <b>oleoteca con cucina</b> che ripercorre, nei piatti, un utilizzo consapevole della materia prima e, in particolare, dell'olio che l'azienda produce. Particolarmente suggestivo il "tavolo sociale", ricavato da una grande pietra utilizzata come macina da frantoio, che ricorda nelle forme e nella litologia quella incontrata nella visita sotterranea.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-WGJEzQqM15A/VxZ_XyqR_sI/AAAAAAAAAo8/D-H7OgcHN8Mc3mXyN9IxIyWcuA5JSRQiQCLcB/s1600/IMG_7883%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://4.bp.blogspot.com/-WGJEzQqM15A/VxZ_XyqR_sI/AAAAAAAAAo8/D-H7OgcHN8Mc3mXyN9IxIyWcuA5JSRQiQCLcB/s400/IMG_7883%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Gli umbrichelli accompagnano la tradizionale lavorazione, che prevede l'utilizzo della sola acqua e farina, all'abbinamento semplice con la salsa "all'arrabbiata". Sono molteplici gli appellativi regionali con i quali si denomina questo tipo di pasta, spesso legata all'utilizzo di attrezzi semplici che ne caratterizzano le forme: cavatelli, malloreddus, pici, corzetti, fusilli, trofie, strozzapreti e decine di altri. Frutto della "biodiversità" che solo la nostra penisola, sia dal punto di vista gastronomico che geologico, può vantare.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-7DCQsELP6_4/VxZ_hG-T0GI/AAAAAAAAApA/BmVSWnyp-wcZt-k7QRVKsdI7ncbemqtBQCLcB/s1600/IMG_7892%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://3.bp.blogspot.com/-7DCQsELP6_4/VxZ_hG-T0GI/AAAAAAAAApA/BmVSWnyp-wcZt-k7QRVKsdI7ncbemqtBQCLcB/s640/IMG_7892%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
</div>
Geologia e Cucinahttp://www.blogger.com/profile/14004686818063137595noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-59258953108312633002016-04-13T07:30:00.000+02:002016-04-20T07:33:45.300+02:00Il DiVino Rosso Veronese.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-DQedruewM2s/Vwq8vDYe_3I/AAAAAAAAAnw/VGglaxCyitc3A9faTPw60bcIqOPrkVoYw/s1600/visual-2016-home.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-DQedruewM2s/Vwq8vDYe_3I/AAAAAAAAAnw/VGglaxCyitc3A9faTPw60bcIqOPrkVoYw/s400/visual-2016-home.png" width="382" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Croce e delizia di ogni appassionato, il <b>Vinitaly </b>spegne quest'anno le 50 candeline.</div>
<div style="text-align: justify;">
Esistono delle vere e proprie "guide alla sopravvivenza" alla manifestazione che continua, come per ogni nuova edizione, a battere tutti i record. I numeri sono impressionanti: dal 10 al 13 aprile sono presenti 4.100 espositori, dislocati su oltre 100.000 metri quadrati di superficie. Già questo basta a chiarire le dimensioni dell'evento.<br />
<a name='more'></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Chi non arriva con le idee chiare, con un percorso prestabilito, con un orario di uscita da rispettare, rischia rigorosamente il <i>default</i>.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-hFRp0wtPMI4/VwwifNJTt5I/AAAAAAAAAno/BYh8SSCL6jkxDowS2HZFs5tP1lkuyzvkA/s1600/004%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://2.bp.blogspot.com/-hFRp0wtPMI4/VwwifNJTt5I/AAAAAAAAAno/BYh8SSCL6jkxDowS2HZFs5tP1lkuyzvkA/s400/004%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E chi non ha mai partecipato alla kermesse veronese, almeno alle ultime edizioni, non può immaginare neppure lontanamente cosa ti aspetti oltre i tornelli di ingresso della Fiera.<br />
Interi padiglioni dedicati alle singole regioni italiane, stand di associazioni, agenzie, grandi enologi, enoteche regionali, enti, ministeri, denominazioni, consorzi, vignaioli tradizionali, indipendenti, biodinamici, degustazioni guidate, private, collettive, ospiti esteri: insomma di tutto di più.<br />
