Il ruolo strategico della cittadina, oltre che dalla localizzazione geografica quasi al centro della nostra penisola, è dettato anche dalla sua posizione arroccata, su una alta rupe tufacea che le conferisce un ruolo di sentinella rispetto alle sottostanti valli dei Fiumi Paglia e Chiani, che scorrono alla base del colle, prima di immettersi nel Tevere.
La rupe si risale, con un repentino salto di quota, attraverso la "funicolare" che parte dal piazzale prospiciente la stazione ferroviaria e conduce al perimetro del centro storico.
L'attrazione principale di Orvieto è senz'altro la Cattedrale, capolavoro ineguagliato del gotico italiano, edificata a cavallo del 1300, la cui facciata, esempio perfetto di simmetria marmorea, è ornata da tessere dorate di mosaico, che le conferiscono un riflesso unico al tramonto e completata dal ricamo dello splendido rosone.
L'attrazione principale di Orvieto è senz'altro la Cattedrale, capolavoro ineguagliato del gotico italiano, edificata a cavallo del 1300, la cui facciata, esempio perfetto di simmetria marmorea, è ornata da tessere dorate di mosaico, che le conferiscono un riflesso unico al tramonto e completata dal ricamo dello splendido rosone.
Una delle attrazioni meno conosciute è senz'altro la visita alla Orvieto sotterranea. La città è interessata da centinaia di cavità al di sotto del piano stradale (1200 censite), una rete che ha segnato il piastrone tufaceo, generata negli anni dalle molteplici funzioni a cui queste cavità hanno assolto: cave per materiale da costruzione, cantine per il deposito, riserve di acqua potabile.
Un interessantissimo percorso, curato dalla Associazione della Orvieto Underground, porta a discendere a pochi passi da Duomo, proprio nel cuore della rupe.
La visita è straordinaria e conduce all'interno di un mondo sotterraneo in cui, oltre a quelli che abbiamo ricordato, si scoprono ulteriori usi degli ambienti scavati nel corso dei secoli. Tra i più caratteristici sicuramente la presenza di un mulino per la produzione di olio, che offriva le condizioni ottimali di temperatura per le operazioni di frangitura e deposito
Oppure l'utilizzo come "colombarie" che non rappresentavano, come la maggioranza dei convenuti alla visita immaginavano, i mezzi antesignani della odierna comunicazione postale, ma delle vere e proprie riserve di cibo, strategiche nel caso di assedio.
Geologicamente la rupe di Orvieto nasce dall'erosione di una serie di litologie depositate in modalità pressoché orizzontale: si parte da una serie marina di base argillosa del Pliocene, cui sono sovrapposti terreni depositati in ambiente via via continentale (la cosiddetta Serie dell'Albornoz), alla cui sommità poggia il piastrone tufaceo, la Rupe, una ignimbrite tefritico fonolitica, nota come Tufo Litoide a Scorie nere, al tetto tenace ed alla base pozzolanico, proveniente dall'apparato vulcanico Vulsino.
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da www.geocoaching.com |
La Rupe è visitabile attraverso un percorso ad anello che si snoda lungo tutto il perimetro della città, anch'esso molto suggestivo, per il duplice effetto paesaggistico che determina la visuale privilegiata sul territorio circostante ed il contatto ravvicinato con le vulcaniti: Le pareti quasi verticali sono interessate da un elevato grado di fratturazione e vengono sono preservate da fitti interventi di consolidamento, lungo tutto l'affioramento roccioso.
Gli umbrichelli accompagnano la tradizionale lavorazione, che prevede l'utilizzo della sola acqua e farina, all'abbinamento semplice con la salsa "all'arrabbiata". Sono molteplici gli appellativi regionali con i quali si denomina questo tipo di pasta, spesso legata all'utilizzo di attrezzi semplici che ne caratterizzano le forme: cavatelli, malloreddus, pici, corzetti, fusilli, trofie, strozzapreti e decine di altri. Frutto della "biodiversità" che solo la nostra penisola, sia dal punto di vista gastronomico che geologico, può vantare.
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