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Torna per il quarto anno la Settimana del Pianeta Terra, il Festival nazionale della Scienza che quest’anno coinvolgerà con 313 “Geoeventi” oltre 230 diverse località, enti di ricerca, associazioni, università, evento di cui avevamo già raccontato nei mesi scorsi su Geologia e Cucina.
Obiettivo degli organizzatori: avvicinare adulti e ragazzi alle Geoscienze e promuovere le risorse naturali più spettacolari e poco conosciute del Paese.
Sette
giorni di manifestazioni in tutta Italia e decine di migliaia di
persone coinvolte: torna per il quarto anno la “Settimana del
Pianeta Terra”, il Festival della Scienza che dal 16 al 23
ottobre 2016 trasformerà le città
italiane in laboratori a cielo aperto.
Obiettivo
del Festival è avvicinare adulti e ragazzi alle Geoscienze,
trasmettendo l'entusiasmo per la ricerca e la scoperta scientifica.
Per farlo, oltre 230 località italiane per una intera settimana
verranno animate dai “Geoeventi” organizzati da università e
scuole, enti di ricerca, enti locali, associazioni culturali e
scientifiche, parchi e musei, mondo professionale. Dalle escursioni
alle visite guidate, dai laboratori didattici e sperimentali alle
attività musicali, passando per conferenze, workshop e spettacoli:
la “Settimana del Pianeta Terra” offrirà eventi adatti a tutti,
valorizzando il patrimonio geologico italiano e mettendo a
disposizione l’offerta naturalistica del Paese, fatta di montagne e
ghiacciai, grandi laghi, fiumi, colline, coste e paesaggi marini,
isole, vulcani. Il festival intende infatti promuovere un turismo
culturale, sensibile ai valori ambientali, diffuso su tutto il
territorio italiano.
Con i Geoeventi saranno messe in risalto le
risorse naturali più spettacolari e poco conosciute che spesso,
senza saperlo, si nascondono proprio a due passi da casa.
Con
i Geoeventi sarà possibile vestire i
panni del “Geologo per un giorno” con escursioni per
conoscere dal vivo come il geologo raccoglie i dati da Gaia e ne trae
una miniera di informazioni per la ricostruzione degli ambienti del
passato. Saranno raccontate le mille sfaccettature del territorio
italiano: dal Nord al Sud si racconteranno i vulcani, anche
attraverso la poesia e la pittura, i laghi e le lagune, le frane e le
loro cause. Un occhio di riguardo sarà rivolto
alla Basilicata e a Matera con una giornata che presenterà al
grande pubblico le peculiarità geologiche
della regione, attraverso un viaggio che dal capoluogo lucano
condurrà fino alla Capitale Europea della
Cultura per il 2019.
Territorio
e arte: alla scoperta dei paesaggi della Gioconda
In
quanti sanno che il panorama alle spalle della Gioconda esiste ed è
ancora oggi riconoscibile? Si trova tra Toscana, Marche, Umbria e
Romagna e a svelarlo sarà proprio uno dei Geoeventi della Settimana
della Terra, in grado di unire la scoperta del territorio e
dell’ambiente a quella dell’arte. Anche la letteratura sarà
protagonista con un emozionante viaggio tra le solfare della Sicilia
e la storia di Ciaula scopre la luna, capolavoro di Luigi Pirandello.
Nei
laboratori in cui si studiano i terremoti
I
terremoti sono purtroppo spesso di attualità nel nostro Paese, per
questo è molto importante studiare con attenzione i movimenti e gli
eventi sismici che si registrano nel sottosuolo italiano per capirne
meglio i meccanismi. Tra gli eventi dedicati a questi fenomeni per la
Settimana del Pianeta Terra, c'è quello del Centro Ricerche
Sismologiche dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geologia
Sperimentale di Udine, che dedicherà incontri e visite guidate ai
laboratori dove operano i sismologi e gli esperti del centro, per
dare la possibilità di conoscere da vicino il loro lavoro.
Dalla
Terra...alla Luna in un Geoevento
Viaggiare
nello spazio e nel tempo fino a 300 milioni di anni fa: non è
fantascienza ma la geo-escursione organizzata sulle Alpi Carniche che
porterà i più avventurosi a scoprire depositi
sedimentari fossiliferi che 300 milioni di anni fa si accumulavano in
uno straordinario scenario fatto di fiumi, delta e mari bassi. Nel
Parco Nazionale dell’Aspromonte si incontra invece un Geosito tra i
più particolari in Italia, quello della grande Frana Colella, di
rilevanza europea ed internazionale: costituisce infatti uno dei più
estesi fenomeni franosi d’Europa, in rocce
cristallino-metamorfiche.