Se pensate di andare oltre, gli innumerevoli appuntamenti in città e le manifestazioni parallele dedicate all'olio o alle macchine agricole.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-b3u2AUdcuVk/Vwwjnih2ffI/AAAAAAAAAnw/lueFgu-vHG0kTFHchfNc-skVUBgDpdPjw/s1600/001%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="245" src="https://1.bp.blogspot.com/-b3u2AUdcuVk/Vwwjnih2ffI/AAAAAAAAAnw/lueFgu-vHG0kTFHchfNc-skVUBgDpdPjw/s400/001%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A Vinitaly partendo da Roma con il <b>primo treno</b> delle 06.30, dopo poco più di tre ore, sei già all'ingresso, operativo.<br />
Se intendi seguire la sequenza di una carta dei vini tradizionale e "aggredisci" subito la Franciacorta (regione Lombardia, strategicamente oltre l'accesso), di sicuro prima dell'ora di pranzo giri con un paio di grappe nel calice. Il consiglio di sempre, basato sull'esperienza, è quello di partire da due semplici assiomi:</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li>rimanere concentrati su un percorso, in genere tipologia/regione (e non sgarrare)</li>
<li>non potrai mai assaggiare tutto. Non farti cogliere, per questo motivo, dalla crisi depressiva post uscita del "non-sono-riuscito-a-provare-quel-vino-di-cui-si-fanno-solo-2000-bottiglie...".</li>
</ul>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-E3EOSVT5HpE/VwwjuyrTyBI/AAAAAAAAAn0/5l--HfvaqoUDYItaGHZW8OkSK6nXmxObA/s1600/006%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://1.bp.blogspot.com/-E3EOSVT5HpE/VwwjuyrTyBI/AAAAAAAAAn0/5l--HfvaqoUDYItaGHZW8OkSK6nXmxObA/s400/006%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="text-align: justify;"></span>
<span style="text-align: justify;">Sopra ogni regola, infine, devi sperare vivamente che, proprio quando hai deciso di tornartene a casa, non incontrerai proprio quell'amico, collega o produttore che non sei riuscito a salutare fino ad allora, durante la tua giornata in Fiera. </span><br />
<span style="text-align: justify;">Se questo accade, sei sicuro: seppure ligio alle regole, a quel punto...hai sballato. </span><br />
<div style="text-align: justify;">
Di un'altra cosa devi essere altrettanto sicuro: se non sei ospite proprio di amico, collega o produttore ovvero se non intendi chiudere ordini di ingenti partite enoiche, a Vinitaly non mangi. O ti accontenti degli affollatissimi e costosissimi punti cibo, o una tra le cose più difficile potrà essere nutrirti. A quel punto parti premunito e ti doti di un <b>panino con la porchetta</b>, acquistato da uno dei chioschi che accompagnano il percorso tra parcheggio ed ingresso. Il panino lo riponi in borsa oppure lo consumi durante la fila per l'ingresso che dura, mediamente, tre quarti d'ora.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-pmDlsu-TEEE/Vwwj3khAfXI/AAAAAAAAAn4/8RBZRjNM0qQl73mNCgby7nEOS9lPOyrdg/s1600/002%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://3.bp.blogspot.com/-pmDlsu-TEEE/Vwwj3khAfXI/AAAAAAAAAn4/8RBZRjNM0qQl73mNCgby7nEOS9lPOyrdg/s400/002%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Avvertenza per il pubblico del centro Italia: la porchetta è tagliata con la macchina affettatrice e perciò sottilissima. Niente farciture al coltello e croccanti "cotiche" saporite.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Stante queste premesse, come ogni anno, la stessa fatidica domanda: <b>si parte o non si parte</b>?</div>
<div style="text-align: justify;">
Se proprio ne puoi fare a meno, Vinitaly è come il Festival di Sanremo: va preso a piccole dosi, magari una volta ogni 3 o 4 anni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Se però hai deciso di andare, perché è la prima volta o perché di anni ne sono passati 5 dalla tua ultima presenza, allora in bocca al lupo.</div>
<div style="text-align: justify;">
E ricordati che sei a <b>Verona, Patrimonio dell'Unesco.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-u53YF1ST95Q/VwwlBwVqpAI/AAAAAAAAAok/IW7SJSlab8Y1MwVYnnvME5vkk8twsBwDQ/s1600/07042008310%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="318" src="https://3.bp.blogspot.com/-u53YF1ST95Q/VwwlBwVqpAI/AAAAAAAAAok/IW7SJSlab8Y1MwVYnnvME5vkk8twsBwDQ/s400/07042008310%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Camminare tra le sue nobili strade offre un'emozione unica: l'atmosfera, la storia, l'architettura, si specchiano su uno dei più antichi materiali da costruzione utilizzati in città, fin dall'epoca romana: il <b>Marmo rosso veronese</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://geologiaecucina.blogspot.it/2016/02/piantare-una-vite-sul-granito-si-puo.html" target="_blank">Come raccontato in altri post</a>, il marmo è una accezione commerciale di una litologia sedimentaria tenace e lavorabile, adatta per la costruzione e l'edilizia. Dal punto di vista petrografico il marmo è invece una roccia che deriva da metamorfismo del carbonato di calcio, per intenderci quello delle Alpi Apuane.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il Rosso Veronese (togliamo "marmo", cosi semplifichiamo) è <b><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Rosso_ammonitico" target="_blank">Rosso Ammonitico</a></b>, un calcare nodulare estratto dalle cave della Lessinia.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-o2hn9V82-lg/VwwkLPK-a0I/AAAAAAAAAoA/4besFXhQoEEw6xAkioiVZLXizHAcryZ9Q/s1600/da%2Bsito%2Bwww.venditamarmo.com.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://4.bp.blogspot.com/-o2hn9V82-lg/VwwkLPK-a0I/AAAAAAAAAoA/4besFXhQoEEw6xAkioiVZLXizHAcryZ9Q/s400/da%2Bsito%2Bwww.venditamarmo.com.JPG" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">da sito www.venditamarmo.com</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Adorna l'Arena,<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-mNUvWZmu2vQ/VwwkAaCrhJI/AAAAAAAAAoY/kvtPKci8RncUqUJ0P2wKh4H4hMuzuQhdg/s1600/07042008301%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="335" src="https://4.bp.blogspot.com/-mNUvWZmu2vQ/VwwkAaCrhJI/AAAAAAAAAoY/kvtPKci8RncUqUJ0P2wKh4H4hMuzuQhdg/s400/07042008301%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Arena</td></tr>
</tbody></table>
le porte romane (Porta Borsari e Porta dei Leoni), i pavimenti di molti edifici e strade, oltre che sculture e chiese della città: è ricco di bellissime <a href="http://www.paleomuseo.com/index.php?pag=ammoniti" target="_blank">Ammoniti </a>che appaiono durante una semplice passeggiata.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-INgMSpHQzSg/VwwkUEoQyJI/AAAAAAAAAoI/2iriL5ood7cYVGa4l8pmsyNQI1IV_1ImQ/s1600/07042008311%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="345" src="https://1.bp.blogspot.com/-INgMSpHQzSg/VwwkUEoQyJI/AAAAAAAAAoI/2iriL5ood7cYVGa4l8pmsyNQI1IV_1ImQ/s400/07042008311%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
Ma non solo <a href="http://www.paleomuseo.com/index.php?pag=ammoniti" target="_blank">ammoniti</a>.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-3u5_Lp7CNk4/Vwwkaalh0uI/AAAAAAAAAoQ/8k4KW5nyrI4jQbYJgiVxb5EMBOcfYisfg/s1600/07042008300%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://4.bp.blogspot.com/-3u5_Lp7CNk4/Vwwkaalh0uI/AAAAAAAAAoQ/8k4KW5nyrI4jQbYJgiVxb5EMBOcfYisfg/s400/07042008300%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
Anche all'occhio non esperto si mostrano dietro ogni angolo sezioni di Echinidi, di Belemniti, come appena entrati a sinistra sul pavimento del Duomo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Nummuliti che arricchiscono il cosiddetto <b>Tufo di Avesa</b> (che tufo non è, altra semplificazione commerciale), trattandosi di Calcari Nummulitici dell' Eocene medio e inferiore, che costituiscono gran parte delle dorsali
del territorio collinare veronese. La porzione inferiore
della formazione è denominata “Pietra Gallina”, mentre
quella superiore “Pietra d’Avesa” e adorna il pavimento del Mercato Vecchio o la facciata dell'Hotel Due Torri.</div>
<div style="text-align: justify;">