Alla
scoperta delle zolfatare marchigianeChiuse
ormai da oltre mezzo secolo, rimane solo il ricordo delle miniere di
zolfo delle Marche e di un distretto minerario di importanza mondiale
che, dopo la Sicilia, era il maggiore del Paese. L'industria
solfifera italiana, che per secoli detenne il monopolio mondiale, ora
però non esiste più.
Ma
come e quando si è formato lo zolfo nelle Marche? Come si estraeva?
Che uso se ne fa? A queste ed ad altre domande si cercherà di dare
una risposta con attività interattive e un “caffè scientifico”
con intermezzi letterari e musicali sul tema, al Museo della Scienza
di Camerino (MC).
Sabato 22 ottobre 2016 con l'aiuto degli amici della ProLoco e del Comune di Sant'Angelo Romano, di Ispra (che quest'anno ha dato il patrocinio alla manifestazione e che organizza ben tre eventi), insieme a Marco Giardini, paleo ed archeobotanico presso l'Università La Sapienza di Roma, vogliamo replicare il successo dello scorso anno, narrando le meraviglie carsiche dei Monti Cornicolani, a nord est di Roma, tra le quali spicca il Pozzo del Merro, la cavità carsica allagata più profonda del mondo (-392 metri).
Sabato 22 ottobre 2016 con l'aiuto degli amici della ProLoco e del Comune di Sant'Angelo Romano, di Ispra (che quest'anno ha dato il patrocinio alla manifestazione e che organizza ben tre eventi), insieme a Marco Giardini, paleo ed archeobotanico presso l'Università La Sapienza di Roma, vogliamo replicare il successo dello scorso anno, narrando le meraviglie carsiche dei Monti Cornicolani, a nord est di Roma, tra le quali spicca il Pozzo del Merro, la cavità carsica allagata più profonda del mondo (-392 metri).
Per presentare la manifestazione La Settimana del Pianeta Terra ha organizzato due tour con l'intento di dare un assaggio di quello che saranno gli eventi in programma dal 16 al 23 ottobre su tutto il territorio italiano.
Il primo si è svolto in Valle d'Aosta. Nel secondo abbiamo partecipato anche noi. Guidati dall'associazione GeoNatura e con l'assistenza delle Guide del Parco Regionale dei Castelli Romani, e accompagnati dagli organizzatori i professori Rodolfo Cocconi e Silvio Seno, sono stati visitati i centri di Nemi con l'omonimo lago e Castel Gandolfo affacciato anch'esso sul lago da cui prende il nome.
E' stata poi la volta di Tusculum,
antica città romana, di cui tra l'altro è ancora conservato il bellissimo teatro e da dove si gode una vista unica sull'intero edificio vulcanico.
La visita si è conclusa a Monte Porzio Catone con la visita al Museo Diffuso del vino, costituito da tre sale ospitate in ambienti destinati alla lavorazione e alla conservazione del vino, i cosiddetti tinelli, dove è stato illustrato lo stretto legame tra produzione vinicola in tutte le sue fasi dalla coltivazione alla distribuzione e gli stretti legami con il territorio.
Ultimissima tappa la visita di un'azienda vitivinicola con l'illustrazione del percorso produttivo con un assaggio di vini e prodotti enogastronomici locali.
Il primo si è svolto in Valle d'Aosta. Nel secondo abbiamo partecipato anche noi. Guidati dall'associazione GeoNatura e con l'assistenza delle Guide del Parco Regionale dei Castelli Romani, e accompagnati dagli organizzatori i professori Rodolfo Cocconi e Silvio Seno, sono stati visitati i centri di Nemi con l'omonimo lago e Castel Gandolfo affacciato anch'esso sul lago da cui prende il nome.
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antica città romana, di cui tra l'altro è ancora conservato il bellissimo teatro e da dove si gode una vista unica sull'intero edificio vulcanico.
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Ultimissima tappa la visita di un'azienda vitivinicola con l'illustrazione del percorso produttivo con un assaggio di vini e prodotti enogastronomici locali.
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Tutte le foto del tour fatte da Gelogia e Cucina sono sulla nostra pagina Facebook:
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