La città è un <b>Museo geologico a cielo aperto</b>.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-I6O268vWc4s/Vwwki6NMNpI/AAAAAAAAAoU/Dt396zGASM4gQ9Rzj_GROT456_bdKHwFg/s1600/07042008306%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://3.bp.blogspot.com/-I6O268vWc4s/Vwwki6NMNpI/AAAAAAAAAoU/Dt396zGASM4gQ9Rzj_GROT456_bdKHwFg/s400/07042008306%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">il balcone di Giulietta e Romeo</td></tr>
</tbody></table>
Lo studio di questi materiali, che non sfigurerebbero in un qualsiasi Museo di Storia Naturale, ci permette anche di ricostruire la loro esatta provenienza dalle cave della regione, molte delle quali attive già in epoca romana.</div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma, un'occasione "geologica" in più per visitare la splendida Verona ed abbinare, in questo periodo, l'evento legato al mondo del vino indubbiamente più prestigioso che si svolge nella nostra penisola.</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: auto; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-zjCdPVdVWzs/VwwktZGV8qI/AAAAAAAAAoc/eh1ri4u7fJIugs-Ot10WLDZ3_-ynsniJg/s1600/07042008312%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="378" src="https://3.bp.blogspot.com/-zjCdPVdVWzs/VwwktZGV8qI/AAAAAAAAAoc/eh1ri4u7fJIugs-Ot10WLDZ3_-ynsniJg/s400/07042008312%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">uno spritz all'Arena</td></tr>
</tbody></table>
<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: medium; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: auto; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 1; word-spacing: 0px;">
<div style="margin: 0px;">
</div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Per dovere di cronaca, quest'anno siamo in pausa, le foto del Vinitaly sono della passata edizione.</div>
Geologia e Cucinahttp://www.blogger.com/profile/14004686818063137595noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8911236615829101316.post-7757197346514196882016-04-06T07:30:00.000+02:002016-04-12T22:53:37.804+02:00Una spiaggia, una panchina e tanta pioggia<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-bhvEgMociQs/VwP4xkO2amI/AAAAAAAAAl4/74WjkOPdS1MlRItythuZW0ClLEZBDYRuQ/s1600/inizio_C%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-bhvEgMociQs/VwP4xkO2amI/AAAAAAAAAl4/74WjkOPdS1MlRItythuZW0ClLEZBDYRuQ/s640/inizio_C%2540GeologiaeCucina.jpg" width="424" /></a></div>
<br />
L'avventura
di questo blog, tra le numerose cose positive, ci ha restituito la
voglia di mettere di nuovo scarponi ai piedi e zaino in spalla, senza
accampare scuse anche in caso di tempo incerto: si decide e si parte. In questa scelta ci si riproietta, inevitabilmente, al periodo universitario, quando di <b>pioggia </b>se ne prendeva comunque molta.</div>
<div style="text-align: justify;">
La
curiosità maggiore è quella di tornare, non senza nostalgia, a visitare
quegli stessi luoghi nei quali, qualche decennio fa, ci siamo cimentati
studenti, magari al seguito di professori verso i quali l'inclemenza
del tempo sembrava fosse una costante assoluta, un accanimento
proverbiale.<br />
<a name='more'></a><br />
Dalla
nostra lista virtuale di sezioni stratigrafiche, affioramenti, ricordi e
fossili, abbiamo estratto una strana combinazione, a dire il vero un
po' esoterica: la <b>panchina tirreniana, </b>un deposito costiero che si forma nelle zone marine di risacca, ricchissima di resti fossili di molluschi.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-ciTmeQPiTF8/VwQFdUKAUpI/AAAAAAAAAnQ/-tdFXTcT6k8tAt95WtUo8RGJO-QYoc9fw/s1600/inizio_B%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://2.bp.blogspot.com/-ciTmeQPiTF8/VwQFdUKAUpI/AAAAAAAAAnQ/-tdFXTcT6k8tAt95WtUo8RGJO-QYoc9fw/s400/inizio_B%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Questa formazione è fortemente cementata per la precipitazione del carbonato di calcio e molto povera di terreni "fini" argillosi, che sono stati asportati proprio dal moto delle onde. E' presente in buona parte delle coste italiane e quella "tirreniana" fa riferimento proprio ad un periodo geologico così denominato e riferito al periodo caldo interglaciale Riss-Wurm, quello precedente l'ultima grande espansione glaciale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per comprendere l'ambiente di formazione, prendiamo a prestito una immagine esemplificativa del <a href="http://www.unipd.it/musei/geologia/index.html" target="_blank">Museo di Geologia e Paleontologia dell'Università di Padova</a>.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-fcguzGhs7N0/VwJC7CmZRJI/AAAAAAAAAmw/-lk_E5MOASwwkC7DvuHML51qPk-Sv-OvA/s1600/panchina.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="177" src="https://4.bp.blogspot.com/-fcguzGhs7N0/VwJC7CmZRJI/AAAAAAAAAmw/-lk_E5MOASwwkC7DvuHML51qPk-Sv-OvA/s400/panchina.gif" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;">
</div>
In un periodo in cui si fa un gran parlare di cambiamenti climatici, non dobbiamo dimenticare che, giusto negli ultimi due milioni di anni, si sono verificati fasi che hanno portato ad intense modifiche del clima sulla Terra: fasi fredde, conosciute come glaciazioni, alle quali si sono però intervallati periodi molto caldi, interglaciali, nei quali il Mediterraneo ospitava una fauna ricchissima, tipica dei climi caldi, che oggi si rinviene sulle coste africane del Senegal. In realtà faceva molto più caldo di adesso ! Qui sotto la <i>Patella ferruginea, </i>un "ospite caldo" di origine senegalese presente sulle nostre coste durante le fasi interglaciali del Pleistocene.<br />
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-o90zJ4FwUXo/VwGWJ0xgM2I/AAAAAAAAAlA/sgXconRS8EMxhIQE2xLAO5IEjK07yFWrg/s1600/20160402_192752%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-o90zJ4FwUXo/VwGWJ0xgM2I/AAAAAAAAAlA/sgXconRS8EMxhIQE2xLAO5IEjK07yFWrg/s400/20160402_192752%2540GeologiaeCucina.jpg" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Uno dei principali effetti dell'espansione dei ghiacci e del loro successivo scioglimento furono le oscillazioni del livello del mare che raggiunse quote anche notevoli, oggi ricostruibili solo con attenti studi delle forme terrestri (gradini e terrazzamenti in particolare) e delle specie che ne abitavano gli ambienti, sia marini che continentali.<br />
Una visione completa dell'area è quella che si legge nella cartografia ufficiale del Servizio Geologico d'Italia. I terreni contraddistinti dal numero 11 appartengono alla formazione del <i>Conglomerato di Palo, con grossi ciottoli cementati, spesso forati da litodomi in eteropia o associati a calcareniti tipo panchina a Strombus bubonius del Pleistocene superiore</i>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-WdLNhH60tfQ/VwOzRU2uKFI/AAAAAAAAAnQ/f27FMXoX6AYobHKMpiPgY930Tw79qgq_g/s1600/Immagine1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="502" src="https://4.bp.blogspot.com/-WdLNhH60tfQ/VwOzRU2uKFI/AAAAAAAAAnQ/f27FMXoX6AYobHKMpiPgY930Tw79qgq_g/s640/Immagine1.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
La nostra visita si è svolta, come da copione, in una giornata piovosa, partendo dalla <b>spiaggia</b> della cittadina di Ladispoli. In questo tratto la costa è in forte erosione e si procede verso Sud, con qualche difficoltà, su un piccolo sentiero tracciato nel primo terrazzo morfologico della duna a pochi metri rispetto al livello del mare, in direzione del <b>Castello Odescalchi</b>, ai margini dell'area protetta Bosco di Palo Laziale, visibile all'interno della recinzione .<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-r7CitSlxXBs/VwP2wkDOOtI/AAAAAAAAAlY/G788njp3JbkD0fNH384_XCM-H0ZXHtyqQ/s1600/02sfondo%2Bcastello%2540GeologiaeCucina.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://4.bp.blogspot.com/-r7CitSlxXBs/VwP2wkDOOtI/AAAAAAAAAlY/G788njp3JbkD0fNH384_XCM-H0ZXHtyqQ/s640/02sfondo%2Bcastello%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a> </div>
</div>
<br />
<br />
Si tratta di una porzione molto caratteristica del litorale laziale e particolarmente ricca sotto l'aspetto naturalistico la presenza dell'area protetta, che ha limitato la forte spinta urbanistica, creando una condizione di particolare pregio ambientale.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-U6t1YURZHr4/VwQFShfIk7I/AAAAAAAAAnM/XyCw2gsKYl4UH7daIVSxagiHVJBZlcEUQ/s1600/inizio_D%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="417" src="https://1.bp.blogspot.com/-U6t1YURZHr4/VwQFShfIk7I/AAAAAAAAAnM/XyCw2gsKYl4UH7daIVSxagiHVJBZlcEUQ/s640/inizio_D%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Il <b>Bosco di Palo Laziale</b> (SIC IT6030022) è inserito per tale motivo nella Rete Natura 2000, un network europeo costituito da aree tutelate per la grande rilevanza degli ambienti e degli ecosistemi che le caratterizzano. Notizie ed iniziative si possono trovare alle pagine della <a href="http://www.alsium.it/Associazione_Alsium_Oasi_di_Palo/HomePage.html" target="_blank">Associazione Alsium</a>, che cura anche la gestione dell'Oasi.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-r7CitSlxXBs/VwP2wkDOOtI/AAAAAAAAAlY/G788njp3JbkD0fNH384_XCM-H0ZXHtyqQ/s1600/02sfondo%2Bcastello%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a><a href="https://1.bp.blogspot.com/-JFMG4-RV3pU/VwP2pGLD3yI/AAAAAAAAAlU/A5L62tPHyVkMCNgMWUUv5SEU-hQUFLfAg/s1600/01%2Bsentiero%2540GeologiaeCucina.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://1.bp.blogspot.com/-JFMG4-RV3pU/VwP2pGLD3yI/AAAAAAAAAlU/A5L62tPHyVkMCNgMWUUv5SEU-hQUFLfAg/s640/01%2Bsentiero%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Una bellissima escursione, da effettuarsi al di fuori della stagione estiva che giunge, a circa metà del percorso verso il Castello, presso un tratto di costa fortemente erosa, in cui la particolare morfologia e le correnti permettono il deposito di un accumulo multicolore di resti di bivalvi e gasteropodi recenti (accompagnati purtroppo da rifiuti), che interrompono la continuità monotona dello scuro arenile di sabbia vulcanica.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-DXqkdQujhXw/VwP23ayt_iI/AAAAAAAAAlc/LM8--dys58kPtEPVP4MlynV832mDYuVHw/s1600/03spiaggia%2Bconchiglie%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://3.bp.blogspot.com/-DXqkdQujhXw/VwP23ayt_iI/AAAAAAAAAlc/LM8--dys58kPtEPVP4MlynV832mDYuVHw/s640/03spiaggia%2Bconchiglie%2540GeologiaeCucina.jpg" width="424" /></a></div>
<br />
<div>
<br /></div>
Immaginiamo cosa potrebbe accadere se la litogenesi "fossilizzasse" improvvisamente questo ambiente, creando una roccia tenace e ricca di resti di molluschi.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'erosione mostra una bella sezione di materiale vulcanico alterato e argillificato, testimone di un ambiente continentale e paludoso, con livello bruni più ricchi di torba.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-DjHNFY0_he0/VwP39SXICHI/AAAAAAAAAlk/pd_aUWgdexsyfHr4mxgMHNTgzLSFZNMOg/s1600/04sezione%2Btufiti%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="255" src="https://3.bp.blogspot.com/-DjHNFY0_he0/VwP39SXICHI/AAAAAAAAAlk/pd_aUWgdexsyfHr4mxgMHNTgzLSFZNMOg/s400/04sezione%2Btufiti%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
Ovunque sono sparsi segni e testimonianze dei paleoambienti che si sono succeduti: resti di echinide,<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-NiWxVFiuqNE/VwP_sZ30pXI/AAAAAAAAAmg/dwK47WgZAjAmtCH_9j_knD8Q_Sgy-SGPA/s1600/20160328_120726%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://3.bp.blogspot.com/-NiWxVFiuqNE/VwP_sZ30pXI/AAAAAAAAAmg/dwK47WgZAjAmtCH_9j_knD8Q_Sgy-SGPA/s640/20160328_120726%2540GeologiaeCucina.jpg" width="480" /></a></div>
<br />
<br />
lamellibranchi litofagi capaci di perforare chimicamente le rocce all'interno delle quali trascorrono l'intera vita e che sono importantissimi per ricostruire le antiche linee di riva, come oggi fanno i cosiddetti "datteri di mare"<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-R1h6Oro6lFY/VwP4SXULTDI/AAAAAAAAAlw/SsBkCMEVFfwYQRJsn-92Q91wJ7p0G_35Q/s1600/06litodomi%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="424" src="https://1.bp.blogspot.com/-R1h6Oro6lFY/VwP4SXULTDI/AAAAAAAAAlw/SsBkCMEVFfwYQRJsn-92Q91wJ7p0G_35Q/s640/06litodomi%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
e coralli.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-ROV-2uaDyC8/VwQAYKWxgfI/AAAAAAAAAms/AOk9Yq5gGQYxJsM9U0mflJkxsh_vickrA/s1600/20160328_120748%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://3.bp.blogspot.com/-ROV-2uaDyC8/VwQAYKWxgfI/AAAAAAAAAms/AOk9Yq5gGQYxJsM9U0mflJkxsh_vickrA/s640/20160328_120748%2540GeologiaeCucina.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
Molti dei molluschi lamellibranchi e dei gasteropodi che conosciamo sotto forme fossili finiscono nei nostri piatti sostanzialmente "immutati" rispetto ai loro antenati. Le <b>cozze</b>, ad esempio, pur essendo specie dal velocissimo adattamento (alcuni studi hanno dimostrato come siano state capaci in pochi anni di ispessire il loro guscio per reagire ad una improvvisa invasione di predatori), mantengono la loro fisiologia e la loro anatomia costante da milioni di anni e occupano la stessa "nicchia ecologica".<br />
E finiscono per farci compagnia nelle nostre preparazioni e nei nostri abbinamenti, spesso di rapida realizzazione e di rara efficacia.<br />
Un suggerimento per cambiare associazione per similitudine è realizzare un piatto di cozze allo zenzero che con il suo profumo piccante che ricorda il nostro limone contrasta alla perfezione con il dolce del mollusco.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-4hReHyew9eM/VwP8Kld2VcI/AAAAAAAAAmI/BPDIOPV-bIkt8vopglxIAHoem1RcdU6ZQ/s1600/DSCN2629%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://3.bp.blogspot.com/-4hReHyew9eM/VwP8Kld2VcI/AAAAAAAAAmI/BPDIOPV-bIkt8vopglxIAHoem1RcdU6ZQ/s400/DSCN2629%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
L'accumulo di spiaggia attuale<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-LkKnUwX6BzI/VwQE-jkkrjI/AAAAAAAAAnI/B97KznsZpwAyctQHOAsgTSPIrKV4YBh3g/s1600/inizio_E%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://3.bp.blogspot.com/-LkKnUwX6BzI/VwQE-jkkrjI/AAAAAAAAAnI/B97KznsZpwAyctQHOAsgTSPIrKV4YBh3g/s400/inizio_E%2540GeologiaeCucina.jpg" width="400" /></a></div>
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invece ci ha ricordato un fumante sauté di frutti di mare con tanti Murex, un gasteropode usato in antichità prima dai fenici e poi dai romani per estrarre il colore porpora e oggi chiamato "boccone" o "sconciglio" secondo le zone.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-GkbSjVCE5Bw/VwGWCJlNIJI/AAAAAAAAAk0/3MZ4BbIhimQ9n0YOIL05SxUppOnFUXvXg/s1600/10528142_10204267843642263_475263224_n%2540GeologiaeCucina.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://2.bp.blogspot.com/-GkbSjVCE5Bw/VwGWCJlNIJI/AAAAAAAAAk0/3MZ4BbIhimQ9n0YOIL05SxUppOnFUXvXg/s640/10528142_10204267843642263_475263224_n%2540GeologiaeCucina.jpg" width="480" /></a></div>
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Per finire non possono mancare degli ottimi spaghetti con le vongole magari accompagnati con un po' di bottarga di muggine, un pesce diffusissimo nelle nostre coste.<br />
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-ez2hYcsbLsw/VwGWA1fIRSI/AAAAAAAAAkc/IBo-Fn_1AggOxFK1wzeh9u-g05e8KWClA/s1600/10516983_10204253568125384_144788227_n%2540GeologiaeCucina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://2.bp.blogspot.com/-ez2hYcsbLsw/VwGWA1fIRSI/AAAAAAAAAkc/IBo-Fn_1AggOxFK1wzeh9u-g05e8KWClA/s640/10516983_10204253568125384_144788227_n%2540GeologiaeCucina.jpg" width="480" /></a></div>
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Geologia e Cucinahttp://www.blogger.com/profile/14004686818063137595noreply@blogger.com2